PARTE PRIMA…ERA IL 20 FEBBRAIO 2016

Ci scrive una coppia da fuori Tricase. Gentilissimo direttore, grazie anticipatamente per la vostra generosità ad ospitare la nostra “ breve e brutta storia” . E’ il mese di gennaio, siamo in via San Demetrio, a due passi dalla sede Municipale…Appena siamo arrivati, io e mia moglie ( disabile) con la sedia a rotelle, ci siamo resi conto che era impossibile salire su quel marciapiede… dopo non poche difficoltà, abbiamo dovuto sollevare mia moglie in due persone , rischiando di farla cadere a terra… ma alla fine ci siamo riusciti… con tutti i presenti che ci hanno chiesto scusa per il disservizio…Ma, una volta fatti gli acquisti, il problema si ripresentava…era arrivato il momento di uscire di superare il marciapiede, marciapiede chiuso dal parcheggio di auto in sosta, dunque non si poteva scendere eravamo ingabbiati, mia moglie è scoppiata a piangere sentendosi imprigionata… io non potevo fare nulla… grazie all’intervento di un signore presente che assisteva senza parole, abbiamo avuto un contatto telefonico con la Polizia Municipale , esponendo il disagio presente in via San Demetrio , consegnando anche le mie generalità…il vigile ha promesso che avrebbe preso provvedimenti su quel tratto di strada…. Ad oggi, 17 febbraio 2016 non si vede nulla….l’unica certezza che emerge … che, via San Demetrio.. non è per tutti…è “ diversamente occupata…diversamente abile ” Grazie a voi tutti …con la speranza di ritornare….a Tricase

 

PARTE SECONDA… ERA IL 5 MARZO  Abbiamo telefonato all’assessore Giacomo Elia: l’Amministrazione Comunale risolverà a breve il problema di via San Demetrio. Al momento è la prima Amministrazione Comunale che promette di risolvere un problema che persiste da circa 40 anni... Daremo un’occhiata alla questione...

PARTE TERZA … È IL 31 MARZO 2016… C’è anche un garage (con regolare passo carrabile) ci sono quasi sempre macchine parcheggiate sul parcheggio di fronte ….Aspettiamo la “ promessa ” dell’assessore Giacomo Elia….. era il 5 marzo 2016

Noi daremo un’occhiata alla questione….

 

 

Sulla Lucugnano – Tricase , c’è un circolo bocciofilo,c’è il campo sportivo di Lucugnano…c’è una strada non c’è sicurezza…manca lo specchio parabolico…da circa 18 mesi…..

C’è l’impegno del consigliere provinciale Nunzio Dell’Abate . Questo il suo intervento: Il Codice della Strada non prevede, fra la segnaletica verticale, lo specchio parabolico. Potrebbe essere annoverato fra la tipologia di segnaletica complementare. La Provincia ormai da anni, soprattutto per la situazione in cui versa, non effettua direttamente questo tipo di intervento, ma autorizza l’Ente locale o il privato, che ne fanno richiesta per ragioni di sicurezza o di opportunità, al posizionamento di questo accorgimento visivo. In ogni caso mi attiverò per trovare una adeguata soluzione....

 

Amministrative 2017 a Tricase…per ora girano più nomi… la situazione non è per niente chiara… tutti gli schieramenti sembrano aspettare le mosse dell’altro fronte…. Qualche nome, comunque, si delinea all’orizzonte…

DELLABATERUSSO: IN COMUNE… Ernesto Abaterusso e Nunzio Dell’Abate…. In unico nome con un obiettivo in Comune…

PARTITO SOCIALISTA… Il saggio architetto Zocco…rompe gli indugi… Il partito Socialista presenterà una propria lista… dai sani valori del socialismo europeo…

AVV.CLAUDIO PISPERO… Ex vicesindaco: non mi candido... diamo spazio ed entusiasmo…per una nuova direzione…

AVV. IPPAZIO CAZZATO…Ex candidato sindaco, ex consigliere provinciale ed assessore comunale, alle prossime amministrative ….ci sarò…darò il mio contributo….

GIORGIO VIGNERI… Ex candidato sindaco: non mi candido….largo ai giovani… i vecchi tutti a casa…

CENTRO SINISTRA E UDC….Per le prossime amministrative si vocifera di una candidatura a sindaco di un avvocato….anche se.. l’UDC strizza l’occhio a Tonino Musio ( un curriculum da amministratore di tutto rispetto)

CENTRO DESTRA….Si lavora…per individuare il giusto candidato…

MOVIMENTO 5 STELLE…In marcia verso le amministrative 2017...

ASSESSORE SERGIO FRACASSO…L’attuale assessore alla Cultura, Sergio Fracasso, ufficializza la sua decisione: alle prossime elezioni amministrative….. ci sarò… in linea con i miei valori….

 

 

di Giuseppe R. Panico C’era una volta in Piazza Pisanelli un bagno pubblico ove lasciare qualcosa di sé. Ora non c’è più e quel qualcosa lo si porta… altrove.C’era una volta in centro il mercato della verdura ma era scoperto. Ora vi è una santa statua, ma con nome e cognome in un’altra piazza, (i turisti confusi si chiedono perché).Vi è pure un”bikesharing” da postare… altrove. Di mercato se ne fece un’altro ma in Piazza Cappuccini. Era coperto e a km 0; un luogo sociale ed un pubblico ricovero in caso di intemperie. Pagammo per costruirlo poi pagammo per demolirlo e non per trasformarlo in qualcosa di ancora utile. I supermarket ringraziarono e il mercatino a km 0 lo ritroviamo ora su bancarelle posticce. Gli anziani,ivi sempre più numerosi non hanno né un ricovero, né dove lasciare quell’impellente qualcosa di sé. Una più spaziosa pubblica piazza ma a spese delle nostre tasche e dei nostri utili servizi, senza nemmeno trasferirli…altrove. C’era una volta in centro e sotto l’orologio un bar all’angolo, luogo di cornetti,cappuccini, pasticcini, pasticcioni e criticoni. Ora non c’ è più. C’erano una volta in centro molti più cittadini che, dopo la messa, si intrattenevano su piazze e piazzette del centro. Erano le loro agorà, i loro “social network”.Ora i fedeli sono da… “messa e fuggi” e i “social network” sono…altrove. C’erano una volta in centro più associazioni di anziani e pensionati, combattenti e pacifisti, invalidi veri e veri solo sulla carta. Erano e ancora sono i reduci di una vita già in gran parte vissuta e poi raccontata fra una briscola e una scopa, una birra od un quartino, una battuta ed un tramezzino. Raccontavano le loro gesta, la loro“Iliade” o la loro“Odissea”.Ma poi arrivò un invito, dall’amaro sapore di uno sfratto, a portar via le loro seggiole, le loro storie, le loro residue vite paesane. Meglio se in periferia meglio se… altrove forse per rendere il centro più bello, ma ancor meno sociale. C’era una volta in centro una biblioteca cittadina luogo di cultura, conferenze, dibattiti, pareri concordi e pareri discordi, libri letti e libri non letti. Ci si fermava volentieri passando.Ora non c’è più, si è fatta più grande, più ricca e più bella ma… altrove. Abbiamo pagato tantissimo per sistemare un vasto edificio ma lontano dal centro, in area poco frequentata e poco attraente. Abbiamo ora una biblioteca che sembra più fine a sé stessa che per fini pubblici e culturali. C’era una volta in centro una farmacia poi trasferitosi… altrove, in aree più vissute e servite, per servire megliopiù cittadini e pazienti. Nelle città il centro è tale perché lo sviluppo urbano si espande sovente a raggera. Del nostro centro ne è stata fatta invece una periferia per mancato sviluppo verso Est o il mare e per assecondare, altrove e senza PUG, le  tante lottizzazioni dei signorotti del tempo.  C’erano una volta molti più cittadini che aspiravano a vivere in centro, ora preferiscono…altrove. Gli standard abitativi sono alquanto cambiati e i quartieri del centro storico sono ben poco attraenti. C’erano una volta più parcheggi in centro, di recente soppressi ma non trasferiti altrove, nemmeno nella immediata periferia di via del porto. C’era una volta una Tricase più attiva e numerosa che frequentava il suo centro, la sua agorà. Le vetuste panchine,curve sotto il peso delle tante storie ascoltate, reggono ora meno fondoschiena paesani e solo raramente quello di turisti mordi e fuggi. Sempre più vuote e solitarie, tengono compagnia alla deserta ombra dei vicini alberi, alle statue dei santi sui frontali delle chiese ed alle finestre ove un tempo si affacciavano i principi Gallone. Ora“regnano” ora altri “principi” e “principesse” e il centro sembra ormai vissuto solo da loro e da chi li va a trovare,nella speranza che sul sano amministrare non prevalga l’insano politicare. Un centro dal sapore medioevale, bello da vedere, bello per una foto, bello per un dibattito una conferenza o un caffè ma sempre più deserto. Un luogo per eventi occasionali. Una sera di cinque anni fa, nella sala del trono, sembrò per un attimo di vedere tre” Re Magi” (come da articolo allora pubblicato sul Volantino). Il Commissario Governativo, il Presidente del Gal e un bravo Ingegnere presentarono un elegante progetto per valorizzare l’ACAIT, per trasferire ivi il Gal e restituire al Comune (ovvero a noi tutti) i pregevoli locali GAL di Palazzo Gallone. Una grande occasione, a spese GAL, per far rivivere il centro per dare spazio a un pregevole Centro Civico, ad una elegante e centrale Biblioteca Cittadina ed altri pregevoli servizi sociali e culturali. Avrebbero avvicinato giovani ed anziani, turisti e passanti e resa così Piazza Pisanelli (e lo stesso ACAIT) un luogo da vivere e da frequentare non solo per eventi. Ma nella sala del trono si levarono alte e sinistre voci contrarie dai risultati ancor più sinistri e che ora gravano su noi tutti. Sembravano dire “a Tricase non passa lo straniero” e manco i“Re Magi” che portarono via le loro carte, e le loro idee, i loro soldi. Il Centro muore non solo per la evoluzione del modo di vivere ma anche perché viene fatto morire. Non basta il bel tempo, la breve stagione turistica e le luminarie di S.Vito a farlo rivivere. Bisogna creare i servizi perché venga vissuto tutto l’anno, anche dagli anziani ora sotto sfratto, anche dai nostri giovani. Non certo ridurli o scacciare o disincentivare chi già lo frequenta.

                                                                                                       

 

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