E’ carnevale…che maschera sei..? Abbiamo chiesto ad alcuni dei nostri lettori… quale maschera si addice di più ai nostri amministratori comunali
MARIA ASSUNTA PANICO: COLOMBINA. Ci tiene ad avere sempre un bell’aspetto. È giovane e arguta, abile a risolvere con destrezza le situazioni…Assomiglia alla maschera di Colombina
CARMINE ZOCCO:PIERROT. E’ sicuramente il più intelligente…svelto nel linguaggio…affronta con grande filosofia tutte le cose che le sue avventure gli mettono di fronte. Assomiglia alla maschera di Pierrot
PASQUALE DE MARCO: PULCINELLA. È una delle maschere tricasine e italiane più popolari. Impertinente, pazzerello, chiacchierone, ama mangiare e bere. È spesso oggetto di pesanti bastonate… Assomiglia alla maschera di Pulcinella
ROCCO INDINO : BALANZONE. È un personaggio pedante e brontolone; parla tanto e non conclude niente, ma anche dotto e sapiente. Assomiglia alla maschera di Balanzone
VITO ZOCCO : MENEGHINO. Generoso e sbrigativo, è abile nel deridere i difetti altrui… Assomiglia alla maschera di Meneghino
TEO GIUDICE: PANTALONE. Lussurioso, vizioso…con la scusa di conquistare nuove terre…, pianta la bandiera su ogni terra che trova….Assomiglia alla maschera di Pantalone
Lo so che in politica gli stati d’animo non contano, ma ho provato disorientamento nel leggere le notizie di questi giorni sul tesseramento nel PD di Tricase. E’ certamente vero che le adesioni ad un partito politico devono essere libere ed aperte e che il consenso democratico passa attraverso la “conquista” di nuovi adepti; se così non fosse, i risultati sarebbero sempre uguali e non vi sarebbe mai la possibilità di cambiamento, la qual cosa sarebbe la fine della democrazia che si nutre di alternanze e di alternative possibili. Ma è altrettanto vero che risulta difficile comprendere come si possa aderire ad un Partito che sostiene una maggioranza alla quale si fa opposizione. Mi è ben nota la distinzione tra politica ed amministrazione ma, in un’epoca dove non esistono più i partiti ideologici e dove lo stesso partito e gli uomini di vertice si identificano con i capi di governo e di regione, quella distinzione appare sin troppo sottile se non addirittura inesistente. Tra esigenze di apertura e salvaguardia dell’identità, la scelta finale è sempre frutto di un difficile bilanciamento e non mi va di esprimere giudizi di valore o, peggio, emettere sentenze di condanna. Quello che voglio esprimere è il disorientamento, uno stato d’animo che non penso sia vissuto solo da me. Il disorientamento porta come effetto negativo l’allontanamento dall’impegno e alla messa in discussione di fedi e valori. I più disorientati potrebbero addirittura scandalizzarsi (categoria ormai bandita da una certa cultura politica e non solo) e giungere a pensare che l’adesione ad un partito non risponda tanto a scelte politico-programmatiche quanto ad esigenze tattico-strategiche per la conquista del potere. Intendiamoci: anche la conquista del potere è un processo democratico ed è il mezzo per servire la comunità. Ho lasciato il PD di Tricase qualche anno addietro dopo una invasione, ovviamente democratica, nella sezione del Circolo di Tricase; nella riunione convocata dal Partito per scegliere il candidato Sindaco, fecero la loro comparsa molti iscritti che però non avevano mai partecipato al dibattito svolto fino a quel momento e che anzi avevano optato per la militanza nella Associazione “Più fatti” impegnata direttamente nella competizione elettorale. La scelta finale, sulla quale quella sera concordammo (compreso il sottoscritto), fu quella vincente, perché il PD indicò come candidato a sindaco, Antonio Coppola. Tuttavia –anche quella volta disorientato non per la scelta ma per il metodo- lasciai il Partito che, insieme ad altri, avevo contribuito a fondare, dapprima con il Movimento per l’Ulivo, poi con i Democratici e quindi con il PD. Lo so: il disorientamento non è una categoria politica, ma, consentitemelo, è un effetto di una politica nella quale ho difficoltà a ritrovarmi.
La Virtus c’è....
POZZUOLI. RIONE TERRA POZZUOLI - CAFFECAPPUCCINI 0-3 ( 20-25 23-25 20-25 ). Prima di ritorno, prima vittoria…3-0 a Pozzuoli.Una vittoria importante per la salvezza. Il girone di ritorno è iniziato sotto i migliori auspici per la Virtus .I ragazzi del presidente Cassiano hanno portato a casa l'intera posta in palio…mettendo a segno un importante tassello nella corsa verso la salvezza (la classifica dice – 4 dal nono posto). E' stato un successo fortemente voluto da tutto il complesso, ben conscio dell'importanza della partita…Domenica arriva la capolista, c’è l’Ottaviano (con zero sconfitte) al palasport di Tricase…La Virtus c’è….Voto 8+
TRICASE VOLLEY FEMMINILE SERIE C : Ancora una vittoria per le ragazze del presidente Luna..( 3-0 contro lo Spongano). Domenica prossima scontro al vertice con l’altra capolista, il Mesagne, in una gara da giocare e vincere per ottenere il primato solitario in classifica. Voto 7+
ATLETICO TRICASE : Tricase 1 Lizzano 0. Ci pensa sempre lui: " RE RUBERTO " . Il capocannoniere del girone B del campionato di promozione pugliese con 12 centri….Sono solo 6 i punti di distacco dal secondo posto…Domenica...ore 15 a Racale . Voto 8
AURISPA ALESSANO SERIE A2 : Dopo il turno di riposo i ragazzi di mister Bramato sono decisi a tornare alla vittoria . Domenica , ore 18 a Brescia . Voto 6
di Alessandro Distante
Qualche giorno addietro mi sono recato a Casa Betania per fare visita ad un amico. Ho parcheggiato lungo il viale che dall’Ospedale incrocia la Tricase-Depressa; era prima delle 16,00 e per tale ragione non ho fatto il biglietto per la sosta.E’ accaduto che la mia visita a Casa Betania si sia protratta più del previsto; all’uscita -mentre ero ancora sul marciapiede all’esterno della struttura ospedaliera- ho visto, davanti alla mia auto, una Ausiliaria del traffico intenta a redigere il verbale di contravvenzione: le ore 16 erano passate da un pezzo ed io non avevo il biglietto per la sosta. Mi sono avvicinato e le ho chiesto se avesse già redatto il verbale; a quel punto ho visto, nell’espressione dell’Ausiliaria, una reazione quasi di sgomento; la stessa, prontamente, si è giustificata, spiegandomi, con grande dispiacere, che non poteva fare più niente; e aggiungeva, quasi chiedendo scusa, che non era colpa sua: era già passata prima ed aveva soprasseduto, ma poi, passata una seconda volta, aveva visto svanire la speranza che quella auto senza biglietto fosse, nel frattempo, andata via.Ma niente, anche al secondo controllo, la mia auto era ancora lì, e, solo a quel punto, l’Ausiliaria aveva dovuto procedere. Le ho detto di non preoccuparsi e che lei aveva fatto soltanto il suo dovere. La Ausiliaria del traffico, al mio dire, è rimasta di sasso; mi ha guardato lasciandosi andare alla seguente considerazione: “Meno male, perché sempre, quando faccio le multe, mi prendono a male parole”. Le ho sorriso e le ho ribadito, per tranquillizzare lei e la sua coscienza, che ero io in difetto mentre lei aveva fatto quanto doveva fare, né più né meno. Ho pensato: siamo così intimamente corrotti da confondere il bene con il male, il giusto con l’ingiusto, il controllore con il trasgressore. Pensavo questo, mentre tornavo al mio studio per occuparmi di diritto e di giustizia.