Ing. Cosimo RIZZO
“Avanti a ritmo serrato per il decollo delle CER” annuncia il Ministro PICHETTO FRATIN in occasione del KEY 2024 tenutosi a Rimini lo scorso febbraio, in concomitanza con la pubblicazione delle regole operative da parte del gestore dei servizi energetici (GSE). L’autoconsumo condiviso protagonista assoluto nell’appuntamento internazionale dedicato alla transizione energetica, dove lo stesso ministro ha confermato “l’impegno amministrativo rivolto a consolidare il ruolo delle Comunità Energetiche nel Paese: non solo con regole chiare e misure di potenziale grande impatto, ma anche con una forte campagna di informazione per portare questa novità alla più ampia platea di potenziali beneficiari”.
Insieme alla pubblicazione delle regole operative, è partita nel frattempo, con il claim “InsiemEnergia”, una campagna di informazione sul territorio che porterà rappresentanti del ministero e del GSE, con il supporto di Unioncamere, in ogni Regione e Provincia autonoma per far conoscere le opportunità derivanti dal decreto di incentivo delle Comunità Energetiche Rinnovabili.
L’8 aprile, sarà operativa la piattaforma del GSE attraverso la quale sarà possibile presentare domanda di ammissione alla tariffa incentivante e al contributo previsto dal PNRR e verificare, in via preliminare, l’ammissibilità dei progetti.
Per chi volesse approfondire, lo stesso GSE, ha avviato una campagna di comunicazione, promozione e assistenza per facilitare gli operatori nella comprensione del meccanismo e informare cittadini, imprese, pubbliche amministrazioni e enti del terzo settore di tutte le opportunità legate alla nuova misura. Sul sito è possibile registrarsi ai webinar informativi e avere assistenza e supporto attraverso uno sportello virtuale.
Nei prossimi appuntamenti cona la rubrica proveremo a fornire alcune risposte ai quesiti pervenutici dai lettori, invitandovi a continuare a farlo scrivendo al nostro indirizzo mail o direttamente alla redazione.
La “rivoluzione gentile” è appena iniziata con prospettive del tutto promettenti. Secondo il Politecnico di Milano, si ipotizza lo sviluppo di 20mila CER entro il 2027, con circa 264 milioni di cittadini europei che diventeranno produttori e consumatori di energia rinnovabile entro il 2050, generando fino al 45% dell’energia elettrica necessaria ai propri consumi.
Informazione promozionale cell. 349 1678196 – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
di Pino GRECO
Si scaldano i motori per le prossime amministrative.
Se il centro sinistra è ritornato a riunire le sue diverse componenti e, tra le ipotesi, vi è anche l’ipotesi di una scelta attraverso le primarie, alcuni movimenti proseguono o iniziano loro percorsi.
Oltre a Tricase Insieme, in questi giorni un gruppo di cittadini appartenenti o simpatizzanti di diverse aree politiche, sostengono che sarebbe l’ing. Andrea Morciano, l’uomo giusto per prendere in mano le redini della Città
Sentito da noi, l’ingegnere ha glissato, ma non ha escluso un possibile suo impegno nella prossima campagna elettorale
Andrea Morciano
Ed il Sindaco ci dice:
“L’intenzione dell’amministrazione comunale sicuramente è quella di portare avanti l’esperienza anche per la prossima legislatura, quindi, se ci saranno le condizioni, mi ricandiderò”
di Alessandro DISTANTE
E’ proprio una strana coincidenza: quest’anno l’ora legale scatterà nella notte di Pasqua.
Una coincidenza che, a ben vedere e certamente per una pura casualità, “costringe” ad una attenta riflessione.
La Pasqua, per i cristiani e non solo, è una festa che ha fatto sempre rinvio alla pace; l’umanità, attraverso il sacrificio di Cristo, viene riconciliata con Dio, somma sintesi del bene e quindi della pace.
L’ora legale contiene un aggettivo (legale) che è l’opposto di illegale ed un sostantivo (ora) che rimanda alla nozione del tempo; basta rimettere insieme sostantivo ed aggettivo ed accostarli al giorno del 31 marzo per concludere che con la prossima Pasqua avrà inizio l’ora della legalità.
E la legalità segna una condotta conforme alla legge e quale legge più profonda e più vera può esserci se non quella della pace? Del resto la legge è un rimedio inventato dagli uomini per evitare di giungere alle mani e che, senza legge, siano costretti a risolvere le loro questioni con la forza e la violenza.
Che magnifica coincidenza! L’ora legale, quest’anno, sarà l’ora della pace perché la legge è garanzia di pace.
Un azzardo? Pura divagazione? Solo un gioco di parole? Forse, ed anzi certamente, ma vale, altrettanto certamente, come augurio.
E’ l’augurio che tutti ci facciamo, volendoci lasciare dietro la illegalità di tutte le guerre che si stanno combattendo nel mondo ed anche in Europa; la illegalità del terrorismo e di tutti i terrorismi, la illegalità delle morti che si consumano nel nostro Mare Mediterraneo; le illegalità di un mondo ingiusto dove la gente muore per fame e per sete ed è costretta a lasciare le proprie terre; la illegalità del massacro del popolo palestinese e, purtroppo, l’elenco delle illegalità potrebbe continuare.
Ed allora ben venga l’ora legale e della pace.
Un segno dell’arrivo di questa ora è capitato di vederlo nello scorso fine settimana: migliaia di persone sono giunte a Lucugnano per visitare Palazzo Comi. Era la giornata organizzata dal FAI per riscoprire la bellezza che ci sta accanto. Un segnale forte, perché, se riscopriamo la bellezza, non potremo più tollerare che venga distrutta. La bellezza, per dirla con Dostoevshij, salverà il mondo. La Pasqua, quest’anno e per sempre, segnerà l’inizio del tempo legale. Auguri!
Di parcheggi, intesi come un’area a ciò appositamente dedicata, ce ne sono propriamente due: Piazza Caserta e Largo di fronte all’Ospedale. Il primo assorbe le esigenze soprattutto di Piazza Cappuccini e delle strade ad essa limitrofe, mentre il secondo risponde alle esigenze di chi si reca in Ospedale per fare visite oppure per essere sottoposto a visita.
Ho detto “propriamente” pensando a due parcheggi che, tuttavia, sono più funzionali alle strutture esistenti, come lo spazio davanti al Liceo Comi e quello nell’area antistante lo stadio San Vito.
Per il resto, niente.
Eppure di idee, anche a livello politico-amministrativo, ce ne sono state tante.
Le varie Amministrazioni che si sono succedute a Palazzo Gallone hanno sempre indicato l’area Donna Maria (ai piedi del “serpentone”) come la soluzione per un parcheggio funzionale a Piazza Pisanelli e più in generale al Centro storico. Le Amministrazioni si sono succedute, ma nessuna, fin’ora, è riuscita a tradurre quel progetto in realtà.
Altra progettualità, pur essa rimasta nel cassetto, è un parcheggio, in larga parte, interrato di fronte all’Ospedale Panico. Più volte è stato inserito nel Piano triennale delle opere pubbliche ma ora non più; la realizzazione era prevista con project financing (un meccanismo che vede l’opera realizzata a spese del privato che poi la ottiene in concessione per un periodo di tempo necessario a ripagarlo dell’investimento).
Un’altra idea, venne lanciata dalla prima bozza del PUG: un parcheggio in Piazza Marinai d’Italia. Si è trattato di una proposta progettuale che ricevette immediatamente le reazioni negativi di tecnici e di cittadini. Meglio, forse, sarebbe l’area già destinata a parcheggio dei pulman Sud Est con possibile ingresso da via Angiulli (parallela di via Lecce).
Gentile direttore,
le chiedo un po' di spazio sul suo settimanale, per l’importante ruolo che svolge nella nostra comunità. Ma anche per la lunga e pluridecennale attenzione che ho avuto per Il Volantino fin dai suoi primi numeri.
Il suo editoriale "Questioni di tutti”, apparso sull'ultimo numero, mi suscita alcune riflessioni che condivido volentieri con lei e tutti i lettori.
Aderisco a molte delle sue considerazioni, pur trovando alcune contraddizioni e criticità su cui divergo e che, mi auguro, potranno trovare occasioni di dibattito e approfondimento.
La sua disamina affronta due temi diversi, ma che poi fa opportunamente convergere in una valutazione critica congiunta, come cattivi esempi di pratica politico-amministrativa. Il primo tema che affronta è il Piano Triennale delle opere Pubbliche, che ha approvato la Giunta come collegato al Bilancio di previsione e che sarà portato in Consiglio tra qualche giorno.
Lei afferma “Il volto di una città si deve vedere e anche sentire”, magari “con il più ampio coinvolgimento di chi ci vive.” Come darle torto! Poi entra nello specifico del Piano, rilevando alcune mancanze importanti.
L'altro tema che fa emergere e che collega al precedente è la questione dell’ecomostro di Tricase Porto. Da notizia della manifestazione promossa da 13 associazioni ambientaliste e si rammarica che non si sia potuta ascoltare la voce del Sindaco o di altro rappresentante della maggioranza. E’ utile ricordare che a questa manifestazione aveva aderito la mia associazione Cantiere Civico ed erano presenti tutti i consiglieri comunali di minoranza, accomunati dalla stessa idea di rimozione dell’ecomostro e di restituzione alla fruibilità collettiva del tratto del bellissimo promontorio da far acquisire dall'Amministrazione Comunale. Una posizione diametralmente opposta a quella che espresse il Sindaco in campagna elettorale nel corso del dibattito organizzato da Il Volantino che si tenne in Piazza Cappuccini. Egli affermò che avrebbe visto con favore il recupero dell'immobile per farne un ristorante stellato. La sua assenza alla manifestazione credo sia attribuibile all’imbarazzo per questa posizione, in presenza di gravi abusi certificati dai giudici.
Nel modo con cui l’Amministrazione ha operato su questi due temi, il piano delle opere Pubbliche e la gestione della discussione sull’ecomostro, lei individua con ragione una carenza allarmante. Sono, infatti, “ temi che meriterebbero una discussione ampia, che coinvolga maggioranza e opposizione e, ancor di più, l'intera comunità tricasina.” Cito con virgolettato questa sua affermazione, intrisa di passione civica per la partecipazione, con cui concordo appieno.
Ma devo, purtroppo, riportarla alla realtà più grigia e alle responsabilità di chi, per funzioni istituzionali, dovrebbe attivare questi processi: chi ha incarichi di governo della comunità.
Il Piano Triennale delle opere Pubbliche, ad esempio, è stato varato senza convocare neanche una riunione della Commissione Consiliare competente in cui anche i consiglieri di opposizione avrebbero potuto esprimersi.
Figuriamoci se da questa maggioranza, dalla sua dimostrata propensione a considerare le decisioni politiche come scelte di pochi, ci si possa attendere la creazione di luoghi e strumenti partecipativi allargati. Con buona pace dei tanto declamati “ Tavoli delle responsabilità”(copyright De Donno in campagna elettorale) che avrebbero dovuto caratterizzare una nuova stagione di politica partecipata.
Non è accaduto e l'impoverimento del dibattito politico nella nostra città è preoccupante. Si registra certo la presenza di una vivacità culturale, ma che non riesce a irrorare di idee forti un ambito politico sempre più impermeabile. E questo richiama anche per noi il tema della qualità della democrazia e della necessità di impegnarsi per irrobustirla, in un tempo in cui i suoi nemici storici( populismi e autocrazie) rialzano la testa.
Su un punto del suo articolo, però, mi sento di dissentire decisamente. Lei parla di "democrazia avvilita” mettendo insieme la latitanza della maggioranza che rifugge da momenti di confronto e le “inconcludenti sedute di consigli comunali che si dilungano su interrogazioni e interrogazioni che non risolvono alcunché”. Mi sembra sbagliato e superficiale mettere sullo stesso piano fenomeni così diversi. L'interrogazione è uno dei pochi strumenti a disposizione dei consiglieri comunali d'opposizione per sollecitare la risoluzione di problemi dei cittadini, per far emergere ritardi e errori nelle scelte compiute o quali attività si intendono intraprendere in un determinato campo della vita sociale. E se non si producono risposte adeguate, le responsabilità risiede in chi governa e deve generare azioni concrete. Appiattire o annullare le differenze dei ruoli, può generare solo confusione in cui è difficile individuare responsabilità. Porre interrogazioni non è un vano parlarsi addosso, ma un esercizio di critica che fa emergere altri punti di vista. Richiede l’ascolto dei cittadini e la fatica per tradurre le loro insoddisfazioni in proposte di soluzione.
Anche questi credo che siano valori della democrazia che lei apprezza e per i quali noi continuiamo a impegnarci.
La ringrazio con immutata stima
Carmine Zocco
Consigliere Comunale di Cantiere Civico