Mercoledì 10 luglio, nell'atrio di Casa Comi a Lucugnano con inizio alle ore 21.30, concerto dei Respiro (Lara Ingrosso - Voce, loop, multieffetto, multi-pad, tastierae Francesco Del Prete - Violino elettroacustico, loop, multieffetto) per il secondo appuntamento musicale di"Voli di cantici, d'aromi e d'aria - Suoni e visioni, rassegna d'arte e incontri a Casa Comi". La serie di appuntamenti culturali è organizzata e promossa dall'Associazione di Promozione Sociale "Tina Lambrini - Casa Comi" in collaborazione con a Regione Puglia - Polo Biblio Museale di Lecce, il Comune di Tricase e con il patrocinio della Provincia di Lecce. Media Partner della rassegna è Mondoradio Tuttifrutti.
Il cartellone culturale organizzato dall'Associazione "Tina Lambrini - Casa Comi" prevede concerti, proiezioni, presentazioni, mostre, visite guidate e si svilupperà nei mesi di luglio e agosto con una programmazione (in via di definizione) anche a settembre. Carmine Tundo, i Respiro, Dario Muci, Irene Scardia, Maria Mazzotta, Roberto Esposito, Yaraka Ensamble, Roberto Cotroneo, Giuseppe Goffredo, Alessandro Bozzi e altri ancora saranno ospiti delle iniziative organizzate nell'atrio, nel giardino e negli altri spazi di Casa Comi.
Durante la serata sarà possibile visitare la Casa Museo di Girolamo Comi accompagnati dai volontari dell'associazione che collabora con Regione Puglia e Provincia di Lecce con l'obiettivo di valorizzare e rendere sempre più fruibile e dinamico uno dei luoghi più suggestivi del Salento.
La biblioteca custodita nella casa di Comi rappresenta un archivio storico (una biblioteca di gusto) tra i più preziosi della Puglia, composto da circa 3000 volumi con oltre 1100 testi francesi. Arricchiscono questo luogo i preziosi manoscritti, l'epistolario, i fondi Valli, Fuortes e UDI Macare.
La visita a Casa Comi è un viaggio immersivo alla scoperta di uno personaggi più significativi e rappresentativi del '900 pugliese.
RESPIRO
Il progetto Respiro nasce dall'incontro tra due personalità forti e appassionate in continua evoluzione e sperimentazione, la voce di Lara Ingrosso e il violino di Francesco Del Prete.
Un soffio di note e parole che diviene pulsante con l’aggiunta di multi-pad e sequenze di elettronica. In una sola parola: Respiro.
Un violino elettroacustico e una voce, generano un insieme inaspettato di sonorità differenti, superando lo stereotipo che li identifica come strumenti prettamente melodici. La magia si compie sul palco, quando i musicisti sulla scena sono solo due ma nell'aria il suono è quello di un’orchestra: merito dell’uso sapiente di pedaliere multi-effetto, loop-machine, percussioni elettroniche e tastiere attraverso i quali Francesco e Lara propongono il loro repertorio di brani originali.
Il 28 Febbraio 2018 esce sugli store per Discographia Clandestina il loro secondo album di brani pop d'autore/ elettro-pop: Un POPositivo.
Il progetto ha ricevuto undici premi d'importanza nazionale ed ha alle spalle un importante storico di concerti in tutta Italia.
Tra i traguardi più importanti che il duo ha ottenuto dal 2013 ad oggi, vi sono undici riconoscimenti nazionali, il servizio di Vincenzo Mollica durante una puntata del suo programma “Do Re Ciak Gulp” su RAI1, il live per RSI (Radio Televisione Svizzera) durante l'ultima Fiera del libro di Torino, l’apertura del concerto dei Marlene Kunz al Fabrique di Milano a Marzo 2016, l’assegnazione della “Targa d’autore controcorrente” per il disco “A forma d’ali” nel 2016 e il 1° premio al Premio Mauro Carratta 2017 e il loro concerto Live presso gli studi di RSI (Radiotelevisione Svizzera) a Lugano nell'ottobre 2018.
Altri riconoscimenti: 1° premio al Limatola Festival (Caserta - luglio 2013); premio Rivelazione al Premio Lunezia (Carrara - luglio 2013); premio miglior arrangiamento Autore Controcorrente (Samuele Bersani) e premio miglior Personalità Controcorrente (Premio Endas), 3° Premio categoria inediti al Musica Controcorrente (Terni - luglio 2013); premio Radio Radiosa al Festival Frequenze Mediterranee (Matera - agosto 2013); 1° premio: Apertura concerto Earth Wind and Fire al Cool Movement (Terni - agosto 2013); 1° premio, Targa Siae dedicata a Sergio Endrigo per la miglior personalità artistica al Biella Festival (Biella- ottobre 2013); 1° premio assoluto a Suoni e Rumori Festival (Cosenza - ottobre 2015); premiazione del videoclip “Il verme” al V.I.C. (Videoclip Italia Contest - agosto 2016).
CRISI APERTA A PALAZZO GALLONE…
IL CENTRO DESTRA A TRICASE?
Serve un nome forte per ripartire…In tanti vogliono l’avv. Claudio Pispero
Sono passati i dieci giorni entro i quali il Sindaco avrebbe dovuto nominare i nuovi Assessori,
ma nulla è accaduto.
Intanto il centro destra si muove…
In Città i discorsi politici si ampliano.
Da più parti ci si rende conto che la crisi è mancanza di vera politica.
Tra gli assenti anche le forze di centro destra.
Un centro destra che serve nella nostra Città.
Purtroppo interlocutori non se ne vedono e da più parti si sta cercando di trovare un senso comune attorno ad un nominativo forte che potrebbe essere l’avv. Claudio Pispero
Associazione Tricasèmia
Tricasèmia: il Tricase calcio è la squadra della città, c’è bisogno di voltare pagina .
L’associazione Tricasèmia, sin dalla sua fondazione ha come scopo principale, quello di sostenere e coordinare, nei limiti delle proprie possibilità il mondo sociale e associativo della città di Tricase, che abbraccia una grande varietà di ambiti tra i quali vi è quello sportivo e calcistico.
Noi associati, agiamo nella consapevolezza che qualsiasi associazione, società sportiva o gruppo di volontariato che opera nel e per il nostro territorio sia un patrimonio della città e ne promuoviamo con convinzione la “vera” collaborazione, in quanto l’unità d’intenti ha sempre portato solidità e forza a un qualsivoglia progetto.
Motivo per cui lo scorso anno, viste le evidenti ed enormi difficoltà in cui versava la società “Asd Atletico Tricase” che rappresenta calcisticamente la nostra città, spinti da un gruppo di sostenitori e membri del tifo organizzato abbiamo deciso di coordinare il progetto dell’Azionariato popolare, in attesa della nascita di un autonomo e specifico comitato.
Il progetto, è partito tra mille intemperie: una su tutte la poca disponibilità di tempo che ne ha impedito la nascita dello stesso comitato ma non la raccolta fondi che è servita a mandare avanti l’intera stagione calcistica, andando a colmare scadenze vitali per il prosieguo dello scorso campionato di Promozione.
Tricasèmia, oltre a coordinare insieme ad alcuni tifosi e appassionati il progetto, si è presala responsabilità (in particolare il presidente Gianluca Errico) di mettere a disposizione il proprio conto corrente associativo per il passaggio dei versamenti (tutti certificati e verbalizzati) dei “sostenitori” prima di essere versati alla società calcistica per i motivi sopra citati.
Un ruolo impegnativo, importante e delicato che però non sembra essere stato accolto con particolare entusiasmo dal gruppo dirigente dell’Asd Atletico Tricase che ha fatto partire la scorsa stagione calcistica in totale autonomia, pur non avendo le disponibilità economiche e uno stralcio di programmazione per poterlo fare come successivamente si è avuto modo di vedere nell’arco dell’intera annata.
Purtroppo tra gli stessi dirigenti, se ne è constatato persino un certo malcontento circa l’esito della raccolta fondi ritenuta da alcuni “insufficiente”.Condividiamo buona parte del contenuto dei due comunicati emanati dai gruppi della tifoseria organizzata come “Tricase Fans” e “Rum Boys” in quanto, esprimono in modo inequivocabile il malcontento che si respira in città tra tifosi e appassionati, sintomo di sofferenza che per quanto ci riguarda deriva anche dall’incapacità del gruppo societario di rapportarsi con il cosiddetto “mondo esterno”, un “mondo” invece prezioso per i valori della nostra associazione.
Noi associati, pensiamo che la società calcistica del club che rappresenta la nostra città debba aprirsi alla stessa città ed accogliere con entusiasmo tutto ciò che di buono possa derivare dalla piazza.
Sono anni che cerchiamo, invano di trasmettere questo tipo di messaggio e che lanciamo proposte per mettere in atto tutto ciò, come ad esempio l’idea di una sede sociale in città e non nello sgabuzzino che costeggia lo spogliatoio, la stessa idea dell’azionariato popolare, la collaborazione (vera) con le scuole calcio presenti sul territorio e via dicendo.
Proposte fatte con l’intenzione di fare crescere il sodalizio sportivo l’interesse e l’avvicinamento dei tricasini alla squadra, salvo poi accorgercene che il gruppo dirigente, oltre lo spazio antistante la porta d’ingresso degli spogliatoi dello stadio, proprio non riesce (o non è interessato) a vedere.
Da parte nostra, comprendiamo, come abbiamo sempre fatto, tutte le problematiche che ci possono essere e ringraziamo sinceramente e sentitamente, tutti i membri della dirigenza per quanto di buono fatto in passato per la squadra. Ma allo stesso tempo, non possiamo non constatare che la stessa dirigenza negli ultimi anni stia rendendo oramai l’aria “irrespirabile”.
Il dolore della retrocessione in Prima Categoria, ci aveva illusoriamente aperto la speranza di poter per davvero ricominciare daccapo, con persone nuove, con una dirigenza completamente rinnovata, all’indomani di quelle che a tutti noi parevano “ovvie” dimissioni dell’intero direttivo che fino ad allora aveva fatto parte della società e che aveva gestito il tutto navigando a vista.
Purtroppo, i nostri auspici e le nostre speranze, da ovvie si sono rivelate utopiche e non riusciamo a farcene minimamente una ragione, in quanto, tale modo d’agire si contrappone nettamente con i principi fondanti della nostra associazione, che mettono in primo piano il bene collettivo rispetto a individualismi di vario genere.
L’associazione Tricasèmia ha “promosso” la stessa società anche attraverso il progetto “Tricasèmia sport”, in quanto con i propri canali social ha raccontato il Tricase ai tricasini che vivono in altre città d’Italia e del mondo, accompagnati dalla passione e dall’emozione di raccontare la nostra terra e quindi anche il nostro Tricase a chi per vari motivi è lontano dalla nostra città. Il motto del nostro progetto è “raccontiamo emozioni” e le uniche che siamo riusciti a raccontare, sono state trasmesse da un gruppo di ragazzi encomiabili che scendendo in campo guidati da un signor allenatore hanno dato il massimo per salvare la faccia del Tricase, di tutti noi e persino della dirigenza.
A quest’ultima però, chiediamo per quanto possibile, di completare l’opera rassegnando le dimissioni e lasciando libero lo spazio a potenziali nuovi protagonisti.
C’è bisogno di voltare pagina, respirare aria nuova e il Tricase ha necessità di riacquistare dignità e credibilità e (spiace metterlo in evidenza) ciò non può avvenire con le stesse persone che nell’ ultima stagione hanno tradito patti e promesse, mettendo a rischio l’intero campionato e l’immagine del calcio tricasino.
Ci piacerebbe iniziare a respirare aria nuova, ce lo meritiamo noi tifosi ed appassionati, se lo merita la nostra città.
di Alessandro Distante
Parla l’ex assessore Mario Turco
...un’affermazione molto grave e che porterebbe
alla luce enormi questioni e responsabilità
Una lettera inviata dall’ex Assessore Turco al Sindaco
con la quale sollecitava la Giunta a proporre appello
contro ben 72 sentenze del Giudice di Pace ….
La goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso secondo l’ex assessore Turco sarebbe stata una lettera da egli inviata al Sindaco con la quale sollecitava la Giunta a proporre appello contro ben 72 sentenze del Giudice di Pace. La lettera riprendeva un invito del Comandante della Polizia Municipale che aveva chiesto al Sindaco e all’Assessore al ramo, per l’appunto Mario Turco, di appellare quelle sentenze. L’oggetto del contenzioso erano le sanzioni che la Polizia Municipale aveva comminato alle ditte che avevano fatto affiggere manifesti pubblicitari su cartelloni gestiti dalla società concessionaria.
“Il dato sorprendente spiega Turco è leggere nelle sentenze che, come si evince dalla corrispondenza intervenuta tra il Comando di Polizia Locale e il responsabile del settore del Comune Assetto del territorio e Lavori Pubblici e il responsabile SUAP, è lo stesso Comune a non essere a conoscenza della presenza o meno di autorizzazioni alla collocazione dei cartelloni”.
Detta così, è un’affermazione molto grave e che porterebbe alla luce enormi questioni e responsabilità.
“A fronte di tutto questo continua Turco ho ritenuto doveroso prendere carta e penna e scrivere al Sindaco; dovevamo proporre appello anche perché in questo senso si era espresso il Comandante della Polizia Municipale. Non capisco perché questa mia lettera abbia potuto scatenare la reazione del Sindaco fino alla mia revoca. Il Comandante aveva scritto anche a me e, dopo aver più volte sollecitato il Sindaco a convocare la Giunta per decidere per l’appello, mi è sembrato giusto ed anzi doveroso chiedere formalmente e per iscritto al Sindaco di esaminare la questione anche perché stava per scadere il termine per l’impugnazione”.
Eppure il Sindaco ha affermato che su quella questione la Giunta si era già espressa ed anzi aveva valutato le ragioni per decidere di non proporre appello.
“La Giunta decide con le delibere e nel caso di specie era stata predisposta una delibera ma era favorevole all’appello. Quindi non solo la Giunta non ha mai deciso di non proporre appello ma tutto era stato preparato per l’appello”.
“Io ritenevo prosegue Turco di dover aderire all’indicazione del Comandante della Polizia Municipale che, scrivendo al Sindaco e a me, aveva sottolineato che si doveva proseguire nella lotta all’abusivismo dopo anni di lassismo; e poi dal mancato appello potevano derivare responsabilità anche erariali per il mancato introito delle somme rinvenienti dai verbali di contestazione ed è anche per questo che ho invitato formalmente il Sindaco a decidere per l’appello”.
Quando hai scritto quella lettera e cosa è successo dopo?
“La mia lettera è stata protocollata il 14 giugno ed il 22 giugno il Sindaco mi ha risposto, spedendo la sua lettera anche agli altri Assessori, evidenziando che l’appello avrebbe avuto un costo notevole per le casse comunali e che in tante altre occasioni, a fronte di sentenze del Giudice di Pace il Comune non aveva proposto appello. Ma quel che non posso accettare è che il Sindaco affermi che dell’argomento si fosse discusso in Giunta. Ciò non è vero”.
Perchè metti in collegamento la questione del mancato appello con la tua revoca?
“E’ un dato testuale: la lettera di risposta del Sindaco si chiude con una frase inequivocabile: <<tale comportamento non può non avere pesanti ricadute sul rapporto di fiducia che costituisce il fondamento del rapporto tra Sindaco e Assessore delegato”.
Al di là dell’appello da proporre o da non proporre, come è mai possibile leggere che il Comune non è in grado di sapere se i cartelloni pubblicitari sono autorizzati?
“Già il vecchio Comandante Muci aveva cominciato a porre la questione ed a chiedere notizie; il nuovo Comandante ha proseguito su questa strada ma ancora ad oggi la situazione è confusa. Malgrado le ripetute richieste ancora ad oggi non vi sono certezze. Ecco perché ho insistito nella proposizione dell’appello; la questione non può passare nel dimenticatoio”.
Ed è per questo che hai pagato?
“Lo dice la lettera del Sindaco. Penso anche alla mia battaglia sul crollo dell’ACAIT. Anni di incuria e di abbandono che hanno portato ad un rudere o quasi. Anche su quello avevo chiesto che si facesse luce per accertare responsabilità e responsabili. Anche lì ho notato lentezze e ritardi fino al punto che al Comune ha ricevuto un atto giudiziario da parte della Ditta che ha montato i pannelli solari”.
Cioè?
“Il Comune avrebbe dovuto agire tempestivamente per accertare se, per esempio, il montaggio dei pannelli poteva aver concorso a causare pericoli per la struttura. Ora il Tribunale ha finalmente nominato un Tecnico per accertare le cause del crollo, ma ciò è avvenuto su iniziativa della Ditta che chiede i danni per i pannelli e per il mancato guadagno. Avrei preferito che l’iniziativa partisse dal Comune e non che subissimo una chiamata in giudizio”.
Eppure sei stato in Giunta per circa due anni.
“E’ vero, anche se fin dall’inizio sono stato poco gradito al Sindaco. Quel che ribadisco è che non vi è stato mai un confronto sereno e aperto sulle varie problematiche. Sempre a rincorrere l’emergenza e sempre a rincorrere le notizie. Vuoi sapere l’ultima?”
Sì, quale è?
“Il Sindaco parla tanto del prossimo grosso intervento sull’ACAIT e dei milioni che arriveranno. Io che ero assessore non ne conosco i dettagli e apprendo queste notizie dalle dichiarazioni del Sindaco. E’ questa una gestione collegiale?”
Cosa prevedi per il futuro politico dell’attuale Amministrazione Chiuri?
“Il cambio degli assessori non sarà facile. I gruppi di maggioranza devono essere coinvolti e non è detto che gradiscano nomine di assessori esterni. Anche il mio gruppo è chiamato a valutare con attenzione perché non può essere indolore che il suo assessore sia stato mandato a casa. I Consiglieri mi hanno espresso solidarietà; per loro, se proprio si doveva fare un cambiamento, questo avrebbe dovuto riguardare l’intera Giunta e non solo due assessori e poi, magari dopo l’estate, gli altri due”.
Il tuo giudizio sul sindaco Chiuri?
“All’inizio ha attaccato i dirigenti comunali, oggi se la prende con gli assessori. Un leader si assume le responsabilità e difende la squadra. Non mi sembra che Chiuri sia stato all’altezza del compito che i cittadini gli hanno assegnato”.
Depressa di Tricase, 5 luglio 2019. Una strada al Vescovo Martella.
La piccola comunità di Depressa si ritroverà oggi alle 18:30 nella chiesa parrocchiale per ricordare l’amato Mons. Luigi Martella. La celebrazione sarà presieduta da S.E. Vito Angiuli, Vescovo di Ugento S.M. Leuca, che proprio ieri ha ricevuto la cittadinanza onoraria dal nostro Consiglio
Comunale. A termine della celebrazione eucaristica, verso le 19:30, si scoprirà una targa che intitola una via al vescovo figlio di questa terra.
Il ricordo mai spento e la prematura scomparsa hanno segnato i cuori dei suoi concittadini e di quanti conoscendolo hanno potuto apprezzare le sue doti.
Alla celebrazione parteciperanno il Sindaco e il Presidente del Consiglio, Dario Martina, il quale lo ricorda attraverso una lettera che lo stesso don Gino, appena nominato vescovo, indirizzò alla sua comunità “diletta”, ringraziando Depressa perché da lei aveva assorbito “i genuini sapori della vita, i valori umani e cristiani che gli avevano permesso di conservare il desiderio delle cose semplici come fascino di una terra bagnata dal sudore dei suoi contadini”.
Perché Depressa, per don Gino,era ed è “terra di volti prima che di nomi, una comunità dove l’indifferenza è realtà lontana e l’anonimato non gli appartiene”. E le conclusioni di quella lettera, ricorda commosso il Presidente, furono un dichiarazione d’amore per la sua comunità:
“Ancora una volta, cara Depressa, ti dico ti voglio bene!”