di Giacomo Elia  Nella qualità di Assessore con delega al personale, mi piace far conoscere che nel corso di questa Amministrazione si è concretizzata un incisiva azione in materia di potenziamento delle risorse umane del Comune; infatti anche se vi sono stati molti pensionamenti ( per la verità nella maggior parte dei casi si tratta di prepensionamenti per malattia) e nonostante la vigenza di una stringente normativa che impone pesanti vincoli alle assunzioni, comunque si è riusciti a effettuare ben 8 nuove assunzioni.

Di queste 3 provenienti dalpersonale in mobilità della Provincia previo espletamento di complesse procedure, e 5 a seguito di pubblico concorso. In particolare le unità provenienti dalla Provincia di Lecce sono la sig.ra Marianna Pepe assegnata all’ufficio economato, la sig.ra Giuseppina De Iaco all’ufficio servizi sociali ela sig.ra Giusi Carluccio all’ufficio segreteria. I concorsi pubblici hanno consentito di assumeredue agenti di polizia locale, Gabriele Mirarco e Adele Zocco e un istruttore direttivo di Polizia Locale,il dott. Angelo Lanzillotti.

In questi ultimi giorni sono state assunte, in quanto vincitrici del concorso pubblico,la dott.ssa Anna Rita Tasco assegnata all’ufficio servizi finanziari e la dott.ssa Valentina Vitali all’ufficio di segreteria.

Con l’occasione vorrei ringraziare le varie commissioni d’esame presiedute dal segretario generale dott. Giuseppe Rizzo, per la serietà ed imparzialità con la quale hanno valutato i concorrenti, ma un grazie speciale va all’ufficio risorse umane ed alla sua responsabile, dott.ssa Maria Rosaria Panico per la capacità e professionalità nel programmare ed espletare tutte le operazioni relative ai concorsi ed il bando stesso.

Ritengo infatti che senza impiegati e funzionari preparati e dotati di spirito di servizio non si possono raggiungere determinati obiettivi.

Ciò è suffragato anche   dalla circostanza che alcuni dei concorsi espletati sono stati oggetto di ricorsi da parte di alcuni concorrenti e interessati in genere e tuttavia sono stati tutti rigettati in vari gradi di giudizio .

di Ercole Morciano Continua il percorso di eccellenza dell’Azienda Ospedaliera “Card. Panico” di Tricase. Con i 400 posti letto confermati nel piano di riordino ospedaliero, il nostro Ospedale si colloca ai primi posti in Puglia e al2° posto in provincia di Lecce, subito dopo il “Vito Fazzi”. Un altro risultato è stato raggiunto in questi giorni ed è bene dargli il giusto risalto perché, con l’Ospedale, il nome di Tricase è diventato un binomio indissolubile.

dr. Vincenzo Pavone, direttore del dipartimento di Ematologia

E ora la buona notizia: l’Ospedale di Tricase è fra i nove centri della Puglia che si sono messi in rete per «ingabbiare» i vari tumori del sangue come leucemie, linfomi e mielomi. La REP (Rete Ematologica Pugliese), oltre a quello di Tricase, comprende i centri di Bari (Policlinico e Oncologico) con funzioni di coordinamento, S. Giovanni Rotondo, Foggia, Barletta, Taranto, Brindisi e Lecce. Presentata in un recente convegno a Bari, la REP si propone di garantire, sull’intero territorio regionale, un omogeneo ed elevato livello di cura dei pazienti con malattie ematologiche. Tale obiettivo si raggiungerà tramite la collaborazione nella ricerca e la messa in rete dei risultati, l’omogeneità delle terapie e la comparazione dei loro esiti, la formazione in comune di tutto il personale, il supporto psicologico e umano col contributo del volontariato – e a Tricase è attiva da tempo una sezione ADMO per la donazione del midollo osseo necessario ai trapianti. L’altro obiettivo èquello di ridurre sempre più i cosiddetti “viaggi della speranza” perché gli standard raggiunti dalle unità specialistiche, ora in rete, sarà in grado di competere con le più avanzate realtà ematologiche internazionali.

Questo bel risultato per l’Ospedale di Tricasesi rifletteràpositivamente in primis sui pazienti e sulle loro famiglie. E qui le parole non servono; solo chi passa attraverso un evento del genere può comprenderne appieno la drammaticità. La “Rete della Speranza” nasce soprattutto per i malati e i congiunti che ne condividono l’esperienza. Questo risultato non nasce per caso. È il frutto di più volontà - e sensibilità -che lavorano in sinergia: la Fondazione “Card. G. Panico” con la direttrice generale Sr. Margherita Bramato delle Suore Marcelline, la direzione sanitaria del dr. Pierangelo Errico e per ultimo, ma non ultimo, il primario dr. Vincenzo Pavone, direttore del dipartimento di Ematologia.

È lui il protagonista di questo risultato di eccellenza e con lui tutti i suoi collaboratori, medici e non, che con lui lavorano in unità. Sono molti coloro che conoscono le doti professionali e umane del dr. Pavone e spontaneamente lo ringraziano, anche pubblicamente. Alle loro testimonianze, in questa occasione, voglio aggiungere la mia. Per anni ho fatto parte, come volontario, del Comitato Eticoistituito presso l’Ospedale di Tricase. È in questa veste che ho avuto la fortuna di conoscere il dr. Vincenzo Pavone e ho potuto apprezzare, oltre al rigore professionale (pur incompetente qual sono), la calda umanità del suo animo, quando esponeva al collegio protocolli di cura o risultati terapeutici in collegamento con centri di alto livello sia in Italia che all’estero e lo faceva mettendo sempre al centro la persona del paziente.

Grazie dr. Pavone per questa marcia in più che aumenta la speranza a tanti che ne hanno bisogno, e grazie a chi ha avuto l’ispirazione di affidarLe il dipartimento di Ematologia del nostro Ospedale.

 

Torneremo dopo le Feste per proseguire nel servizio alla Città,

nella sempre più forte convinzione che una comunità cresce conoscendo e dialogando.

Un Grazie sentito a tutti i Lettori, a tutti coloro che hanno scritto nel 2016 (e sono stati tanti),

a tutti gli sponsor che consideriamo più che altro degli amici,

a tutti coloro che hanno contribuito a vario titolo alla uscita del Settimanale

 

 

di Alessandro Distante Un Natale scomodo, per dirla con don Tonino.

A ricordarcelo saranno quelli che su questo giornale sono stati definiti “I soldati d’accoglienza”; 15 migranti che vigileranno sul Presepe vivente di Monte Orco. Magari non sono cattolici, forse non sono neppure cristiani, ma certamente sono stati pronti ad inserirsi in una tradizione forte per l’occidente cristiano, un occidente che salva le tradizioni talvolta svuotandole di significato fino a trasformarle in momenti edulcorati e folkloristici.

La scelta del Comitato Presepe Vivente è una scelta provocatoria e la notizia è rimbalzata sui quotidiani nazionali e sulle televisioni locali.

Ed è una scelta che indica un percorso: quello della integrazione. E’ un percorso difficile. Non dobbiamo dimenticare che l’arrivo di quegli immigrati portò ad alcune iniziative di segno contrario all’accoglienza, con tanto di lettera scritta al Sindaco perché impedisse l’apertura della struttura dove sarebbero andati a vivere.

E sto parlando della nostra Città.

L’integrazione non è un tema che riguarda soltanto gli immigrati, ma tutte quelle categorie, o meglio quelle persone, che sono ai margini economici, sociali e culturali di Tricase, dove vi sono le periferie così come Betlemme era periferia della Città di Gerusalemme.

L’integrazione è una strada complessa perché significa trovare nuovi e difficili equilibri, ma è giunta l’ora di abituarsi alla complessità e con l’anno vecchio buttare via gli slogan semplicistici che possono anche colpire e talvolta rassicurare, ma che rifiutano di comprendere la realtà e nascondono, e forse neppure tanto, approcci culturali e comportamentali che poco hanno a che spartire con quello che il Bambino di Betlemme ebbe ad insegnare.

Una integrazione da ricercare nella complessità, costruendo nel dialogo una nuova identità che dia un’immagine di Tricase come città accogliente, all’esterno ma anche all’interno.

E’ stato un anno di grandi lacerazioni come abbiamo scritto anche su questo giornale; integrarsi non significa appiattirsi, spegnere il dibattito, essere tutti allineati e coperti; tutt’altro, l’integrazione implica diversità e le rispetta, ma vive del gusto del confronto che porta poi alla sintesi e quindi al bene comune.

Il confronto va tuttavia cercato e favorito; e la nostra Città ha tante occasioni di confronto: basta considerare il percorso avviato sul Piano Urbanistico oppure a quello che ci porterà alla competizione amministrativa. Tutte occasioni da non perdere per definire un progetto di Città e per ravvivare il senso forte di una comunità che non si disintegra ma che integra e che dell’integrazione si arricchisce.

Buon Natale e Buon Anno.

 

Si è svolta venerdì 16 dicembre presso l'Augustus di Santa Cesarea Terme

la premiazione dei geometri della provincia di Lecce che hanno superato il traguardo dei cinquanta anni di carriera.

Tra i premiati dal collegio il nostro concittadino geometra Vincenzo Cortese

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