Giovedì, 26 gennaio 2023
di Pino GRECO
Tricase- Non si placa il botta e risposta tra Pd e sindaco sulle deleghe assessorili.
Il sindaco De Donno: “ La riflessione su deleghe ai consiglieri e sistemazione deleghe assessorili è iniziata da tempo”.
Francesca Longo capogruppo del Partito democratico e consigliere di maggioranza: “In questi giorni stiamo lavorando con il circolo del partito per risolvere le criticità che avevamo evidenziato nel documento indirizzato al sindaco a fine ottobre”.
Giovanni Carità del gruppo consiliare, "Tricase, che fare?": "La "crisi" è iniziata…”.
Andiamo con ordine. Era lo scorso ottobre quando il Partito Democratico di Tricase con un comunicato chiedeva al sindaco Antonio De Donno una verifica in seno all’amministrazione, in pratica delle valutazioni che portino eventualmente ad un rimpasto di Giunta.
Siamo ai nostri giorni - dopo 3 mesi arriva la risposta del sindaco Antonio De Donno:“ La riflessione su deleghe ai consiglieri e sistemazione deleghe assessorili è iniziata da tempo e ha periodicamente riempito le nostre riunioni di maggioranza. Abbiamo rinviato il tutto al momento in cui avremmo presentato i nuovi settori e firmato i decreti ai relativi dirigenti, cosa che avverrà probabilmente in questi giorni. E poi- “il documento del Pd si inserisce quindi in questo processo, e , aldilà della forma pubblica che non ho condiviso , è uno stimolo a migliorare le funzionalità della compagine amministrativa, così come assessori e consiglieri del Pd hanno sempre sostenuto”. Ed ancora il primo cittadino- “ho chiesto a tutti maggiore presenza ed impegno, perché la molteplicità delle azioni attivate in ogni settore ed i numerosi finanziamenti ottenuti che cambieranno il volto della nostra Città necessitano del massimo dell’impegno e della disponibilità”. Ed infine – “capendo gli impegni lavorativi di tutti, sono certo che questa amministrazione rappresenterà la svolta tanto attesa per la nostra città in ogni settore, e questa responsabilità richiede impegno e presenza quotidiana. Altre logiche non ne conosco e mi appassionano poco, la città merita rispetto, coraggio e coerenza. Al di là delle sorti politiche di ciascuno di noi”.
Giovanni Carità del gruppo consiliare, "Tricase, che fare?”
In merito alle vicende interne alla maggioranza che ha eletto il Sindaco Antonio De Donno la posizione del mio gruppo consiliare, "Tricase, che fare?", è nota da tempo. Lo abbiamo più volte chiarito in Consiglio Comunale, luogo preposto al dibattito e al confronto politico. Noi siamo convinti che qualsiasi crisi di maggioranza debba e possa risolversi esclusivamente nei confini della coalizione che ha candidato e poi eletto De Donno. Qualsiasi altra soluzione, a nostro parere, non è perseguibile. Le recenti vicende e le dichiarazioni del Sindaco lasciano intendere che la "crisi" è iniziata e finita con il documento della segreteria del Partito Democratico. Appare, difatti, evidente una scollatura tra le dichiarazioni del segretario cittadino e l'atteggiamento del gruppo consiliare del PD. Molto probabilmente si risolverà tutto in una sterile dialettica interna che al massimo potrebbe avere ripercussioni all'interno della Giunta Comunale, con le dimissioni concordate di qualche assessore. Altrettanto evidente appare il sostegno mal celato di alcuni componenti della minoranza, spesso e volentieri allineati se non partecipi nelle decisioni del Sindaco e dei suoi assessori. Per quanto ci compete noi ribadiamo ancora una volta la nostra totale lontananza dal modus operandi di questa Amministrazione Comunale, sempre più distante dalle reali problematiche della popolazione.
di Pasquale FERRARI
Nei giorni scorsi, a Roma, nel grande Salone del Ministero della Cultura, si è svolta una conferenza stampa alla presenza del Ministro Gennaro Sangiuliano nel corso della quale sono stati presentati 60 reperti archeologici rimpatriati dagli Stati Uniti, dov’erano stati commercializzati da trafficanti internazionali, ad opera dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC).
di Ercole MORCIANO
Ricordare l’avv. Gennaro Ingletti per me significa ripercorrere una serie di flashback che partono sin dalla fanciullezza.
foto di Alfredo De Giuseppe
Il primo risale all’estate del 1956. Ero un bambino, avevo 9 anni ed ero vicino alle case delle mie nonne, all’inizio di via Stella d’Italia e la strada era strapiena di gente. Dal palazzo Ingletti, al suono mesto del campanone, nel silenzio totale, si avviava il corteo funebre per accompagnare in chiesa la mamma di Gennaro, Donata Turco, prematuramente scomparsa. Solo chi subisce una perdita così grave, specialmente se piccolo – Gennaro aveva circa 13 anni – può capire la sofferenza interiore, la ferita, che accompagnerà quel ragazzino per tutta la vita.
L’altra immagine di quell’epoca che mi torna alla mente mi fa vedere Gennarino con suo padre Mario – lo storico direttore dell’ACAIT– partecipare alla Messa del fanciullo sempre al medesimo posto: nel transetto, ai piedi dell’altare di S. Vito.
Lo incrociai, non di persona, nei primi anni ’60 a Lecce. Lessi il suo nome in calce ad un bell’articolo sull’abbazia del Mito, pubblicato sulla “Tribuna del Salento”, diretta da Ennio Bonea ed esposto nella bacheca vicino alla sede del periodico in una viuzza del centro storico di Lecce, città dove studiavo. Un articolo, in seguito donatomi in copia, scritto con eleganza ma privo di retorica e ampollosità, lo stile detto della scuola “attica”, che avrebbe caratterizzato l’avvocato e il giornalista-opinionista per tutta la vita: precisione nelle argomentazioni, sobrietà nelle descrizioni, chiarezza nelle enunciazioni.
Le altre immagini sono comuni a molti altri tricasini e non: noto avvocato in grado di difendere nei vari ambiti e gradi della giustizia civile, penale e amministrativa; avvocato apprezzato da magistrati e colleghi dal quale i giovani tirocinanti si facevano guidare nei loro primi passi; fondatore con Carlo Cerfeda e altri tricasini di “Nuove Opinioni”; socialista all’antica, per nulla incline alle battaglie correntizie; cultore della musica jazz; lettore assiduo di giornali, riviste, libri e quant’altro potesse interessare la sua già vasta cultura; co-fondatore di varie associazioni tricasine culturali e sportive (Palla a volo Virtus, Pro-Loco, Società di Storia Patria e altre).
Onesto per principio, generoso per formazione, rispettoso per temperamento, al primo approccio poteva sembrare altero e distaccato; aveva invece una ricchezza interiore fatta di delicate sensibilità mai ostentate, eppure colte da chi aveva modo di conoscerlo meglio. Amava Tricase e lo dimostrava concretamente con i suoi scritti su “Nuove Opinioni” riguardanti argomenti di storia o di attualità, su cui prendeva chiara posizione: la sorte della Pretura e i problemi della giustizia, il depuratore EAPP e l’inquinamento del “Rio”, la tabacchicoltura, gli abusi edilizi, palla a volo e gli altri sport.
Negli ultimi anni l’avv. Ingletti ha vissuto con dignità la malattia, amorevolmente assistito dalla moglie M. Elisa e dai figli Claudia e Mario. Concludo con un passo preso dall’articolo “Itinerario della memoria” che il Pretore di Tricase, dr. Giuseppe Tuccari, scrisse su “Nuove Opinioni” nel 1979. in seguito al suo trasferimento a Lecce per promozione; benché non nominato l’avv. Ingletti vi compare indubbiamente: “…qui [a Tricase] è stato possibile celebrare un processo penale sotto un ulivo in aperta campagna; …qui sopravvive una grande tradizione di avvocati che lavorano artigianalmente e perciò sono gli ultimi strenui difensori mal ripagati dei diritti individuali… [quigli avvocati] hanno tutti una cultura umanistica fortemente personalizzata e alcuni di essi scrivono magnificamente; nobiltà d’animo e generosità d’affetti li rendono inclini all’amicizia; fondatori di giornali che esprimono opinioni rispettose delle altrui, essi sono libere individualità al servizio della crescita culturale e sociale dei concittadini.”
di Pino GRECO
Il sindaco Antonio De Donno annuncia investimenti per più di 3,8milioni di euro
Più di 3,8milioni di euro per rifare il centro storico e la piazza di Caprarica a Tricase. A breve la parte della Città più antica cambierà volto. A mutare, però, non sarà solo il “salotto”, ma anche un rione del Comune di Tricase.
La Giunta Municipale del sindaco Antonio De Donno, dopo 2 anni di amministrazione -ha approvato il progetto definitivo dei lavori per la rigenerazione urbana del “centro storico di Tricase e di Caprarica” per un importo complessivo di € 3.850.000.
Gli interventi di rigenerazione interesseranno via Stella d’Italia, via Immacolata, via Liborio Romano, piazza V. Ciardo, via F.lli Allatini, il completamento di via Thaon de Revel, largo S. Lucia, via Caputo, via Conce,via Acquaviva, Mito Cusi, Voluro, Menderano, via Trunco, via Campane. E poi piazza Sant’Andrea del rione Caprarica. Dunque, gli interventi consentiranno una rigenerazione urbana non solo nel centro storico o “ salotto” cittadino ma anche in uno dei più grandi rioni, Caprarica – dove la centralissima piazza Sant’Andrea avrà un nuovo “look”.
Il sindaco Antonio De Donno: “ I lavori di recupero del basolato nel centro storico, ( Piazza Pisanelli, rione Puzzu, via San Demetrio, via Tempio), inizieranno nel mese di febbraio- da via Tempio ed a seguire piazza Pisanelli per poi interrompersi in estate e proseguire in via San Demetrio a settembre. I lavori della rigenerazione urbana inizieranno nel 2024, e completeranno il centro storico oltre al resto del progetto da 3500000 di euro. Invece 1500000 per il completamento capannoni Acait. Questo è attualmente il cronoprogramma salvo imprevisti”.
Pertanto, un’aria di ripresa, un’agenda di cantieri piena per i prossimi mesi, in particolar modo per il centro storico, luogo sempre poco valorizzato e abbandonato. Insomma, iniziare a “riqualificare” un’area strategica della Città per lo sviluppo turistico e paesaggistico dell’intera comunità pensando all’importanza che i centri storici hanno per l’economia e per l’immagine del Paese
Martedì, 24 gennaio 2023
di Pino GRECO
E’ proprio vero: per avere successo, bisogna essere unici
La G&co di Tricase tra le migliori gelaterie d'Italia
La pazienza, la perseveranza e un lavoro ben fatto creano sempre un'imbattibile combinazione per il successo
Dopo un’attenta valutazione e supervisione il Gambero Rosso assegna i riconoscimenti alle migliori gelaterie d'Italia: i tre coni.
E quest'anno tra le 493 gelaterie segnalate nella guida, ben 63 hanno ricevuto il massimo riconoscimento. Solo una quella pugliese: è la G&co di Tricase.
Tre coni, il massimo riconoscimento
Quattro sorelle, passione per il lavoro e amore per il gelato
Cinque anni consecutivi, premiate per attenzione e impegno sulla qualità
La gelateria G&co di Tricaseè tra le realtà a livello nazionale in cui si lavora meglio il gelato.
Le “ fantastiche 4 “sorelle Miriam, Annalisa, Gabriella, e Antonella Ricchiuto, vincono ancora. Per la quinta volta consecutiva ( 2019, 2020, 2021, 2022 e 2023 - uno, due e tre coni), la gelateria di Tricase è tra le realtà a livello nazionale in cui si lavora meglio il gelato.
“Con le bucce di agrumi caramellate (scarto delle spremute), e gli oli essenziali abbiamo realizzato una crema di cioccolato con il gusto speziato di curcuma e cannella. Stracciato di massa di cacao 100*100 e crumble di frolla leggermente salato”, con questo “ miglior gusto”, creato per l’occasione, abbiamo ricevuto il massimo riconoscimento: i tre coni” – ci fanno sapere le sorelle Ricchiuto.
La settima edizione della guida Gelaterie d’Italia 2023 di Gambero Rosso è stata presentata ieri al Sigep. Un gelato sempre più “agricolo” ma non per questo meno attento alla tecnologia e ad intriganti mix con altri settori del mondo enogastronomico. Un gelato nel quale natura e scienza costituiscono un binomio sempre più indissolubile. Se da un lato trionfa il ritorno alla terra con grande attenzione al recupero degli scarti, dall’altro si moltiplicano le collaborazioni dei maestri gelatieri con chef, pasticceri, cioccolatieri, nutrizionisti e cantine per dar vita ad una proposta sempre più ampia, per far sì che la gelateria, senza perdere il suo carattere distintivo, allarghi il suo raggio d’azione con un’offerta che copra tutto l’anno.