Marzo 2021

di Gian Paolo ZIPPO

Nei giorni scorsi ho avuto necessità di richiedere un certificato presso l’Ufficio Anagrafe del Comune di Tricase. Recatomi in Comune, accedo dall’ingresso di Palazzo Gallone che porta alla Sala del Trono, ma vengo bloccato in fila nel bel mezzo delle scale dove era posizionato un “banchetto” presidiato da un Vigilante che faceva la spola con i vari uffici, fungendo di fatto da barriera per l’ingresso degli utenti.

Per quanto ovvio, il Vigilante non fornisce alcuna informazione di merito, ma si limita a contenere gli ingressi e dare delle indicazioni di massima… e comunque sembra che per richiedere un certificato occorra compilare un modulo, che nel frattempo era finito.

Allora si assenta e torna dopo dieci minuti con il famigerato modulo cartaceo da compilare (erano anni che non ne vedevo di siffatta maniera). Nel frattempo attendeva in fila con me una signora che aveva inviato una e-mail con la richiesta di un certificato e sperava di poterlo ritirare, ma ahimè, anche lei ha dovuto compilare il modulo cartaceo!

Allora compilo il modulo ed il Vigilante mi “suggerisce” di indicare in fondo al modulo il numero di telefono in modo da essere avvisto quando sarebbe stato pronto il certificato…In effetti, avevo notato anch’io l’assenza di un qualsiasi riferimento per un contatto; meno male per il suggerimento del Vigilante, altrimenti chissà come avrebbero fatto ad avvisarmi che il certificato era pronto (forse sarei tornato a fare la fila, per chiedere al Vigilante sulle scale, che avrebbe fatto la spola verso gli uffici, per tornare a riferirmi).

In un eccesso di zelo, indico oltre al cellulare anche il mio indirizzo e-mail …mi informeranno in maniera più celere e comoda, ho pensato.

Sta di fatto che, ad una settimana esatta dalla richiesta, del certificato richiesto nessuna traccia.

Allora mi chiedo perché prima andavo allo sportello dell’Ufficio Anagrafe ed ottenevo il certificato, mentre ora c’è un iter così contorto che, a distanza di una settimana, mi impedisce di avere il mio certificato?

Qualcuno mi dirà ….ma adesso c’è l’emergenza Covid!

Ed io invece dico che è passato un anno da quando siamo stati travolti da questo tzunami e che nel frattempo le organizzazioni hanno cambiato pelle, hanno trovato soluzioni, anche tecnologiche, per offrire (se non migliorare) il servizio a cui sono preposte, si sono dotate di Protocolli anti-contagio per poter ricevere e gestire in sicurezza l’utenza. 

E’ impensabile credere di poter continuare ad offrire un servizio in questo modo. Non voglio parlare di digitalizzazione, ma che almeno ci sia un avvicinamento verso le reali esigenze dei cittadini!

Solo qualche domanda:

Quanto costa al giorno il servizio di vigilanza?

Non sarebbe più semplice e meno costoso un sistema “elimina-code” e un “termo-scanner” all’ingresso, in modo da garantire una presenza limitata, controllata e in sicurezza degli utenti?

Il comune si è dotato di un Protocollo anti-contagio?

Per quanto tempo si pensa di poter rimanere arroccati e isolati a palazzo?

Ora siamo anche in zona rossa: cosa si pensa di fare? Chiudere completamente?

Attendo fiducioso il rilascio del certificato.

Il Vice Sindaco Andrea Ciardo: 

“Così come preannunciato, questa mattina il Sindaco De Donno ha sentito Sua Eccellenza il Prefetto per rappresentare le criticità affrontate dalla nostra cittadina e nelle prossime ore attendiamo la convocazione di un tavolo ad hoc per "accendere i riflettori" sulla questione episodi di microcriminalità

 

Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi lunedì 22 marzo 2021 in Puglia, sono stati registrati 4.866 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 844 casi positivi: 500 in provincia di Bari, 84 in provincia di Brindisi, 19 nella provincia BAT, 115 in provincia di Foggia, 89 in provincia di Lecce, 25 in provincia di Taranto, 5 casi di residenti fuori regione, 7 casi di provincia di residenza non nota.

Sono stati registrati 28 decessi: 6 in provincia di Bari, 4 in provincia di Brindisi, 6 in provincia BAT, 1 in provincia di Foggia, 5 in provincia di Lecce, 6 in provincia di Taranto.

Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati  1.768.460 test.

129.898 sono i pazienti guariti.

42.990 sono i casi attualmente positivi.

Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 177.373  così suddivisi:

69.614 nella Provincia di Bari;

17.679 nella Provincia di Bat;

12.829 nella Provincia di Brindisi;

33.598 nella Provincia di Foggia;

16.034 nella Provincia di Lecce;

26.685 nella Provincia di Taranto;

654 attribuiti a residenti fuori regione;

280 provincia di residenza non nota.

I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.

di Caterina SCARASCIA

In un momento storico-sociale fra i peggiori, e ovviamente non solo a livello nazionale, mi persuade sempre più l’idea della necessità di dover esaminare a fondo le diverse questioni che la realtà ci pone dinanzi. Sono infatti profondamente convinta, da anni, che, complici i social e un livello medio-basso della formazione e della cultura in più ambiti, stiamo ormai perdendo la bussola della complessità dei nostri tempi , a nostro rischio e pericolo.

Se poi qualcuno intravede in ciò manie salottiere da radical chic, beh, onestamente la cosa mi fa ridere, sia perché notoriamente non sopporto i “salotti”, sia perché il mio radicalismo (che riconosco), tutto può essere tranne che “chic”, nel senso che le mode, la convenienza o il formalismo hanno sempre avuto poco a che fare con le mie azioni. E’ necessario invece riappropriarsi del coraggio delle scelte ed andare anche controtendenza, se la tendenza dominante è deleteria.

Riparto dalla questione delle opposizioni nel Consiglio Comunale di Tricase, affrontata nel mio ultimo articolo sul “Volantino

In discussione è il metodo, in termini di rapporto con la maggioranza e di interlocuzione delle opposizioni fra loro, un metodo che, secondo me, non funziona, e non funziona ormai da anni.

Un consigliere dell’opposizione  mi ha detto che ha protocollato 27 proposte utili per il paese, bene, ma di fatto cosa ha ottenuto? Mi sembra come quando i docenti, a scuola, mi dicono che hanno fatto la loro lezione, ma poi raramente si interrogano sull’efficacia della stessa per i loro alunni.

Se i numeri, si sa, non consentono un braccio di ferro, allora bisogna rivedere le modalità di discussione e di confronto costruttivo, che conducano ad un accordo possibile almeno sulle priorità. Obiettivo dell’opposizione non è infatti far cadere i governi (salvo casi oggettivamente gravi), ma farli funzionare al meglio. Nei Comuni medio-piccoli potrebbe essere una strada più facilmente percorribile.

Penso inoltre che la collaborazione fra i gruppi di opposizione debba essere fondamentale in tale prospettiva, perché l’unione fa la forza: si condivide il lavoro preparatorio all’analisi delle diverse questioni, di modo che ogni provvedimento della maggioranza trovi persone in grado di scandagliare le tematiche alla luce di una specifica competenza pregressa o acquisita.

Magari questo accade già ed io non ne ho contezza, ma dai primi dati che ho raccolto non mi pare che si proceda in tal senso.

Altro aspetto su cui ho molti dubbi è il modo in cui si diffonde l’informazione ai cittadini, prevalentemente tramite i social.

Ora, al netto delle limitazioni che la situazione pandemica giustamente ci impone, si può effettivamente pensare che questi canali possano fornire una informazione articolata e un conseguente, proficuo dibattito? Io vedo in atto solo il risvolto deleterio di questi canali, da  facebook, a twitter, a instagram, per citare i più usati, ossia stragrande maggioranza di commenti acritici e farneticanti, che riducono i ragionamenti e i  confronti a poche battute, spesso offensive.

Si costruisce cittadinanza attiva in questo modo? Secondo me no! E questo naturalmente vale anche per le maggioranze.

Sia chiaro: non è un invito ad ignorare tali mezzi, che pure hanno enormi potenzialità, è una raccomandazione a non farne un uso esclusivo o preponderante. Purtroppo i politici ci hanno abituati a questo pessimo livello della comunicazione, che poi si riduce solo a protagonismi dei vari “ego”, a scapito della qualità della informazione.

Infine, mi piace ricordare, anzitutto a me stessa, che sia le maggioranze che le opposizioni hanno i loro elettori, che non si conquistano ad una rinnovata credibilità della politica demonizzando gli avversari nove volte su dieci.

Un paio di anni fa il giurista Sabino Cassese, in una intervista, sosteneva che i politici, soprattutto quando sono all’opposizione, tendono a sottovalutare alcune componenti della democrazia, quali quelle del potere diviso, della contrapposizione tra i poteri, dei controlli.

Sono gli effetti del populismo, io aggiungerei anche mediatico, sul concetto stesso di “democrazia”.

Tra sabato e domenica.

Questa volta ad essere presi di mira sono stati il caffè Martinucci nella centralissima piazza Pisanelli,il Racer cafè nelle vicinanze del parco cittadino, il negozio di abbigliamento “Piazza Italia” in via Aldo Moro, le due sedi  dell’istituto Liceo Comi in via Tricase Porto e via B.Varisco, il call center sempre nelle vicinanze del parco cittadino di via delle Tabacchine e un tentato furto nel rione di Caprarica ad un tabacchino dove a mettere in fuga i ladri è stato l’orecchio attento dei vicini

in Distribuzione