Sabato, 7 novembre 2020
 
Dalla pagina facebook del Sindaco Antonio De Donno
 
AGGIORNAMENTI COVID-19
 
Situazione contagi al 6 novembre 2020.
 
Sono 26 i cittadini risultati positivi al Coronavirus.
 
Dai dati che ci sono giunti dalla Asl, per il tramite della Prefettura, è possibile evidenziare che un cittadino risulta fuori sede e tutti sono risultati positivi dalla data del 27 ottobre in poi.
 
I casi positivi sono così suddivisi per età:
- 1 sotto i 10 anni;
- 9 nella fascia 10-18 anni;
- 7 nella fascia 30-50 anni ( uno residente fuori regione)
- 8 nella fascia 50-60 anni
- 1 più di 70 anni;
 
In questi ci sono 3 gruppi familiari conviventi: un gruppo composto da 3 persone e due gruppi composti da 2 persone.
- 91 negativi in isolamento fiduciario;
- 37 tamponi ancora da effettuare in isolamento fiduciario;
 
In totale quindi 153 residenti a Tricase sono nelle loro case o in quarantena o in isolamento fiduciario.
 
Nel fine settimana saranno potenziate le attività di controllo del territorio per il rispetto delle norme di contenimento dei contagi da Covid-19.
 
Invito tutti e soprattutto i più giovani a seguire con scrupolo, rigore e responsabilità le norme: indossare sempre la mascherina, mantenere la distanza di sicurezza, igienizzare spesso le mani ed evitare assembramenti.
 
La responsabilità di tutta la Comunità è nelle nostre mani.
Per qualsiasi esigenza vi lascio il mio numero personale che vi prego di utilizzare per emergenze non altrimenti risolvibili.
 
Mi impegno a rispondere a tutti come ho cercato di fare fino ad ora.
L' Amministrazione comunale tutta vi è vicina ed a vostra disposizione.
La responsabilità vince sempre.
Antonio De Donno

Venerdi, 6 novembre 2020

Attualmente Positivi

Fonte Asl

ALEZIO 1

ALLISTE 4

ANDRANO 3

ARADEO 5

ARNESANO 5

BAGNOLO DEL SALENTO 0

BOTRUGNO 1

CALIMERA 5

CAMPI SALENTINA 10

CANNOLE 5

CAPRARICA DI LECCE 5

CARMIANO 6

CARPIGNANO SALENTINO 11

CASARANO 22

CASTRI' DI LECCE 4

CASTRIGNANO DEI GRECI 4

CASTRIGNANO DEL CAPO 4

CAVALLINO 11

COLLEPASSO 5

COPERTINO 10

CORIGLIANO D'OTRANTO 16

CORSANO 2

CURSI 2

CUTROFIANO 14

DISO 4

GAGLIANO DEL CAPO 0

GALATINA 29

GALATONE 3

GALLIPOLI 13

GIUGGIANELLO 1

GIURDIGNANO 1

GUAGNANO  5

LECCE 112

LEQUILE 5

LEVERANO 5

LIZZANELLO 5

MAGLIE 11

MARTANO 4

MARTIGNANO 0

MATINO 14

MELENDUGNO 6

MELISSANO 9

MELPIGNANO 0

MIGGIANO  2

MINERVINO DI LECCE 6

MONTERONI DI LECCE 8

MONTESANO SALENTINO 8

MORCIANO DI LEUCA 2

MURO LECCESE 4

NARDO' 18

NEVIANO 2

NOCIGLIA 3

NOVOLI 6

ORTELLE 7

OTRANTO 0

PARABITA 4

PATU' 1

POGGIARDO 6

PRESICCE-ACQUARICA 10

RACALE 18

RUFFANO 15

SALICE SALENTINO 11

SALVE 2

SANARICA 1

SAN CESARIO DI LECCE 7

SAN DONATO DI LECCE 8

SANNICOLA 3

SAN PIETRO IN LAMA 4

SANTA CESAREA TERME 1

SCORRANO 4

SECLI' 3

SOGLIANO CAVOUR 4

SOLETO 12

SPECCHIA 3

SPONGANO 6

SQUINZANO 9

STERNATIA 0

SUPERSANO 9

SURANO 1

SURBO 12

TAURISANO 112

TAVIANO 17

TIGGIANO 2

TREPUZZI 12

TRICASE 23

TUGLIE 5

UGENTO 21

UGGIANO LA CHIESA 2

VEGLIE 10

VERNOLE 8

ZOLLINO 13

Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi venerdì 6 novembre 2020 in Puglia, sono stati registrati 7.728 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 946 casi positivi: 259 in provincia di Bari, 109 in provincia di Brindisi, 97 nella provincia BAT, 291 in provincia di Foggia, 106 in provincia di Lecce, 83 in provincia di Taranto, 3 residenti fuori regione. 2 casi di provincia di residenza non nota sono stati riclassificati e attribuiti.

Sono stati registrati 13 decessi: 2 in provincia di Bari, 2 in provincia di Brindisi, 7 in provincia di Foggia, 2 in provincia di Taranto.

Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 594.530 test.

7.450 sono i pazienti guariti.

15.629 sono i casi attualmente positivi.

Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 23.881, così suddivisi:

9.669 nella Provincia di Bari;

2.579 nella Provincia di Bat;

1.687 nella Provincia di Brindisi;

5.718 nella Provincia di Foggia;

1.697 nella Provincia di Lecce;

2.365 nella Provincia di Taranto;

166  attribuiti a residenti fuori regione.

I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.

Venerdi, 6 novembre 2020

IL VOLANTINO - settimanale cittadino di Tricase

In distribuzione da sabato 7 novembre

Seguici anche su facebook : il volantino

SU QUESTO NUMERO :

Habemus Giunta di Alessandro DISTANTE

A Tricase è emergenza Covid

La mia colonna di Alfredo DE GIUSEPPE

Tricase: la nuova Giunta comunale - Nomi e deleghe

Una commovente iniziativa di Caterina SCARASCIA

Tricase : la provincia c’è di Nunzio DELL’ABATE

Accadeva

Comune di Tricase: indennità non erogate? Rimandate! di Pino GRECO

Tricase Porto: così cambia la circolazione stradale

Tricase : luci spente, serrande giù – Diritto a non pagare le tasse

 

 

Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi giovedì 5 novembre 2020 in Puglia, sono stati registrati 7.543 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 850 casi positivi: 277 in provincia di Bari, 91 in provincia di Brindisi, 55 in provincia BAT, 273 in provincia di Foggia, 73 in provincia di Lecce, 79 in provincia di Taranto, 1 attribuito a residente fuori regione, 1 caso di provincia di residenza non nota.

Sono stati registrati 26 decessi: 9 in provincia di Bari, 7 in provincia Bat, 9 in provincia di Foggia, 1 in provincia di Taranto.

Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 586.802 test.

7.323 sono i pazienti guariti.

14.823 sono i casi attualmente positivi.

Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 22.935, così suddivisi:

9.410 nella Provincia di Bari;

2.482 nella Provincia di Bat;

1.578 nella Provincia di Brindisi;

5.427 nella Provincia di Foggia;

1.591 nella Provincia di Lecce;

2.282 nella Provincia di Taranto;

163 attribuiti a residenti fuori regione;

2 provincia di residenza non nota.

Giovedi, 5 novembre 2020

Aurispa Libellula LecceSistemia LCT Aci Castello (CT)  1

L’incontro di recupero della prima giornata si è disputato ieri sera ore 20,30 a Tricase

Prossimo turno - Domenica 8 novembre al palasport di Tricase contro Roma. Gara a porte chiuse - Ore 18

Finalmente l’Aurispa Libellula riesce ad esordire in casa. Al palasport di Tricase va in scena il recupero della prima giornata tra i salentini e i siciliani dell’Aci Castello

Partenza equilibrata per le due squadre con i due opposti mancini a fare la voce grossa. Il servizio di Longo consente il primo strappo ai padroni di casa (12-6).

Le formazioni, tra qualche errore di troppo al servizio, mantengono la fase di cambio palla (17-10). Timida reazione degli ospiti che con Dahl in battuta recuperano un po’ di terreno (19-14), ma i padroni di casa rintuzzano prontamente chiudendo con facilità il set per 25-16.

Inizio del secondo parziale ancora all’insegna dell’equilibrio, ma mentre gli ospiti si affidano quasi esclusivamente al loro opposto Dahl, l’Aurispa Libellula esprime un gioco più corale. E’ il turno al servizio del giovanissimo Russo a scavare un solco importante tra le due squadre (12-7).

Aci Castello infila un buon break e si porta a 2 lunghezze (16-14). Nuovamente con Russo al servizio Lecce cerca di scappare via, ma Aci Castello rientra prontamente nel set .

Il finale è un testa a testa che si chiude in facore dei siciliani per 25-27. Parte con un piglio diverso l’Aurispa Libellula e, grazie anche a qualche errore siciliano di troppo, si porta sul 13-7. Longo e compagni insistono e mantengono inalterato il vantaggio (19-13). I padroni di casa non mollano la presa e si aggiudicano il set per 25-14 con un attacco del capitano Mazzon. Quarto parziale in sostanziale parità.

I padroni di casa mantengono un break di vantaggio (9-7).Si arriva a metà set con l’Aurispa Libellula avanti di 4 lunghezze (15-11). Lecce arriva alle fasi finali di set in pieno controllo  ed è un errore al servizio degli ospiti a regalare il 25- 20 che vale il 3-1 e tre punti in classifica.

 Aurispa Libellula Lecce – Sistemia LCT Aci Castello  

 (25-16; 25-27; 25-14, 25-20)

Aurispa Libellula Lecce: Morciano (L); Longo 6  ;Poli n.e. ; Ciardo n.e. ; Stabrawa  18; Disabato 13 ; Lisi  ; Rau (L) n.e.; Catena 9 ; Capelli n.e. ; Agrusti 8 ; Russo 1 ; Mazzon 10 . All.: Denora; II° All.: Amoroso

Sistemia LCT Aci Catello: Zito (L); Reina  8; Pugliatti  1; Vitale n.e. ; Saraceno n.e. ; Fasanaro  3; Pricoco  2; Arezzo di Trifiletti  10; Chiesa M.  ;Dahl 22; Sciuto  ; Chiesa A 6. All.: Puleo; II° All.: Ferluga.

Claudio Ciardo

Mercoledi, 4 novembre 2020
 
Il Sindaco Antonio De Donno :
come da molti richiesto pubblico i dati appena ricevuti dalla comunicazione Asl al Sindaco riferita alla data del 03 novembre.
Non l'ho fatto precedentemente perché oggi sono stati caricati i dati relativi ai contagi degli ultimi giorni che hanno allarmato tutti noi e che, come sapete, mi hanno anche coinvolto personalmente.
Fino a ieri il numero non era aggiornato e fermo ai dati diffusi precedentemente dai media.
 
Nella nostra Città abbiamo:
22 POSITIVI;
97 in isolamento fiduciario,
di cui 78 negativi
e 19 con tampone ancora da effettuare;
 
Come risulta dai dati ufficiali il virus sta avanzando nella nostra comunità, prestiamo la massima attenzione all'uso della mascherina, al distanziamento e al rispetto di tutte le disposizioni anti-Covid.
Sconfiggere il virus non è impossibile e moltissimo dipende dai nostri comportamenti.
Non lo sottovalutiamo, non abbassiamo la guardia per nessun motivo, lo dobbiamo a noi stessi ma soprattutto ai cittadini più fragili per i quali il virus può rappresentare un grave pericolo.
Inoltre, la Puglia - come annunciato questa sera dal Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte in conferenza stampa - è fra le Regioni di area "arancione".
Per questo motivo domani pubblicheremo alcune "pillole informative" affinché sia più facile comprendere le nuove restrizioni che entreranno in vigore dal 6 novembre.
Insieme ce la faremo!

Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi mercoledì 4 novembre 2020 in Puglia, sono stati registrati 6.196 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 994 casi positivi: 373 in provincia di Bari, 79 in provincia di Brindisi, 123 nella provincia BAT, 229 in provincia di Foggia, 26  in provincia di Lecce, 153 in provincia di Taranto, 11 residenti fuori regione.

Sono stati registrati 10 decessi: 3 in provincia di Bari, 1 in provincia di Brindisi, 1 in provincia di Foggia, 1 in provincia di Lecce, 4 in provincia di Taranto.

Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 579.259 test.

7.089 sono i pazienti guariti.

14.233 sono i casi attualmente positivi.

Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 22.085, così suddivisi:

9.133 nella Provincia di Bari;

2.427 nella Provincia di Bat;

1.487 nella Provincia di Brindisi;

5.154 nella Provincia di Foggia;

1.518 nella Provincia di Lecce;

2.203 nella Provincia di Taranto;

162 attribuiti a residenti fuori regione;

1 provincia di residenza non nota.

I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.

Mercoledi, 4 novembre 2020

Fonte Ansa

Coprifuoco dalle 22 - "Dalle ore 22.00 alle ore 5.00 sono consentiti esclusivamente gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, da situazioni di necessità ovvero per motivi di salute. È in ogni caso fortemente raccomandato a tutte le persone fisiche, per tutto l'arco della giornata, di non spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, salvo che per esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi". E' quanto si legge in una prima bozza, ancora provvisoria, del Dpcm.

Stop agli spostamenti in aree a rischio  - Nelle aree ad alto rischio che ricadono negli scenari 3 e 4 indicati nel documento dell'Iss - quelle caratterizzate da uno scenario di 'elevata gravità e quelle nelle quali ci sono situazioni di massima gravità - "è vietato ogni spostamento in entrata e uscita dai territori". Può riguardare intere "Regioni o parti di esse". La differenza tra le zone che ricadono nello scenario 3 e in quelle che rientrano nel 4 sta nel fatto che in queste ultime sono vietati anche gli spostamenti "all'interno dei medesimi territori", dunque a livello comunale e provinciale.

In zone a massimo rischio chiusi anche i negozi - Stop anche alle attività dei negozi e mercati nelle regioni, province e comuni a massimo rischio. Lo prevede la bozza del Dpcm all'articolo 1 ter. "Sono sospese le attività commerciali al dettaglio, fatta eccezione per le attività di vendita di generi alimentari". Il provvedimento ferma anche i mercati, tutte le attività di bar e ristorazione (salvo la consegna a domicilio l'asporto consentito fino alle 22) e le attività sportive. Resta invece consentita l'attività motoria "in prossimità della propria abitazione" e con obbligo della mascherina e l'attività sportiva "esclusivamente all'aperto e in forma individuale". Per le aree ad alto rischio, dunque nelle zone arancioni, restano invece aperti i negozi ma chiudono bar e ristoranti. Limitato in queste zone anche "ogni spostamento con mezzi di trasporto pubblici e privati in un comune diverso da quello di residenza" salvo esigenze di lavoro, studio, salute e necessità.

La bozza del nuovo Dpcm prevede che a bordo dei mezzi pubblici del trasporto locale e del trasporto ferroviario regionale sia consentito "un coefficiente di riempimento non superiore al 50 per cento"; ciò con esclusione, però, del "trasporto scolastico dedicato".

Smart working ai massimi livelli possibili, sia nella Pubblica amministrazione sia nel settore privato, e ingressi differenziati del personale. In particolare, le pubbliche amministrazioni (salvo il personale sanitario e chi è impegnato nell'emergenza) dovranno assicurare "le percentuali più elevate possibili di lavoro agile, compatibili con le potenzialità organizzative e con la qualità e l'effettività del servizio erogato" e "con le modalità stabilite da uno o più decreti del Ministro della pubblica amministrazione". Sarà compito di ciascun dirigente di garantire il massimo livello di smart working. La bozza di Dpcm contiene anche la "forte raccomandazione" dell'utilizzo della modalità di lavoro agile da parte dei datori di lavoro privati.

Mascherina obbligatoria alle elementari e medie  - La mascherina sarà obbligatoria a scuola per i bambini delle elementari e delle medie, anche quando sono seduti al banco.  "L'attività didattica ed educativa per il primo ciclo di istruzione e per i servizi educativi per l'infanzia continua a svolgersi in presenza -si legge nel testo - con uso obbligatorio di dispostivi di protezione delle vie respiratorie salvo che per i bambini di età inferiore ai sei anni e per i soggetti con patologie o disabilità incompatibili con l'uso della mascherina".

Stop alle crociere - Al fine di contrastare il diffondersi del coronavirus, la bozza prevede lo stop dei servizi di crociera da parte delle navi passeggeri di bandiera italiana. Il provvedimento fa salve le crociere in atto entro l'8 novembre. E' inoltre consentito alle navi di bandiera estera impiegate in servizi di crociera l'ingresso nei porti italiani esclusivamente ai fini della sosta 'inoperosa'.

Stop ai concorsi tranne per personale della sanità - E' prevista la "sospensione dello svolgimento delle prove preselettive e scritte delle procedure concorsuali pubbliche e private e di quelle di abilitazione all'esercizio delle professioni, a esclusione dei casi in cui la valutazione dei candidati sia effettuata esclusivamente su basi curriculari ovvero in modalità telematica ovvero in cui la commissione ritenga di procedere alla correzione delle prove scritte con collegamento da remoto, nonché ad esclusione dei concorsi per il personale sanitario, ivi compresi, ove richiesti, gli esami di Stato e di abilitazione all'esercizio della professione di medico chirurgo e di quelli per il personale della protezione civile". Lo stop ai concorsi era stato previsto dal governo in una prima bozza del Dpcm del 24/10 salvo stralciare il comma successivamente, su richiesta delle Regioni.

Nei circoli sportivi vietato l'uso degli spogliatoi -  La bozza del nuovo Dpcm non chiude i circoli sportivi nei territori nazionali non soggetti a ulteriori restrizioni (come nelle zone rosse) ma vieta l'uso degli spogliatoi. L'articolo 1, comma f, ricorda che "sono sospese le attività di palestre, piscine, centri natatori, centri benessere, centri termali, fatta eccezione per l'erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza, nonché centri culturali, centri sociali e centri ricreativi". "Ferma restando la sospensione delle attività di piscine e palestre, l'attività sportiva di base e l'attività motoria in genere svolte all'aperto presso centri e circoli sportivi, pubblici e privati, sono consentite nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza alcun assembramento, in conformità con le linee guida emanate dall'Ufficio per lo sport, sentita la Federazione medico sportiva italiana, con la prescrizione che è interdetto l'uso di spogliatoi interni a detti circoli".

Nelle zone rosse la bozza del Dpcm prevede la sospensione delle attività sportive, comprese quelle presso centri e circoli sportivi, anche se svolte all'aperto. E' solo consentito "svolgere individualmente attività motoria in prossimità della propria abitazione, purché comunque nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona e con obbligo" di mascherine. Si può inoltre svolgere "attività sportiva esclusivamente all'aperto ed in forma individuale".

Il presidente Vda: il Governo ha ascoltato poco le Regioni - "Il Governo ha ascoltato poco le Regioni, a partire dai ristori per arrivare fino ai congedi parentali. Nella bozza del Dpcm si specificano bene i divieti ma poco le misure a favore della cittadinanza". Lo ha detto il Presidente della Regione Valle d'Aosta, Erik Lavevaz. Per quanto riguarda le nuove possibili misure restrittive nella regione alpina, a rischio di diventare 'zona rossa', Lavevaz ha ammesso che "il coprifuoco già adottato non basterà”

 

Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi martedì 3 novembre 2020 in Puglia, sono stati registrati 5.955 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 1.163  casi positivi: 716 in provincia di Bari, 61 in provincia di Brindisi, 117 in provincia BAT, 115 in provincia di Foggia,45 in provincia di Lecce, 101 in provincia di Taranto, 7 attribuiti a residenti fuori regione. 1 caso di provincia di residenza non nota.

Sono stati registrati 12 decessi: 1 in provincia Bat, 11 in provincia di Foggia.

Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 573.063 test.

6.813 sono i pazienti guariti.

13.525 sono i casi attualmente positivi.

Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 21.091, così suddivisi:

8760 nella Provincia di Bari;

2304 nella Provincia di Bat;

1408 nella Provincia di Brindisi;

4925 nella Provincia di Foggia;

1492 nella Provincia di Lecce;

2050 nella Provincia di Taranto;

151 attribuiti a residenti fuori regione;

1 provincia di residenza non nota.

I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.

Dichiarazioni Antonio Sanguedolce e Pier Luigi Lopalco:

 “Il dato della Asl Bari – spiega il DG Antonio Sanguedolce - risente del recupero di numerose schede non inserite negli ultimi giorni nei sistemi informatici ed è stato riallineato nella giornata di oggi”.

“Quello di oggi - chiarisce il prof. Pier Luigi Lopalco, assessore alle Politiche della Salute - non rappresenta un picco, perché centinaia di casi riportati nel bollettino si riferiscono a positività emerse nel corso degli ultimi giorni e immesse oggi nel sistema”.

Martedì 3 Novembre, dalle ore 18 alle ore 20, scegliamo di spegnere le luci di tali presidi nelle nostra provincia. Una protesta simbolica e silenziosa che però vuole mandare, dal Salento, due messaggi chiari che per tutto il sistema associativo sono irrinunciabili in questa fase:

Ristori adeguati in tempi certi

Il primo tema ineludibile è quello dei ristori. Ristori adeguati in tempi certi. Non saranno più sostenibili provvedimenti inefficaci, meccanismi farraginosi di istruttoria, tempi biblici di erogazione. Oggi c’è bisogno di ristori immediati, contributi a fondo perduto e l’annullamento di tasse e contributi rimasti sospesi. Se oggi non si sostengono concretamente le attività che sono state costrette a chiudere o a ridurre quasi del tutto la propria attività, il rischio è che queste stavolta non resistano alla seconda ondata e non riaprano più.

Territorialità degli interventi

Oggi come nella prima ondata non si può non considerare le differenze nella diffusione del contagio all’interno dei vari territori e se si immaginano ulteriori provvedimenti restrittivi, non si può mettere sullo stesso piano territori in cui il contagio è limitato e altri in cui cresce a velocità esponenziale. Non è corporativismo territoriale questo, ma anzi è proprio la cura dell’interesse nazionale oggi a consigliare provvedimenti mirati tanto a livello regionale quanto a livello provinciale.

L’irruzione del Covid19 quest’anno è stato uno tsunami per la nostra vita sociale: ha rivoluzionato le nostre vite, le nostre abitudini, il nostro modo di rapportarci agli altri. E, non da ultimo, ha messo in ginocchio la nostra economia, contraendo la disponibilità di spesa degli italiani e costringendo il paese ad un lungo lockdown, di cui il sistema di impresa si è fatto carico, anche in territori come il mezzogiorno d’Italia, e soprattutto la nostra provincia, pur colpiti più marginalmente dal problema sanitario nel corso della prima fase. Gli effetti di tale lockdown non sono stati ovviamente neanche minimamente attutiti dal sistema degli aiuti messi in moto, caratterizzato da meccanismi farraginosi e da tempi di erogazione spesso inconciliabili con le necessità di imprese e lavoratori.

Oggi, dopo un terzo trimestre che aveva dato qualche timido segnale di ripresa economica in un contesto che ci avevano detto dover essere di “convivenza” con il virus, ci troviamo nel pieno della seconda ondata, che sebbene fosse largamente attesa e annunciata, sembra stia trovando impreparato il sistema paese. Oggi questa impreparazione sembra venga scaricata solo su alcune categorie di operatori (ristoranti, bar, pubblici esercizi in genere, palestre e centri sportivi).

Gli stessi che hanno sostenuto grandi investimenti negli ultimi mesi per adeguarsi alle normative, applicare i protocolli, rispettare il distanziamento sociale per continuare a dare in sicurezza un servizio di evasione e di tempo libero di cui c’è oggi un grande bisogno. E fa specie pensare che le sacrosante necessità di contenimento della seconda ondata vengano immaginate esclusivamente come il sacrificio di luoghi aperti al pubblico e ipercontrollati in termini di distanziamento, igiene e rispetto dei protocolli, mentre le persone continuano ad affollarsi nei trasporti pubblici per raggiungere ogni altro luogo di lavoro e vengono solo “sconsigliate” dal ricevere persone o dal riunirsi presso abitazioni private. Misure che pertanto hanno anche il paradosso di essere inutilmente penalizzanti per alcune categorie di operatori e di non essere realmente efficaci per il contenimento della pandemia in questa fase.

In questo contesto generale, ma con lo sguardo ben piantato sulle peculiarità del nostro contesto territoriale e provinciale, oggi il sistema associativo vuole dare un messaggio di unità e anche di solidarietà intersettoriale, coerentemente alla sinergia portata avanti in questi anni dalle Associazioni all’interno della Camera di Commercio come luogo istituzionale di rappresentanza e sintesi di tutti i settori economici del territorio.

Tutto il sistema di impresa, pertanto, oggi si stringe attorno agli operatori dei pubblici esercizi, della ristorazione, dello sport e della cultura, oltre ogni barriera o confine settoriale e quindi oltre qualsiasi corporativismo o interesse particolare: non esiste area urbana senza commercio, non esiste artigianato senza pubblici esercizi, non esiste agricoltura senza ristorazione, non esiste turismo se si spengono le luci delle città.

Per questo simbolicamente tutto il sistema d’impresa fa una serrata a Lecce e nei principali centri della provincia. La sospensione della propria attività è sempre un’azione drammatica per un esercente: vale per chiunque gestisca un negozio, un laboratorio, un bar o un ristorante. Le attività commerciali sono un presidio urbano, un elemento di servizio per il cittadino, una fonte di reddito per il titolare e per tutti i dipendenti che ci lavorano, un elemento di contrasto al degrado e alla desertificazione dello spazio pubblico.

in Distribuzione