di Ernesto Abaterusso Il Volantino ha ospitato un intervento del prof Ercolino Morciano che mi ha citato tra i “più solerti sostenitori delle 4 corsie fino a San Dana”. Da questa mia presunta posizione il prof. Morciano che, peraltro, dimostra di aver letto in maniera disattenta i miei interventi, deduce che Gabriele Abaterusso e Sergio Signore, commissari del circolo Pd di Tricase, sarebbero i “meno adatti ad impegnarsi sul fronte della 275 perché molto vicini correntiziamente all’on. Ernesto Abaterusso”.Per parlare della 275 occorre riportare il calendario indietro nel tempo. Un progetto sicuramente nato male, in modo confuso, con poche luci e tante ombre e soprattutto senza soldi. Solo alla fine di un lungo dibattito istituzionale e confronto con i territori si arrivò ad un accordo che non è certo stato siglato in qualche stanza segreta ma è un documento pubblico (delibera di giunta regionale n. 445 del 2011) che porta la firma di tutto il centrosinistra, del Presidente della Regione Nichi Vendola e del Presidente della Provincia di Lecce Antonio Gabellone che sottoscrisse l’accordo voluto dal suo predecessore Giovanni Pellegrino. Ed è grazie all’allora assessore Angela Barbanente (non mi risulta sia passata alla storia come deturpatrice dell’ambiente!!) che si è arrivati a concepire la parte finale della Maglie-Leuca come una “strada-parco”, una infrastruttura quanto più possibile rispettosa dell’ambiente e del territorio. Se da un lato fino ad ora sul progetto della Maglie-Leuca ci sono stati solo ritardi, gravi mancanze e inadempienze, dall’altro lato occorre ricordare che sulla 275 si sono già pronunciati Governo centrale e Governo regionale attraverso le parole del Ministro Delrio, del Presidente Emiliano e dell’assessore Giannini. Tutti concordi nel ritenere l’opera alla stregua di infrastruttura strategica e prioritaria per il Capo di Leuca, il Salento e l’intera Puglia. Ora, ognuno può pensarla come vuole, ma credo che da qui occorra ripartire. La 275 è un investimento fondamentale per il nostro territorio , capace – una volta realizzata – di assicurare un alto livello di accessibilità alla grande viabilità che il Capo di Leuca deve affrontare, soprattutto nei periodi estivi quando più alto è il flusso turistico. Ora, problemi nel corso degli anni ce ne sono stati e nessuno ha intenzione di negarlo. E se ancora oggi non è chiaro a nessuno quale sarà il futuro di questa arteria forse la colpa è anche un po’ della politica che troppo spesso ha preferito tacere piuttosto che battere i pugni e far prevalere le istanze dei cittadini che da oltre vent’anni aspettano la messa in sicurezza di questa strada e di un territorio che ha pagato già a lungo il prezzo alto delle vite umane che sulla 275 hanno perso la vita. Detto ciò ognuno può pensarla come vuole, ma io non cambio idea: la realizzazione dell’opera rappresenta un importante volano di sviluppo, anche, perché no, per dare lavoro alle imprese locali contribuendo al rilancio della nostra economia, dell’occupazione, del Salento e di tutta la Puglia. Credo allora che sia impensabile non realizzare questa infrastruttura e annullare l’attuale procedura perché farlo vorrebbe dire dare vita a nuovi contenziosi con la conseguente perdita del finanziamento. Oggi si avanza l’idea di proporre modifiche al tracciato che va da Montesano a Leuca. Bene, io non mi sono mai opposto e mai ho sostenuto la necessità della 4 corsie. Ho solo detto a quanti sembrano caduti dal pero che quel progetto è stato approvato da tutti, anche da Sergio Blasi che, nel 2009 (data dell’accordo) era già segretario regionale del Pd e nel 2011 (data della delibera regionale) era anche consigliere regionale. Non mi risultano sue dichiarazioni contrarie, né prese di posizione così radicali come quelle odierne che parlano di grandi mangiatoie. Ho motivo di ritenere che se l’allora segretario regionale del Pd si fosse espresso in maniera contraria, il progetto e l’accordo non sarebbero passati. Io all’epoca mi occupavo di altro e solo da quando sono diventato consigliere regionale sono tornato ad occuparmi di un’opera che riguarda il mio territorio. Ogni tanto un po’ di obiettività, caro prof. Morciano, non guasterebbe. Ad ognuno il suo, ma nella verità. Oggi si vogliono apportare delle varianti al progetto? Si apportino pure le modifiche necessarie che saranno sicuramente volte al miglioramento dell’infrastruttura e più rispettose dei mutamenti subiti in questi anni dal territorio salentino. Lo si faccia pure, ma lo si faccia avviando immediatamente i lavori del primo tratto così da dare un segnale positivo e tempestivo al territorio. E nel mentre si realizza il primo tratto, Maglie-Montesano, si proceda alla modifica del secondo, concordandola con i sindaci che sono i veri portatori delle esigenze dei territori. Non ho nessuna contrarietà alle esigenze manifestate dal sindaco di Tricase a nome dei suoi concittadini. L’importante è che le richieste di modifica non rappresentino solo alibi per fermare l’intera opera. E se Anas non è in grado – come ha dimostrato fino ad ora – di gestire la situazione si proceda con la nomina di un Commissario ad Acta capace di giocare un ruolo di garanzia e tutela proprio come fatto per Venezia e Milano.Le vicende giudiziarie non hanno nulla a che fare con la necessità di realizzare l’opera. Lo ha detto Matteo Renzi proprio a Lecce: “Se ci sono reati si arrestino gli autori, non le opere”.
Una cosa sola non è più concesso fare: giocare sulla pelle di quei cittadini che l’opera la vogliono e negare a tutti gli abitanti del Basso Salento di godere di una strada rispettosa dell’ambiente e sicura.Da cittadino del Capo di Leuca, da uomo delle istituzioni mi sono sempre battuto affinché fosse raggiunto l’obiettivo di inserire le realizzazioni infrastrutturali necessarie per il territorio – prime fra tutte la strada statale 275 (ricordo a me stesso che l’allungamento da Montesano a Leuca ed il suo finanziamento è dovuto ad un odg a mia firma e suggeritomi dall’allora presidente del consorzio dei comuni del capo di Leuca , il compianto Dino Minerva, approvato durante la finanziaria del governo D’Alema) e la Metropolitana di superficie del Salento – tra le priorità perché fermamente convinto che la realizzazione e la messa in sicurezza di queste arterie così come l’avvicinamento tra le zone più interne del nostro territorio e le aree centrali sia fondamentale per facilitare i flussi di comunicazione, gli scambi e lo sviluppo di un territorio e della sua intera comunità.Mi auguro pertanto che tutti i soggetti interessati alla realizzazione della 275 facciano gioco di squadra per far sentire la propria voce e far partire questo progetto così importante per il rilancio dell’occupazione e della ripresa economica di questo angolo di Puglia che racchiude in sé tante potenzialità ancora oggi inespresse, oltre che per rendere più tranquilli coloro che a vario titolo utilizzano questa strada.Altrimenti il risultato non sarà quello auspicato di ottenere un’opera diversa, ma di perdere tutto. Vorrei, infine, rassicurare il prof. Morciano. Gabriele Abaterusso e Sergio Signore, seppur a me vicini, uno per evidenti ragioni naturali, sono intellettualmente autonomi ed indipendenti tanto da essere tra i dirigenti provinciali più apprezzati. Sono certo che daranno il loro contributo al rilancio del Pd di Tricase come hanno fatto per quello provinciale. E spero anche che il prof. Morciano vorrà dare il suo di contributo. Da iscritto al Pd prima che da appartenente a qualsivoglia associazione.
Un caro saluto
di Cesare Lia Caro Direttore,
ho letto attentamente il tuo articolo pubblicato sull’ultimo numero de “Il Volantino” e l’ho trovato molto interessante per l’analisi da te fatta sulla situazione del Capo di Leuca.Capo di Leuca e non Basso Salento per motivi che ti illustrerò in un mio scritto ancora più lungo e che non ti propongo oggi perché so che il giornale da te diretto non ha lo spazio per pubblicarlo. La tua analisi è appropriata e condivisa appieno anche nella parte delle colpe che non sono da attribuire solo all’incapacità di un popolo, il capuano, il quale non riesce a sollevarsi da una situazione economica e di disoccupazione atavica, pur avendo tutte le caratteristiche e le strutture naturali per farlo. La colpa va attribuita anche e soprattutto ai responsabili politici locali che non hanno inteso di mutuare e far proprie le iniziative programmatiche avanzate da alcuni di noi ma, anzi, le hanno avversate e affossate. Oggi per il tuo tramite vengono riproposte come nuove strategie di sviluppo! Ben venga, finalmente ci sia questo tempo nuovo e si comprenda quanto è necessario recuperare. Non vi è gelosia in questo, anzi c’è un vero ringraziamento se la volontà generale ritrova il giusto cammino per un saggio e permanente sviluppo della nostra società. Quando leggo gli articoli come il tuo mi viene in mente l’astio, l’avversione, la critica negativa che si fece al povero Cosimino De Benedetto quando volle la circonvallazione est di Tricase. Un astio ed una critica distruttiva che sfociò nella nomina, a detta dei critici e per quei tempi, spregevole dell’opera voluta da un politico avveduto nel nominarla “La Cosimina”. Oggi non c’è chi non ammetta che l’opera è validissima e che l’autore aveva visto bene! Questa, per la verità, deve essere la sana amministrazione e questo il saper fare politica! Cioè guardare oltre il naso e prevedere in modo esatto su come dovrà essere la nostra società tra 20/30 anni! Quello che tu hai evidenziato nel tuo articolo di grande interesse per il nostro Capo di Leuca è una parte dei nostri bisogni, di quelli di un popolo che vuole uscire dalla strettoie e dall’assistenzialismo del passato. Quello che hai evidenziato, però, è già stato studiato e proposto 30/40 anni fa. Così “La Cosimina” fu erroneamente criticata negativamente forse perché era stata proposta da una parte politica e non da un’altra, forse perché venivano compromessi interessi personali di alcuni proprietari terrieri, forse per invidia, per gelosia, per genitura. Non lo so! Lo sforzo di proporre il Consorzio dei Comuni del Capo di Leuca e di crearlo in un tempo in cui era carente una legislazione in tal senso, anzi era contraria, quello di istituire il GAL, quello di progettare una metropolitana di superficie che sviluppasse collegamenti migliori, più economici e rapidi in tutta la nostra provincia, quello di collegare i due mari con una bretella più accessibile al turista, quello di sviluppare un rapporto strutturale e commerciale con i paesi del mediterraneo, quello di allargare e mettere in sicurezza la 275, quello di creare un eliporto che consentisse al Capo di Leuca di collegarsi con il resto della nostra lunghissima Puglia e con la Grecia, quello di creare poli turistici fruibili ed attrezzati, quello di creare almeno due porti turistici di collegamento con le nazioni frontaliere, quello di creare in Tricase un centro informatico per i servizi dei Comuni di tutto il Capo di Leuca, quello di spostare in altro sito il sistema di raccolta delle acque reflue, quello di creare un invaso delle acque piovane ed altre che non sto ad elencare, stanno a dimostrare che già da allora si intendeva sviluppare il discorso che tu saggiamente proponi ad una platea sorda e forse invidiosa che l’iniziativa sia fatta da un direttore di un giornale locale e non da persone politicamente altolocate. Se si potessero rispolverare quegli studi e quelle proposte e rimettere in gioco quelle idee, certamente i "capuani" del futuro potrebbero finalmente raggiungere uno stato di benessere ottimale senza fare gli schiavi di alcuno, emigrando e cercando lavoro anche oltre i confini d’Italia. Mi premurerò di farti avere uno scritto più approfondito sulle proposte che tu hai evidenziato e le altre già previste nel passato in modo che tu possa svegliare la coscienza dei capuani e sopire, se realizzate, i piagnistei di sempre. Devo rilevare, per la verità, che, oltre a Mons. Angiuli, persona qualificata e di enorme cultura, ricordo un altro prelato, Mons. Mincuzzi, che in un convegno tenuto a Taurisano invitò il popolo del Capo di Leuca di svegliarsi dall’atavico sopore. Entrambi, però, vengono dalla Terra di Bari, ove lo concretezza è di casa e la sua imprenditoria alza notevolmente il PIL di tutta la Puglia. Grazie per aver ripreso un discorso sul quale ho speso una intera vita politica senza essere adeguatamente compreso.
Sergio Staino è stato nominato direttore del giornale L’Unità, storico quotidiano nazionale
Era il 2013 quando, nell’Atrio di Palazzo Gallone, consegnammo a Staino il Premio Il Volantino. Fu una piacevole serata nel corso della quale tra una vignetta e l’altra e tra una lettura e l’altra (con le voci del duo Santoro-Nicolardi), Staino raccontò la sua vita e come fosse diventato quel vignettista famoso e come avesse dato vita ai suoi personaggi e, tra tutti, a Bobo.
A Sergio i nostri migliori auguri
di Nunzio Dell'Abate Il Volantino ha documentato fotograficamente lo stato penoso e di completo abbandono in cui versa il campo sportivo di Depressa.Come minoranza consiliare, abbiamo approfondito l’incresciosa questione, portandola all’attenzione del prossimo Consiglio Comunale attraverso una interrogazione ad hoc rivolta al Sindaco.Dall’insediamento di questa Amministrazione e quindi da quattro anni e mezzo, la struttura sportiva è chiusa e non è stato disposto alcun intervento di manutenzione, neppure ordinaria. Solo nel febbraio dello scorso anno, la Giunta Comunale deliberò l’affidamento della gestione del campo a terzi indicendo una gara, ma i cancelli continuano tutt’oggi a restare chiusi. Duole registrare una incuria così mortificante di un bene pubblico che, con il passare degli anni, sarà sempre più difficile recuperare e mettere a fruizione della comunità. Ancor più “depressi” si resta poi, se si volge il pensiero a ciò che esso ha rappresentato per giovani e meno giovani, specie della frazione di Depressa. Auspichiamo che l’Amministrazione mostri presto fattivo interesse per lo storico stadio di Depressa.Oggigiorno, con gli adeguati strumenti di finanziamento sportivo e le innovative tecniche, si potrebbe pensare ad una struttura polisportiva in erba sintetica in cui praticare calcio ed altri sport minori, come minigolf, rugby, tiro con l’arco e atletica. Magari arricchita con attività commerciali dedicate allo svago ed intrattenimento, in funzione sino a sera, e -perché no- anche con un piccolo parco giochi di libero godimento. Un modo per caratterizzare la frazione di Depressa e costituire altresì un’occasione di aggregazione e di occupazione lavorativa. Insomma qualunque cosa, ma non l’oblio…
Sono convinto che il progresso richieda i suoi sacrifici ma nei dovuti limiti. Sfruttando un sostantivo purtroppo abusato in questi giorni di lutto e di danni subiti nell’italia centrale, mi riferisco alla’ faglia’ della fibra, che ha peggiorato ulteriormente il nostro golfistico comune. Oltre alle buche che da decenni regnano senza necessita’ di intervento da parte di chi di competenza, si aggiungono come allego in foto i laghetti artificiali (quando piove ) che peggiorano la pessima qualita’ delle nostre strade.Mi auguro che si ponga rimedio a tale disagio in tempi brevi.
Gianfranco Cavallo