STRADA PER STRADA, 100 MILIONI DI EURO STANZIATI DALLA REGIONE PER I COMUNI PUGLIESI OGGI L’ANNUNCIO DI EMILIANO, PIEMONTESE E VITTO
Cento milioni di euro per sistemare strade e marciapiedi di tutti i 257 Comuni pugliesi
I COMUNI DELLA PROVINCIA DI LECCE
Alessano 153.063,69
Alezio 117.632,05
Alliste 145.076,34
Andrano 101.093,42
Aradeo 146.180,71
Arnesano 86.807,02
Bagnolo del Salento 40.674,99
Botrugno 59.668,70
Calimera 121.032,20
Campi Salentina 244.529,43
Cannole 70.083,25
Caprarica di Lecce 57.858,77
Carmiano 219.264,60
Carpignano Salentino 164.349,25
Casarano 363.709,89
Castrì di Lecce 68.847,50
Castrignano dei Greci 74.728,62
Castrignano del Capo 120.272, 56
Castro 43.042,22
Cavallino 227.261,63
Collepasso 109.797,90
Copertino 461.645,24
Corigliano 144.711,41
Corsano 94.421,89
Cursi 74.887,73
Cutrofiano 253.227,52
Gagliano del Capo 108.540,99
Galatina 554.851,39
Galatone 319.122,65
Gallipoli 376.525,46
Giuggianello 39.719,33
Giurdignano 59.252,83
Guagnano 165.181,63
Lecce 1.860.880,43
Lequile 204.058,50
Leverano 307.110,31
Lizzanello 221.119,42
Maglie 245.468,18
Martano 173.459,42
Martignano 37.261,14
Matino 217.478,36
Melendugno 329.756,14
Melissano 124.632,33
Melpignano 55.904,84
Miggiano 65.417,63
Monteroni 228.774,45
Montesano Salentino 56.121,83
Morciano di Leuca 75.115,80
Muro Leccese 106.303,03
Nardò 872.910,91
Neviano 108.058,81
Nociglia 56.113,05
Novoli 149.262,32
Ortelle 55.543,01
Otranto 258.849,30
Palmariggi 40.551,50
Parabita 170.857,65
Patù 42.856,13
Poggiardo 128.215,49
Porto Cesareo 167.574,19
Presicce-Acquarica 232.832,09
Racale 206.009,92
Ruffano 223.702,72
Salice Salentino 249.853,91
Salve 139.471,34
San Cassiano 47.812,32
San Cesario di Lecce 129.748,65
San Donato di Lecce 126.923,76
San Pietro in Lama 67.243,08
Sanarica 50.309,42
Sannicola 143.480,78
Santa Cesarea Terme 102.595,94
Scorrano 176.090,05
Seclì 45.845,87
Sogliano Cavour 67.478,75
Soleto 144.229,05
Specchia 122.480,87
Spongano 77.754,21
Squinzano 259.249,10
Sternatia 69.495,59
Supersano 143.100,52
Surano 42.642,69
Surbo 250.933,12
Taurisano 215.164,69
Taviano 213.988,17
Trepuzzi 249.787,37
Tricase 339.814,24
Tuglie 91.376,36
Ugento 401.134,49
Uggiano La Chiesa 93.888,07
Veglie 333.688,49
Vernole 237.686.01
Zollino 49.305,41
Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi mercoledì 16 giugno 2021 in Puglia, sono stati registrati 7650 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 112 casi positivi: 17 in provincia di Bari, 1 in provincia di Brindisi, 4 nella provincia BAT, 27 in provincia di Foggia, 16 in provincia di Lecce, 42 in provincia di Taranto, 2 casi di residenti fuori regione, 3 casi di provincia di residenza non nota.
Sono stati registrati 3 decessi: 2 in provincia di Bari, 1 in provincia di Taranto.
Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 2.590.229 test.
234.937 sono i pazienti guariti.
11.029 sono i casi attualmente positivi.
Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 252.561 così suddivisi:
95.013 nella Provincia di Bari;
25.535 nella Provincia di Bat;
19.646 nella Provincia di Brindisi;
45.082 nella Provincia di Foggia;
26.816 nella Provincia di Lecce;
39.294 nella Provincia di Taranto;
806 attribuiti a residenti fuori regione;
369 provincia di residenza non nota.
PUGLIA: PREOCCUPA LA VARIANTE INDIANA
A lanciare l'allarme è stato questa mattina il governatore Michele Emiliano: "Stiamo seguendo molto attentamente la variante Delta che è la variante indiana. La variante Delta ha ricominciato a fare contagiati in Inghilterra e c'è un focolaio a Brindisi che è stato strettamente monitorato, speriamo di aver individuato tutti i soggetti contagiati. La variante Delta ci preoccupa molto perché potrebbe essere meno sensibile ai vaccini e quindi potremmo non avere ad ottobre l'effetto favorevole dell'immunità di gregge".
I casi accertati in Puglia sono 25, quasi tutti concentrati a Brindisi dove sono stati individuati due cluster.Si teme che la variante indiana possa rimettere in moto la pandemia, facendo crescere nuovamente la curva dei contagi.
I laboratori anti Covid pugliesi e i dipartimenti di Prevenzione sono al lavoro per identificare quanto più rapidamente possibile eventuali altri casi e isolarli prima che la variante si propaghi come ha è accaduto con quella inglese.
Fonte Ansa
L'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) approva la vaccinazione mista per gli under 60 che abbiano ricevuto una prima dose di AstraZeneca, ma le Regioni continuano ad andare in ordine sparso. Chi si adegua alle indicazioni e chi continua a dire no al mix di vaccini; chi sospende i richiami con i farmaci a mRna al posto di Astrazeneca finché non avrà garanzie su ulteriori forniture e chi lascia la possibilità di scegliere se avere o meno la seconda dose con il farmaco anglo-svedese anche se si hanno meno di 60 anni.
Insomma, i territori continuano a non avere una linea comune anche dopo l'ordinanza del ministero della Salute che ha dato indicazioni perentorie - ribadite anche ieri dal ministro Roberto Speranza - sull'utilizzo di Astrazeneca e aprono un nuovo fronte: con i vaccini a vettore virale ormai marginali servono più dosi di Pfizer e Moderna per non rallentare la campagna e raggiungere l'immunità di gregge a settembre.
"Ai nuovi vaccinati non sarà somministrato Astrazeneca al di sotto dei 60 anni, rispetto al vaccino Johnson & Johnson la posizione del Ministero non è definita in modo chiaro e vincolante. Pertanto tale vaccino non sarà somministrato sotto i 60 anni". Lo afferma il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca in una nota dopo aver ricevuto la risposta dal ministero della salute sulle interrogazioni che la Campania aveva posto domenica.
Il risultato è il caos, che si va ad aggiungere alla confusione e alla perdita di fiducia da parte dei cittadini provocata dall'apertura al mix sui vaccini - sul quale le posizioni degli esperti sono tutt'altro che granitiche - e dall'ennesimo cambio di rotta, il quarto dall'inizio dell'anno, su Astrazeneca imposto dagli esperti alla luce delle nuove evidenze scientifiche e del miglioramento della situazione epidemiologica.
Una confusione confermata nella nota con cui l'Ema, parlando di "disinformazione" e ribadendo che il vaccino di Astrazeneca "resta autorizzato per tutta la popolazione", cerca di mettere una pezza ad un'intervista, poi smentita, del capo della task force sui vaccini della stessa Agenzia, Marco Cavaleri. Anche per questo il governo ribadisce che la linea non cambia e, anzi, il premier starebbe pensando ad un ulteriore messaggio di chiarezza e rassicurazione da dare agli italiani. Tra le ipotesi, quella di un evento ad hoc per mettere in chiaro alcuni punti ed evitare che la campagna rallenti. "Le nostre indicazioni - dice Speranza - sono perentorie e devono essere seguite. Non è un dibattito politico, non è un presidente del consiglio, un ministro o un presidente di regione che decide: la comunità scientifica internazionale ha dato indicazioni su Astrazeneca che sono cambiate sulla base delle evidenze scientifiche e noi dobbiamo seguirle".
"Il cosiddetto 'crossing vaccinale' è una cosa che la Germania fa da due mesi, che anche la Francia e la Spagna fanno da tempo: è una procedura che ha dato buoni risultati, non sono invenzioni, ma evidenze e studi scientifici". Lo ha sottolineato il ministro della Salute, Roberto Speranza, in un'intervista al quotidiano La Stampa, parlando del mix vaccinale con Pfizer o Moderna dopo la prima con AstraZeneca. Secondo il ministro "avere due terzi del Paese in zona bianca è il frutto delle misure rigorose adottate e della campagna vaccinale che procede con numeri molto buoni. Ma è necessario continuare sulla strada della prudenza e della gradualità, su questo punto c'è un'ampia condivisione anche tra i cittadini". Cambiare il vaccino per la seconda dose non è pericoloso, "anzi probabilmente è vantaggioso. Perché è verosimile che il sistema immunitario risponda meglio a stimoli più ampi, diversificati". Lo afferma Guido Rasi, ex direttore di Ema e ora consulente del commissario straordinario, generale Francesco Figliuolo, in una intervista alla Repubblica.
Con un parere pubblicato in serata una parola definitiva sul mix di vaccini arriva, come detto, dall'Aifa, che approva la vaccinazione mista per gli under 60 che abbiano ricevuto una prima dose di vaxzevria, il siero di AstraZeneca. "Sulla base di studi clinici pubblicati nelle ultime settimane, la Commissione tecnico scientifica dell'Aifa - si legge - ha ritenuto, a fronte di un rilevante potenziamento della risposta anticorpale e un buon profilo di reattogenicità, di approvare il mix vaccinale (prima dose con Vaxzevria e seconda dose con Comirnaty o, per analogia, con il vaccino Moderna)". E' in corso di pubblicazione in Gazzetta la determina attuativa. Al momento le Regioni continuano però a non avere una linea comune. Nei prossimi giorni si riunirà la commissione Salute e giovedì ci sarà la conferenza delle regioni: il tema non è all'ordine del giorno ma non è escluso che se ne parli per arrivare ad una posizione unica. Per ora dunque ognuno va per la sua strada. Vincenzo De Luca ha annunciato di aver inviato a Speranza una "nota tecnica" contenente i dubbi sulla vaccinazione eterologa ribandendo il no della sua regione: il mix di vaccini, dice, "non ha avuto sul piano internazionale una sperimentazione ampia".
Anche la Puglia va per conto suo. La regione, sostiene Michele Emiliano, seguirà le indicazioni del governo e però, "chi volesse fare la seconda dose con Astrazeneca avrà questa possibilità, fermo restando che l'atto della vaccinazione è l'atto del singolo medico che valuterà caso per caso". La Lombardia continua invece a tergiversare da 3 giorni. Prima ha detto no al mix salvo poi fare marcia indietro, ma i richiami non sono ancora partiti. Il perché lo spiega il presidente Attilio Fontana: servono più dosi di di Pfizer e Moderna.
"Appena sapremo cosa ci risponde il governo, sia sulla fornitura di eventuali dosi aggiuntive sia sulla conferma delle modalità, noi potremo stabilire una data". E più dosi dei due farmaci a mRna le chiedono anche quelle regioni che hanno annunciato si atterranno alle indicazioni governative: l'Emilia Romagna, che deve fare i richiami a 40mila persone e per questo "servono più scorte", e il Lazio, che non lo dice esplicitamente ma riporta il richiamo di Pfizer e Moderna da 35 a 21 giorni. E gli altri che fanno? La Liguria si è adeguata, anche se il governatore Giovanni Toti non perde l'occasione per ribadire che anche quando si è utilizzato Astrazeneca sotto i 60 anni ci si è attenuti alle indicazioni del Cts. E si sono allineati la Toscana, il Piemonte - dove la buona notizia è che in un'ora sono andate sold out tutte le prenotazioni per gli open day riservati ai giovani da venerdì a domenica, segno che la voglia di normalità tra i ventenni prevale sulle paure - il Veneto. Dice Luca Zaia: "applicheremo pedissequamente quello che viene prescritto". Ma il governatore va oltre e già individua quello che sarà il nuovo fronte d'autunno, la terza dose: il green pass dura 9 mesi e, considerando che i primi richiami sono stati fatti il 19 gennaio, a metà ottobre scadranno. Che si farà allora?. "Se non sarà una terza dose sarà un nuovo vaccino - dice - ma ritengo sia impensabile che non ci sia un nuovo richiamo, poi magari mi sbaglierò".
Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi martedì 15 giugno 2021 in Puglia, sono stati registrati 8053 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 169 casi positivi: 60 in provincia di Bari, 24 in provincia di Brindisi, 32 nella provincia BAT, 17 in provincia di Foggia, 7 in provincia di Lecce, 28 in provincia di Taranto, 1 caso di residente fuori regione.
Sono stati registrati 2 decessi: 1 in provincia di Foggia, 1 in provincia di Taranto.
Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 2.582.579 test.
234.546 sono i pazienti guariti.
11.311 sono i casi attualmente positivi.
Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 252.449 così suddivisi:
94.996 nella Provincia di Bari;
25.531 nella Provincia di Bat;
19.645 nella Provincia di Brindisi;
45.055 nella Provincia di Foggia;
26.800 nella Provincia di Lecce;
39.252 nella Provincia di Taranto;
804 attribuiti a residenti fuori regione;
366 provincia di residenza non nota.
I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.