Lunedi,13 aprile 2020
Parte dalla Puglia la sperimentazione del plasma con anticorpi per cercare di combattere il coronavirus.
«In Puglia non lasciamo nulla di intentato: tutte le notizie scientifiche diffuse dalla comunità dei ricercatori vengono verificate e nel caso si iniziano le sperimentazioni, come sta avvenendo per l’utilizzo del plasma con gli anticorpi dei guariti», dichiara il presidente della Regione Michele Emiliano.
Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi domenica 12 aprile 2020, in Puglia, sono stati registrati 1510 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono risultati positivi 85 casi, così suddivisi:
Tricase,12 aprile 2020
Che dire? La sventura che ha colpito una intera famiglia merita
soltanto rispetto e vicinanza.
Con il piccolo Cristian va via anche la
gioia della Pasqua.
In queste circostanze,nessuna parola e nessuna
cronaca ma soltanto il nostro cordoglio e la partecipazione
all’immenso dolore.
Pasqua 2020
Gli auguri, anche se a distanza, non possono mancare. Sono auguri di Pasqua, da tutti e da sempre, festa della pace. Eppure secondo molti, da più di un mese, stiamo vivendo un periodo di guerra.
La guerra, antitesi della pace, evoca scenari tragici in una contrapposizione tra i buoni che combattono un nemico cattivo come tutti i nemici, ma, questa volta, particolarmente pericoloso e insidioso perché invisibile. Secondo altri, invece, il periodo che ci tocca di vivere può meglio definirsi come un periodo di cura.
E’ la definizione di chi si proietta nel futuro e scorge, in questo tempo, una fase utile a rimettere le cose a posto: il domani non potrà essere come l’oggi e soprattutto come ieri; nuovi o, meglio, antichi valori riscoperti, una sanità veramente per tutti, una maggiore attenzione per gli equilibri ambientali.
Insomma un periodo di cura personale e collettiva o,addirittura,planetaria.
Si può prospettare una diversa definizione di questo periodo: il periodo del vuoto. Intendiamoci: il vuoto fa paura a tutti.
Sarà per questo che ci inventiamo nuove occupazioni e siamo inondati da tante proposte: leggere un libro, preparare nuovi menu, rivedere vecchi film, riascoltare musica, giocare a carte, mettere in comune vecchie fotografie, …
L’imperativo categorico è: riempire il vuoto. Abbiamo sempre lottato per liberare il tempo, per avere più tempo libero e, per un certo periodo, ci eravamo pure illusi che le scoperte tecnologiche ci avrebbero aiutato.
Così non è stato, perché il tempo non occupato veniva occupato da altri e le logiche del mercato non consentivano di lavorare di meno e vivere meglio.
Quante asfissianti incombenze, molte generate da noi stessi e molte imposteci da un vorticoso trambusto quotidiano nel quale persino i più piccoli erano stressati dai tanti impegni messi dagli adulti nella loro agenda quotidiana.
Ma il periodo del vuoto non può e non deve durare a lungo perché il vuoto, per sua natura, deve essere riempito.
Il punto è di cosa riempirlo, per fare in modo che il dopo-emergenza segni un superamento delle cause che hanno portato il mondo e la nostra vita, troppo spesso, all’impazzimento e il nostro futuro venga svuotato di cose che, in questo periodo, abbiamo scoperto non essere indispensabili ed invece riempito di cose che abbiamo scoperto essere veramente importanti ed anzi vitali.
In questa prospettiva, allora, ben vengano gli auguri, per una ripartenza/resurrezione che non ci riporti a riprendere la vita di ieri ma che ci introduca ad una vita diversa e migliore.
Buona Pasqua
PASQUA 2020
DAL “GIARDINO” DELLE “TENEBRE” …AL “GIARDINO” DELLA “LUCE” … DELLA “VITA”
di don Donato Bleve
Nel buio della notte del mondo… la “prima Parola” creativa: “sia la Luce!”. E la “luce” fu! Perché “Dio disse”. E l’Amore crea… dal nulla… “e fu sera e fu mattina. Primo giorno!”.
Primo brano dal libro della Genesi che si declama, si annuncia e si ascolta nella Veglia Pasquale, con dentro il racconto di un mondo che nasce, che viene alla luce e di uno stupore che è la contemplazione di Dio per quanto ha creato… per la natura che nasce, che fiorisce e da colore e calore e per l’uomo e la donna, creature nuove, capolavoro di Dio, a cui è affidata la creazione, di cui l’uomo/donna sono i “signori” perché possono far suonare l’orchestra di tutti gli elementi del creato.
Nel buio del primo incontro, emozionante ma incerto, l’inizio di una storia di relazione e di cammino “insieme” tra uomo e donna in vista di un rapporto destinato ad una seria maturazione per una scelta di vita coniugale definitiva.
Da qui la luce di una festa nuziale. Festa che se esalta, porta anche presto alla “notte”, al tunnel dei problemi, a crisi che mettono in gioco i “due”, da Dio destinati ad essere “una sola carne” ma che molte volte fanno svanire questo suo progetto. Che però potrebbe rifiorire e di nuovo maturare se si ha il coraggio, e la gioia di ricominciare. È la “Pasqua” della coppia. Dal buio ritorna la luce. Ma c’è un aspetto bellissimo, misterioso ed esaltante in questo rapporto “Uomo-Donna” ed è il mistero dell’Amore che genera alla Vita che viene “donata”.
È il germe di un Amore che vive, frutto generoso di un Amore maturo e responsabile, aperto ad un futuro luminoso. Il germe generato è deposto nel “buio” del grembo materno, Tabernacolo di Vita. Comincia da qui il suo cammino verso il futuro, verso la “Pasqua” della sua esistenza. Viene percepita ogni giorno di più la sua presenza in quel caldo “Santuario” carico di sacralità; viene atteso il momento che passi la sua “notte” per venire alla “Luce” e sbocciare felice nel “giardino” del creato; è la sua “Pasqua” con la gioia di tutta la famiglia e la pienezza vera dell’unione coniugale.
Anche lui “figlio del giorno”. Nella celebrazione della veglia Pasquale, terminato il tempo di quaresima, la settimana Santa, il primo gesto che viene compiuto è la benedizione del fuoco a cui viene acceso il Cero Pasquale. E una voce, nel buio della notte, si leva per tre volte quale grande Professione di Fede: “Cristo è la Luce del Mondo!”, con la risposta del popolo, che è un’esplosione di gratitudine immensa verso Dio datore della vita.
Alla terza volta tutto si illumina, tutta la Chiesa, dovunque viva, è avvolta e penetrata dal “Cristo Luce del Mondo”. Ed esplode un immenso inno al Cero, divenuto “incarnazione” presente del Risorto nella comunità cristiana, ma, di più ancora, nella Comunità “umana”. C’è una storia triste nel Vangelo che contrasta con il Mistero della Pasqua. È quello di Giuda che fa il percorso inverso, dalla sequela dietro al maestro al buio del tradimento: dal giardino della luce al giardino delle tenebre, del deserto più cupo.
E questo avviene perché la “Luce” dell’incontro con Gesù, via via si spegne e diventa “tenebra”, buio totale, il contrario di tutto il mistero di un Maestro che dona se stesso e di un Dio-Padre, che ha tanto amato l’umanità da sacrificare il Figlio. La schiavitù del denaro suo padrone ha spento in Giuda la “Luce”.
Ci sono però tante storie di passaggio “dalle tenebre alla luce”. Pensiamo a Nicodemo che da Fariseo diviene discepolo; a Zaccheo che, da “boss” dei pubblicani, nell’incontro con Gesù cambia del tutto la sua vita… e a Maria Maddalena che con Gesù compie un percorso di conversione decisamente irreversibile: liberata da “sette demoni”, diviene la prima missionaria della Risurrezione del Signore.
Pensiamo a Tommaso, l’apostolo, e al suo “se non vedo, non credo”, ma che poi esprime la propria vergogna e davanti al Risorto, sconfitto nella povertà di una fragile umanità, afferma: “Mio Signore e Mio Dio!”. Per vivere la Pasqua di Cristo è necessario un cammino di profonda revisione della nostra vita, delle nostre umane certezze, delle nostre relazioni che devono diventare almeno più umane. Ce lo auguriamo anche per le relazioni tra i popoli e fra Terra e Cielo.
Per vivere questo mistero di salvezza è necessario uscire dalle proprie solitudini e andare verso il “giardino di Pasqua”. Occorre percepire sempre la presenza del Signore Vivente che ci richiama, come Lazzaro di Betania, dalle tenebre della morte alla Luce della “Nuova Vita”. Proprio sulle orme di Maria di Magdala. Cerca Gesù il mattino di Pasqua, lo cerca nel sepolcro ma senza trovarlo… e piange.
Alla voce del “Giardiniere”, che le domanda “donna, perché piangi?”, dice il suo sconforto per non averlo trovato nel sepolcro. Ma appena udita la voce che la chiama per nome “Maria!”, corre ad abbracciare i suoi piedi gridando: “Rabbunì!”, “Maestro Mio”. E obbedisce al suo dolce comando: “vai a dire ai miei discepoli: “ascendo al Padre Mio, e Padre Vostro, Dio Mio, e Dio Vostro” .
Infine gridare al mondo: “Alleluia, Cristo è Risorto! È veramente Risorto!”. E Noi con Lui. Voglio concludere con questo messaggio, carico di Fede e di Speranza ricevuto via WhatsApp. C’è un Solo Vero Eroe. Il miglior uomo della storia. Si chiama Gesù Cristo. Non aveva servi e lo chiamavano Signore. Non aveva lauree e lo chiamavano Maestro. Non aveva eserciti ed i re della terra lo temevano. Non ha vinto battaglie, ma ha conquistato il mondo. È cresciuto in mezzo agli uomini come uno di noi, ha insegnato la Parola di Dio come nessun altro prima di Lui. Rifugio per i peccatori, consolatore degli afflitti, medicina per i malati e liberatore degli oppressi.
Più di ogni altro Profeta. Più di ogni altro insegnante. Ci ha mostrato le vie dell’Amore, ci ha indicato i sentieri della Giustizia, e con ingiusta sentenza è stato tradito dal Suo stesso popolo. Mi ha amato senza che io nemmeno lo conoscessi e si è sacrificato al posto mio per donarmi la Vita. È morto, sì, ma il terzo giorno... è risuscitato! Per questo ancora oggi Egli vive e cammina in mezzo a noi, porto sicuro per gli erranti e unica strada per l’Eternità. Re dei Re, Signore dei Signori, Principio e Fine, Alfa e Omega, Unico, Vero, Dio. Auguri a Tutti. Che la Pasqua ci aiuti a far fiorire il “Giardino del Cuore” … il “Giardino del Mondo”.
Alleluia, Buona Pasqua.