di Alfredo Panarese  Buongiorno, prendo spunto dalla prima di copertina del 16 u.s. " Una chiesa da calcio" inerente l'accorato ennesimo disperato appello del Parroco di S. Antonio, carissimo amico don Donato BLEVE.

Mi unisco a lui ed a tanti altri cittadini che chiedono, finora inutilmente, il rispetto delle più elementari norme di buona educazione in piazza , per strada ed in ogni altro ambito cittadino.

Le nostre due piazze principali, e le vie che vi confluiscono, sono da sempre più spesso utilizzate come campetti di calcio, piste ciclabili o, peggio, motociclabili... e non entro in merito alla questione rifiuti. "Galateo" , "Senso Civico", "Educazione" sono termini che non fanno più parte del nostro vocabolario e ancor più delle nostre abitudini, però, quando queste mancano,  deve intervenire chi è preposto al rispetto delle leggi,  della civiltà e del decoro.

Altre due questioni sono, a mio parere, l'inquinamento acustico ed il rispetto dei limiti di velocità, e qui mi riferisco a moto, scooter e motorette che sfrecciano assordanti tra Piazza Cappuccini,  Corso Roma ed altrove. Noi, da ragazzi, non eravamo proprio delle 'perle' , ma bastava uno sguardo severo di Romildo, Fausto,  Romolo o Cosimino per farci tremare al pensiero che avrebbero prontamente informato i rispettivi genitori.

Genitori? E questo è un tasto scottante che meriterebbe ben altro spazio. Grazie per l'ospitalità. 

di Davide Indino  Ero sulla Tangenziale Ovest di Lecce.

In macchina dominava Donna Summer e le marce battevano a suon di Hot Stuff.

A meno che la vostra vita non si riduca all’ermetismo volontario, conoscerete bene i carri maledetti che sorpassano maledettamente con i loro maledetti spot pubblicitari di patatine maledette che ti fanno ingrassare maledettamente.

E, alle due del pomeriggio, a stomaco vuoto, preferisci vedere un carroattrezzi e la paura che quei tiranti - maledetti - ti facciano salutare la luce come in quei programmi televisivi spericolati.

La velocità spaziava da attimi di Bolt dopato, alle cascate nigeriane.

Da Donna Summer a Anna Oxa, nel tempo di un diluvio autunnale. Provavo a contare le striscie bianche che si divorava il mio bolide di Lancia.

A volte, disperatamente, memorizzavo le targhe delle automobili alla ricerca di qualsiasi delitto per andare in Caserma e, come nei film, dire la targa che nessuno trascrive.

Tre chilometri di coda .Gli altri automobilisti mi divertivano non poco.

Chi al telefono con sguardo gormitico, chi a spennellarsi di vernice le unghie “tanto c’è coda”.

Chi sta alle prime armi e suda il mare delle Coste Armeniche. Bestemmie e biscotti “Favolosi” trasudano ritardo.Gli orologi si divertono a scivolare più velocemente del solito.

Stavamo fermi pure noi. Papà cantava e io mi giro davanti.

Apro il finestrino.Vedo un muro. A secco. Fatto di pietre gracili. Si alzava il vento e si sollevavano anche loro.E, come i miei sentimenti, si sgretolavano le pietre di quel muro in un pomeriggio d’autunno.

 

 

SABATO 30 SETTEMBRE 2017 | ORE 20 | TRICASE

SALA DEL TRONO DI PALAZZO GALLONE

Siamo alla 8^ Edizione del Premio giornalistico che prende il nome dal Settimanale “Il Volantino” di Tricase. Un foglio settimanale di cronaca e dibattito cittadino che esce puntualmente da venti anni e che vive dell’appoggio dei Lettori.

E’ per loro e grazie a loro che, anche quest’anno, abbiamo organizzato il Premio che vede ospite Barbara Stefanelli, vice direttore vicario del prestigioso Corriere della Sera.

Quando la contattammo, temevamo che la risposta sarebbe stata negativa, un “grazie ma non posso”. Il numero Due del Corriere, il più grande quotidiano italiano, che accettava di venire come ospite di un piccolo settimanale di periferia? Avrebbe acquisito informazioni e avrebbe declinato l’invito, certo in maniera cortese. Ed invece eccoci qua.

Altri famosi Giornalisti ci hanno onorato della loro presenza, spiazzati, forse, dall’audacia dei nostri inviti, ma cogliendo, forse, il significato di un giornale locale di comunità, di un micro media strumento di partecipazione alla vita cittadina.

Come qualcuno dice, si può trattare di questioni nazionali anche parlando di questioni locali. E’ una verità che non elimina, però, il piacere ed il gusto di un confronto con altre realtà, per avere spunti di conoscenza diretta e così allargare i nostri orizzonti.

E’ questo che il Premio vuole fare: non una cerimonia, magari bella ma fine a se stessa, ma una occasione per collegare la periferia con il centro, per inserire le questioni locali in quelle nazionali e mondiali, per abituarsi all’apertura ed al confronto.

La scelta di Barbara Stefanelli è innanzitutto per un legame della Premiata con il nostro territorio, stanti le sue origine salentine.

Ma è anche perché volevamo tornare a premiare una donna; dopo Serena Dandini, era importante riequilibrare la bilancia dei premiati che vedeva una predominanza maschile. E nessuno più di Barbara Stefanelli poteva rispondere meglio a questa scelta.

La Stefanelli è infatti non solo la prima donna a ricoprire un ruolo di vertice in un giornale nazionale come il Corriere ma è una giornalista che ha a cuore proprio i temi della donna; i tempi del lavoro e della conciliazione lavoro-famiglia; il ridisegnarsi dei ruoli all’interno della coppia e poi le problematiche educative dei figli; tutte questioni delle quali, anche di recente, la Stefanelli ha scritto.

La ringraziamo quindi per essere qui a Tricase a ritirare il Premio come ringraziamo tutti coloro che hanno dato un contributo alla organizzazione della serata.

MOTIVAZIONE

A Barbara Stefanelli che, trattando dei temi della donna, ha offerto spunti di riflessione sulle trasformazioni dei ruoli femminile e maschile, analizzando i risvolti dei nuovi spazi lavorativi e dei mutati equilibri di coppia ponendoli in relazione con le nuove sfide educative nel sempre attuale ricordo dei valori della sua terra d’origine che ha sempre visto nelle relazioni familiari e comunitarie una imprescindibile dimensione della vita.

Gli altri protagonisti della serata:

Claudio Scamardella è il direttore del Nuovo Quotidiano di Puglia, che esce in provincia di Lecce come Quotidiano di Lecce.

Teresa Bellanova è parlamentare e Vice Ministro allo Sviluppo Economico

Ringraziamenti particolari a:

MIMMO CAMASSA che ha offerto un suo dipinto alla Premiata.

Mimmo Camassa nasce a Bari nel 1964 e vive a Tricase. Frequenta il Liceo Artistico, poi, per due anni, l’Accademia di Belle Arti per poi partecipare a corsi di Arte Sacra. Dal 1986 inizia come autore come Madonnaro poi dedicandosi alla pittura sacra; espone in mostre prima in Puglia e poi sul territorio nazionale: Milano, Roma, Bologna, Ferrara. Riconoscimenti particolari: Lettera di ringraziamento del Vaticano nel 2005; invito come autore nella rubrica Dettagli d'autore su UnoMattina RAI1. Hanno parlato di lui: Alessandro La Porta, Carlo Franza, Donato Valli, Vincenzo Abati, Vito Bianchi.

FONDERIE DE RICCARDIS che ha coniato il trofeo da consegnare alla Premiata.

Da oltre cinquanta anni opera con successo nel campo della produzione dei getti in ghisa per applicazioni meccaniche con un forte orientamento a produzioni ad elevato contenuto tecnologico. Ha sede in Galatina ed è distribuita su 13 ettari con una attenzione particolare al rispetto dell’ambiente.

MADÀ di Mauro D’Aversa che ci ha offerto lo spazio per affiggere il poster

GLI SPONSOR:

STUDIO DENTISTICO DELLABATELEDDA nella persona del suo amministratore Michele Dell’Abate. Lo studio è nato nel 2010 dalla passione e dall’esperienza di due soci nei confronti dell’odontoiatria. Si avvale della collaborazione di professionisti altamente qualificati nelle branche estetica, chirurgica, protesica e ortodontica.

BENEVENI un gruppo di imprenditori che con professionalità ed attenzione al cliente opera da 50 anni in tre settori: onoranze funebri, croce azzurra, fiori. Qualunque sia l’ambito di attività, la serietà, la professionalità e la discrezione di chi lavora nel gruppo Beneveni è garanzia di servizio ed affidabilità.

VIN STYLE PRODUCTIONS Creazione e pubblicazione di video amatoriali

EMANUELE MORCIANO per le riprese filmate

Un ringraziamento alla Provincia di Lecce, al Comune di Tricase ed al Comune di Botrugno per aver concesso il Patrocinio

Barbara Stefanelli è vice direttore vicario del Corriere della Sera

Nata e vissuta a Milano ha origini salentine per via dei suoi genitori che sono di Botrugno.

Laureata in Germanistica, ha studiato ad Heidelberg e Vienna.

Dopo aver frequentato la Scuola di giornalismo di Milano è entrata nel 1990 al Corriere della Sera occupandosi di Esteri.

Già nel 2009 venne nominata Vice direttore ed è stata caporedattore centrale e caporedattore Esteri.

Nel 2015 è stata nominata, prima donna in assoluto, Vice direttore vicario, cioè il numero due del Corriere.

Ha curato il lancio dell’inserto culturale “La Lettura” ed ha progettato il Blog collettivo La 27esima Ora.

Con la 27esima Ora ha pubblicato con Marsilio il libro “Questo non è amore”, inchiesta sulla violenza contro le donne.

Sullo stesso modello ha progettato i blog “Solferino 28/anni”, dedicato ai ventenni d’Italia, e “Gli invisibili”, uno spazio sulla disabilità.

Nella serie Storie del Quotidiano, una collana di libri Bompiani dedicati ai ragazzi che vede impegnate alcune firme del Corriere, ha scritto “Piccole Coraggiose Donne” pubblicato nel 2013. Ha di recente curato l’uscita dell’inserto gratuito del Corriere che viene distribuito il martedì dal titolo “Buone notizie”, dove vengono pubblicate notizie dal mondo del volontariato. Ha vinto alcuni premi di livello nazionale: il premio “Marisa Belisario” edizione 2010 ed il premio “Matilde Serao” edizione 2013.

Il Premio Giornalistico | Le precedenti edizioni:

I Premiati sono stati nell’ordine: Antonio Caprarica, Piero Sansonetti, Serena Dandini, Lino Patruno, Sergio Staino, Francesco Giorgino e Claudio Scamardella.

 

 

E' vice direttore vicario del Corriere della Sera.

Nata e vissuta a Milano ha origini salentine per via dei suoi genitori che sono di Botrugno.

Laureata in Germanistica, ha studiato ad Heidelberg e Vienna.

Dopo aver frequentato la Scuola di giornalismo di Milano è entrata nel 1990 al Corriere della Sera occupandosi di Esteri.

Già nel 2009 venne nominata Vice direttore ed è stata caporedattore centrale e caporedattore Esteri.

Nel 2015 è stata nominata, prima donna in assoluto, Vice direttore vicario, cioè il numero due del Corriere.

Ha curato il lancio dell’inserto culturale “La Lettura” ed ha progettato il Blog collettivo La 27esima Ora.

Con la 27esima Ora ha pubblicato con Marsilio il libro “Questo non è amore”, inchiesta sulla violenza contro le donne.

Sullo stesso modello ha progettato i blog “Solferino 28/anni”, dedicato ai ventenni d’Italia, e “Gli invisibili”, uno spazio sulla disabilità.

Nella serie Storie del Quotidiano, una collana di libri Bompiani dedicati ai ragazzi che vede impegnate alcune firme del Corriere, ha scritto “Piccole Coraggiose Donne” pubblicato nel 2013.

Ha di recente curato l’uscita dell’inserto gratuito del Corriere che viene distribuito il martedì dal titolo “Buone notizie”, dove vengono pubblicate notizie dal mondo del volontariato.

Ha vinto alcuni premi di livello nazionale: il premio “Marisa Belisario” edizione 2010 ed il premio “Matilde Serao” edizione 2013.

 

di Giuseppe R. Panico  Ad un’estate fra le più calde della storia, come pure fra le più infuocate dagli incendi e fra le più secche degli ultimi decenni, tale da far razionare l’acqua pure a Roma, non poteva mancare anche un terremoto in Campania. Sul fronte estero, a scaldare ancor più il clima ci pensa la Corea del Nord ove, pur di avere un po’ di bombe atomiche da lanciare, non esitano a fare la fame.

I vicini Giapponesi, che le atomiche le hanno già subite, dicono che il futuro non sarà affatto luminoso e, per precauzione, hanno deciso un massiccio aumento delle spese militari. Da noi, intanto, nella perenne sfida uomo-donna, sembra che lo stupro sia diventato uno “sport” di massa ma ben poco denunciato e, dunque, troppo impunemente praticato. Per essere poi ipocritamente o politicamente corretti, spesso non si dice da dove o da quali culture arrivano gli aggressori.

Il lato buono di questa nostra estate è che finalmente il governo ha dimostrato di avere qualche nervatura e, sul fronte immigrazione, dopo tanti anni di cose sbagliate, ha cominciato a farne qualcuna migliore all'insegna di quella “Ragion di Stato “ da tempo sepolta sotto il peso della “Ragion di Partito” o di irragionevoli opinioni. Abbiamo avuto un turismo eccezionale, aumentato in Italia di circa il 16 % , con prevalenza verso il mare, la nostra regione e dunque il nostro Salento ove la qualità degli ospiti estivi ha però risentito spesso della cultura “cafonal”o del medio- basso livello. Forse in linea con l' entità e qualità dei servizi che siamo in grado di offrire.

Nella nostra Tricase, a fronte di tanti eventi culturali, o presunti tali, nuovi sostanziali servizi e strutture balneari o costiere rimangono sempre nel libro dei sogni. Parcheggi, bagni pubblici, discese a mare, scorri-mano per non cascare o scivolare etc troppo pochi o manco per sogno; invece musiche ad alto volume, moto fracassone su una litoranea ben poco pulita e bandiere italiane da mesi ridotte a stracci, malgrado le osservazioni dei turisti. Al panoramico parcheggio del Lavaturo, nemmeno un cestino dei rifiuti, riversati invece sulla sottostante scogliera .

A Marina Serra, causa le nostre modeste capacità natatorie e di agilità sugli impervi scogli, la piscina “naturale” è sembrata spesso una scatola di sardine. Ma, a differenza di queste, per i bagnanti in salamoia nel poco spazio, solo posti in piedi con più facile sfoggio dei loro tatuaggi. Quasi “atti pubblici” su “cuerpos pintados”o ridotti a pergamene con scritte da leggere o decifrare. Quelli seduti erano sopratutto in auto, alla vana ricerca di un parcheggio.

Meno male che, oltre mezzo secolo fa, facemmo quella piscina; una storica continuità con le varie “conche” scavate sulla scogliera ove le nonne, timorose dell'alto mare, si bagnavano con i “suttaneddi” addosso. Ma è grave che, in occasione del Piano Coste, non si sia prevista una soluzione similare e ben più ampia sul retro di Punta Cannone. Ove le acque esterne e la scogliera sono impervie o profonde e si intende incrementare il turismo e dunque l'economia, ci si attiva per avere “acque Interne” o piscine di mare atte alla balneazione.

Noi, invece, oltre ad esserci privati del canale del Rio, ci priviamo pure di un più razionale uso dei dei nostri due porti turistici. Cambiare mentalità è alquanto difficile soprattutto ove la cittadinanza è sempre più anziana e dunque restia al cambiamento; ove troppi giovani studiano e non lavorano e dunque pronti ad assorbire la stessa mentalità; ove tanti altri emigrano e non ritornano, ed ove, in mancanza di quel dinamismo derivante da una più ampia attività imprenditoriale/economica, permane la sudditanza verso i poteri aristocratici del passato e quelli burocratici del presente.

La prossima estate sarà il Piano Coste (o il PUG in itinere) a darci una svolta? Lo vedremo se sarà reso operativo e non ci farà rimpiangere la scogliera libera del tempo passato a fronte delle previste lottizzazioni balneari. Per la nostra salute e la conseguente economia, meno male che ci pensò un cardinale.

Per il nostro moderno sviluppo collettivo sembra invece di sentire Carmelo Bene parlare della nostra terra come del “Sud del Sud dei Santi” come se anche i Santi rinunciassero a dare una mano a chi si dimentica di “aiutati che Dio ti aiuta”. Potremmo forse, come nel bel film “La vita in Comune”, girato dalle nostre parti e con nostri concittadini, scrivere al Papa per farci cambiare intenzioni e mentalità o aspettare il ritorno della foca monaca quale nuovo messia venuto dal mare ad indicarci il mare come sviluppo.

Avremo un autunno , se non “caldo”, già piovoso e tempestoso con una 275 ancora da definire ed i soliti problemi antichi. Mentre Gallipoli ed Otranto, ben più facilmente raggiungibili da Lecce o aeroporto, grazie ad una migliore e scorrevole viabilità, vedono aumentare più decisamente il turismo e dunque anche il valore dei propri immobili, il nostro Capo di Leuca diventa ancora più una periferia peninsulare.

A tratti bellina e da “museo”ma economicamente stagnante e a Tricase, con il 25% delle abitazioni ormai inutilizzate. Per la prossima estate, una “lesson learned” come direbbero gli americani, e forse una amministrazione che, già operativa, saprà evitare, con l'aiuto e la dedizione di noi tutti, di farci dire o sentire “nulla di nuovo sul nostro fronte meridionale”. In fondo, con o senza film o foche monache, più “Vita in comune” potrebbe far risorgere il nostro Comune.

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