"L’indifferenza è il peso morto della storia. L’indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. E’ la fatalità; è ciò su cui non si può contare; è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costruiti; è la materia bruta che che strozza l’intelligenza. Ciò che succede, il male che si abbatte su tutti, avviene perchè la massa degli uomini abdica alla sua volontà, LASCIA PROMULGARE LE LEGGI che solo la rivolta potrà abrogare, LASCIA SALIRE AL POTERE uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare.
Tra l’assenteismo e l’indifferenza poche mani, non sorvegliate da alcun controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perchè non se ne preoccupa; e allora sembra sia la fatalità a travolgere tutto e tutti, sembra che la storia non sia altro che un enorme fenomeno naturale, un’eruzione, un terremoto del quale rimangono vittime tutti, chi ha voluto e chi non ha voluto, chi sapeva e chi non sapeva, chi era stato attivo e chi indifferente. Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch’io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo?"
L'indifferenza è anche il peso morto della piccola, piccolissima, storia di Palazzo Comi in questo Salento svestito e messo in vendita.
Abbiamo lottato, stiamo lottando contro questo scempio, abbracciando altre lotte in difesa del Territorio, del Patrimonio culturale, del Paesaggio.
Questo terremoto sta travolgendo certamente noi tutti e tutte del Comitato Pro Palazzo Comi ma, come Gramsci insegna, saremo tutti vittime. Anche VOI.
La fatalità non c'entra nulla: dovremmo dire, finalmente, che si tratta di VOLONTA'.
Dovremmo capire, finalmente, che è giunto il momento di riappropriarci della nostra storia perchè non c'è altro modo per costruire un futuro degno di essere vissuto.
Gloria Fuortes ha studiato, ha sudato, ha condiviso, lottato e PAGATO.
In quasi 10 anni di servizio presso Palazzo Comi è riuscita a fare quanto non si era fatto per lungo tempo. In grande e continua sintonia con i suoi collaboratori ha messo mano al prezioso tesoro conservato a Lucugnano e cominciato un lungo e certosino lavoro di riorganizzazione, archiviazione e trascrizione.
Senza risorse, spesso ricorrendo all’autotassazione, ha favorito incontri ed eventi a Palazzo Comi collaborando con associazioni, gruppi e Amministrazioni del territorio.
Casa Comi è stata, e per tutti lo è ancora, la sua casa.
Non c’è stanza, libro o manoscritto che Gloria Fuortes non conosca.
Accompagnatrice e narratrice preparata e discreta. Appassionata e rispettosa di Girolamo Comi e della sua vicenda, fino al punto di anteporre al proprio interesse quello “comune”.
E l’epilogo è quello che oggi raccontiamo.
Capita, ed è accaduto, che Regione e Provincia non riescano a trovare “posto” per una qualificatissima ed espertissima Bibliotecaria in prima linea nella difesa e nella tutela di una delle Biblioteche più importanti del territorio.
Gloria Fuortes non è più la Responsabile della Biblioteca di Palazzo Comi ed è, invece, nella disponibilità del Ministero di Grazia e Giustizia, impiegata negli uffici territoriali di Lecce, a dispetto di oltre 35 anni di servizio.
Questa vicenda certifica la totale inadeguatezza di un’intera classe politica ma la responsabilità del suo allontanamento da Palazzo Comi è di tutti noi. SIAMO NOI I VERI COLPEVOLI.
Noi nella nostra indifferenza.
Sono giorni tristi, cara Gloria. Noi resteremo certamente al tuo fianco. Noi non abbasseremo di nuovo la guardia.
di Senofonte Cavalieri
SAN VALENTINO 2017
Per dare alla vita la forza e lo spirito
di cui ha bisogno,
bisogna dare sfogo al proprio pensiero.
“CARA AMICA”
… si,
mi liberasti dalle pene mie
e ne fui contento
ma,
me ne daresti ancor,
ancor più assai
da momento che ti trasportai
nel lume
del mio pensiero …
di Pino Greco Siamo in corso Giulio Cesare incrocio via Marco Aurelio via Vespasiano.
Siamo dalle parti della zona 167. È accaduto ancora.
Quello stop purtroppo è già stato teatro di incidenti. Il morto c'è già stato.
E’ la stessa strada, lo stesso incrocio sulla quale aveva perso la vita un uomo diversi anni fà.
Se ne parla in Città da un pò di tempo.
Molti cittadini residenti sono all’esasperazione per le condizioni di scarsissima sicurezza della strada, dove molti passano a velocità sostenuta. Quell’incrocio è pericoloso, deve essere sistemato. È necessario trovare soluzioni che possano impedire il ripetersi di gravi incidenti. Molti tendono a rallentare, poi controllano che non arrivi nessuno e procedono.
Corso Giulio Cesare, è diventato un rettilineo da percorrere come se fosse una pista di accelerazione
Moderare la velocità e migliorare la segnaletica, tante le proposte per rendere più sicuro l’incrocio.
Corso Giulio Cesare rappresenta anche croce e delizia di agenzie assicurative e avvocati
Insomma, cos’altro aggiungere a una immagine, un incrocio che parla da sé
Caro Direttore,
Sono stato raggiunto da tante telefonate di amici e parenti preoccupati per la mia persona. Non riuscivo a capire fino a quando non mi hanno spiegato di essere apparso sul tuo giornale come futuro protagonista della trasmissione ‘Chi l’ha visto?’ Con tanto di data ed ora. Ho sempre apprezzato l’humor della tua Redazione e qualche volta ho applaudito al modo, anche sbarazzino, con il quale una Rubrica del tuo giornale fa, scherzando, informazione. Però consentimi di farti un appunto.Quello di cui sono stato oggetto, nell’ultimo numero del tuo Giornale, non aveva nulla di humour ma solo tanto cattivo gusto. Conoscendo la tua persona mi aspetto pubbliche scuse dal tuo Giornale per fare definitiva chiarezza su scelte che riguardano esclusivamente la mia vita privata.Sono certo che simili sgradevoli episodi non si ripeteranno mai più.Diversamente sarò costretto ad agire a tutela della mia serenità e quella delle persone a me care
Con amicizia
Vincenzo Errico
Caro Vincenzo,
pubblico la tua lettera e spero che questo basti per le scuse.Non pensavo, francamente, che la stampa avesse tutta questa... forza e che l’aggiunta di ora e data potesse stravolgere il senso di un pezzo sul cui contenuto c’era stato un tuo assenso di massima. Vorrai comunque accettare le mie scuse che sono dovute per le preoccupazioni suscitate nei tuoi amici e familiari e ti assicuro che in futuro, per evitare spiacevoli inconvenienti, non pubblicheremo notizie che possano apparire come indebite invasioni di cattivo gusto nella tua vita privata, anche se te lo assicuro non era proprio questa la nostra
Alessandro Distante
Intervista all’on. Antonio Lia
Parlando di trasporti ma anche di... candidatura
All’on.le Antonio Lia, già componente della Commissione Trasporti alla Camera, abbiamo posto alcune domande sull’argomento trattato da Giuseppe Panico nello scorso numero.
On.le Lia, il treno Freccia Rossa continua a tenere banco. Fino a Bari o fino a Lecce?
Le sorti del Freccia rossa fino a Lecce ci sta appassionando e mobilitando. E lo dico da convinto sostenitore della strada ferrata perché più sicura, più romantica, più rilassante e perché, nel tempo occorrente per il percorso, ti permette di leggere un buon libro, scrivere o sbrigare altre faccende.
Ma una rete di trasporti non è solo il treno.
Sì è vero, ma prima di tutto voglio dire che la questione dei trasporti non è soltanto una questione di velocità. Una seria cultura sui trasporti ci porta a capire che i trasporti sono parte integrante della vita sociale, economica, occupazionale del paese. Devo dire che sui trasporti il popolo e i politici pugliesi sono poco informati o acculturati, non è un problema che hanno mai preso nella dovuta considerazione.
Si spieghi meglio
La Puglia ha 800 Km di coste ed è a poca distanza dalle coste Dalmate, Albanesi, Greche e di fronte al Capo di Leuca, più distante, c’è tutto l’arco delle coste africane. Molti anni fa era già prevedibile la crisi dei Paesi della vecchia Europa; i mercati, l’economia si indirizzavano da tempo verso nuove frontiere ed il Medio Oriente era tra queste; bisognava quindi guardare in quella direzione. La Puglia ha una posizione strategica nel Mediterraneo, la politica era chiamata a decidere se la nostra Regione ed il nostro Salento doveva assumere un ruolo da protagonista nei rapporti con i Paesi in via di sviluppo o subire gli eventi, la trasformazione; la politica doveva programmare una Puglia pontile dell’Europa o Porto per il Mediterraneo.
Ma Lei è stato in Parlamento. Viene da chiederLe: cosa ha fatto?
La mia permanenza per dodici anni in Commissione trasporti, alla Camera dei Deputati, mi portò a darmi da fare per il doppio binario, l’elettrificazione, il corridoio 8 (Brennero, Brindisi, Igumenitsa); mi occupai molto anche dei trasporti marittimi. L’occasione, su quest’ultimo argomento, mi fu data dalla discussione, in Commissione, della legge sul riordino delle Autorità portuali; non era previsto alcun ruolo per la nostra Regione che restava come sempre esclusa dal sistema. Lo spunto mi venne dai ricordi di mia moglie che mi parlava spesso del suo bisnonno: pittore presso il Vicerè d’Egitto, che per raggiungere quel paese si imbarcava a Napoli, poi dal 1870 faceva i suoi viaggi con la Valigia delle Indie della Società Italiana Adriatico-Orientale che collegava Brindisi con Alessandria d’Egitto. Vincenzo Valente, pittore della casa reale, partecipò il 17.11.1869 all’inaugurazione dell’apertura del canale di Suez dipingendo un grande quadro dell’avvenimento per il Vicerè d’Egitto e disegnò le scene dell’Aida che in quell’occasione doveva essere rappresentata al Cairo da Giuseppe Verdi. La storia mi incuriosì e pensai: perchè le navi che vengono dall’Oceano Indiano per raggiungere i Paesi del nord Europa dopo aver superato il canale di Suez devono attraversare tutto il Mediterraneo passando per lo stretto di Gibilterra e risalire l’Oceano Pacifico per poi approdare nei porti di quei Paesi? Decisi di presentare una proposta di legge che prevedesse, nel riordino delle Autorità portuali, i porti di Bari, Brindisi e Taranto. Potenziare quei porti per convogliare il traffico marittimo. Un’occasione per la Puglia. Mi rivolsi a diversi Parlamentari pugliesi, di tutti i Partiti, perché firmassero la mia proposta ma nessuno credeva alla mia idea e la proposta fu presentata con la sola mia firma. In Commissione fu battaglia, ma alla fine la legge fu approvata nel 1994 con l’inserimento, tra le Autorità Portuali, dei Porti di Bari, Brindisi e Taranto. Ho sperato tanto che la Regione di Fitto e di Vendola facessero tesoro di questa grande conquista ma non fu così, ho anche affidato ai 5 stelle la mia legge; la questione non fu mai presa in considerazione ed ora il nuovo riordino vede in Puglia una sola Autorità Portuale.
Tutto finito allora?
Temo di sì; quella legge era un’occasione per trasformare l’economia, incrementare l’occupazione, sviluppare il territorio, se è vero, come è vero, che città come Trieste o Genova devono molto del loro sviluppo ai loro porti. Mi sono convinto che il mancato sviluppo del Sud non dipende dalla nostra posizione geografica marginale o dalle persone che, con coraggio, non abbandonano queste terre del Sud Italia ma dalla scarsa capacità dei politici a capire i bisogni e a saper trovare le soluzioni per risolvere i grandi problemi.
A proposito di politici e di capacità di risolvere i problemi; qualcuno, anche sul nostro Giornale, chiede una Sua candidatura a Sindaco di Tricase: cosa c’è di vero?
E’ una domanda che mi mette in difficoltà; dare ora una risposta è difficile e complicato ma Le confermo che sono tanti a chiedermi di presentare la mia candidatura a Sindaco di Tricase e di questo sono molto lusingato anche perché sono in particolare i giovani a chiedermelo.
Ed allora, candidato?
La verità è che Tricase, caro Direttore, ha bisogno di “Idee nuove e di uomini nuovi” che sappiano avere passione e amore per la Città, che conoscano i problemi, che sappiano dare speranza al paese ed in particolare ai giovani; persone capaci, efficienti, volenterose e predisposte a servire; che sappiano far ritrovare l’identità e la dignità che spetta ad una Città che è stata sempre guida dei Comuni del Capo di Leuca, che sappiano proporre un progetto di crescita che guardi al futuro per creare quello sviluppo che deve guardare lontano e non solo alle politiche quotidiane.
Insomma un ruolo importante per Tricase
Tricase deve candidarsi a svolgere questo ruolo nell’interesse della Città e dell’area vasta che ha il dovere di rappresentare; deve essere la locomotiva del territorio. Vorrei tornare sul tema trasporti: tanti anni fa, su Nuove Opinioni, descrissi ampiamente un progetto di trasporti periurbani con circolari extraurbane e piste ciclabili che mettessero in comunicazione i vari paesi, un progetto che possiamo definire ancora attuale.
Un altro tema importante per un programma amministrativo, dunque
Se gli amici di Tricase, gli elettori, condividono queste idee, possiamo lavorare insieme per realizzarle trovando la persona più adatta a guidare questo percorso; io non mi sottrarrò a dare il mio contributo e la ricchezza delle mie esperienze. Ho dedicato tutta la mia vita da Parlamentare, Sindaco di Specchia, Presidente del GAL Capo di S.M. di Leuca ed anche da semplice cittadino, per lo sviluppo della nostra terra. Mi auguro che il territorio, nel quale abbiamo avuto la fortuna di nascere, sappia dare risposte alle tante domande della gente; sappia sfruttare al meglio, in termini di nuove opportunità di lavoro, quanto la natura ci ha dato, in particolare, nel campo del turismo, dei beni culturali e della cultura, dell’ambiente, dell’agricoltura, facendo perno sul fattore umano che è campione di accoglienza e ospitalità. Tricase, caro Direttore, ha il dovere di guidare questo cambiamento e ridare al territorio rappresentanze nelle Istituzioni nelle quali ora siamo orfani.