Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi sabato 4 aprile, in Puglia, sono stati registrati 1.053 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono risultati positivi 58 casi, così suddivisi:
21 nella Provincia di Bari;
0 nella Provincia Bat;
16 nella Provincia di Brindisi;
19 nella Provincia di Foggia;
3 nella Provincia di Lecce;
2 nella Provincia di Taranto;
3 casi di residenti fuori regione risalenti a ieri sono stati registrati oggi.
Sono stati registrati oggi 9 decessi: 6 in provincia di Bari, 2 in provincia di Brindisi, 1 in provincia di Lecce.
Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 18.977 test.
Sono 94 i pazienti guariti clinicamente.
Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 2.240 così divisi:
762 nella Provincia di Bari;
129 nella Provincia di Bat;
234 nella Provincia di Brindisi;
546 nella Provincia di Foggia;
362 nella Provincia di Lecce;
180 nella Provincia di Taranto;
23 attribuiti a residenti fuori regione;
4 per i quali è in corso l'attribuzione della relativa provincia.
I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.
Il bollettino epidemiologico Regione Puglia 4/4/2020 è disponibile a questo link: http://rpu.gl/bollettinoepid20200404
L’intervista a don Flavio ha posto l’accento su una questione ripresa da più parti.
Il coronavirus ha messo a rischio la salute, ma anche la tenuta sociale, facendo evidenziare, a chi più di altri sta in prima linea (come può essere un Parroco), gli iceberg di un disagio che ben può allargarsi per numero e per drammaticità.
Alle difficoltà economiche, si aggiungono altre difficoltà, forse più difficile da scorgere. Questa settimana abbiamo posto alcune domande a chi dirige le Scuole degli Istituti Comprensivi di Tricase per capire se, anche tra i ragazzi, possono emergere difficoltà e se anche lì si possono creare forme nuove di povertà. Fuori discussione l’ottima risposta che, nell’emergenza, le Scuole stanno dando e quindi anche le Scuole degli Istituti comprensivi di Tricase.
Notevole l’abnegazione del corpo docente e di tutto il personale, come notevole l’impegno dei ragazzi e delle loro famiglie. Tutto questo è fuori discussione e ben conosciuto. Tuttavia non mancano criticità, come quella che riguarda una certa percentuale, seppure non elevata (fermo restando che anche se fosse un solo caso sarebbe importante), che, per motivi diversi, non ha la strumentazione tecnologica necessaria o adeguata per poter seguire la didattica a distanza.
Se tutti, o quasi tutti, i ragazzi hanno un cellulare, l’uso dello smartphone, ad esempio, non è adeguato per seguire le lezioni. Vi è poi, spesse volte, la difficoltà derivanti dai limiti di Giga a disposizione.
Talvolta si tratta di ragazzi che vivono in famiglie, alcune volte prive di queste tecnologie, ma tal’altra con un numero di terminali video inadeguato a coprire le contemporanee esigenze di più componenti il nucleo familiare, che vede magari la presenza di più studenti o anche di uno o entrambi i genitori impegnati nel lavoro da casa.
Alle difficoltà –come ci hanno detto le Dirigenti Scolastiche- gli insegnanti tentano di sopperire in tutti i modi, financo, previo consenso dei genitori, con messaggi whatsApp oppure con contatti diretti, sempre a mezzo telefono o altro.
A loro il più grande apprezzamento, ma certamente il problema rimane.
Non vogliamo qui affrontare un altro aspetto che è più marcatamente educativo e che riguarda il necessario venir meno di momenti di condivisione e di comunità. Come dettoci dalle Dirigenti, il timore è che i ragazzi, con l’allontanarsi dal gruppo classe e dalla
Scuola, perdano l’orientamento, i loro punti fermi. Per un ragazzo, la socialità, lo stare insieme è fondamentale e se si combattono fenomeni di isolamento è tanto più evidente che lo stare insieme, il condividere spazi e momenti assume un valore educativo importantissimo. E’ bello in tutto questo far sapere che per sopperire a questi bisogni e dare una mano a queste nuove forme di povertà nascono iniziative encomiabili.
Oltre alla messa a disposizione in comodato gratuito di tablet per i ragazzi che ne erano sprovvisti effettuata dalle Scuole, è significativa l’iniziativa di alcuni genitori di Tricase che hanno deciso di comprare dei tablet e di regalarli a ragazzi che ne erano sprovvisti.
Gli stessi genitori hanno anche messo a disposizione contratti per il servizio internet, pagando anticipatamente schede per collegamenti internet.E’ un’altra risposta di solidarietà, di aiuto concreto.
Alla spesa per gli altri o, come è stata denominata, alla spesa/sospesa, si aggiunge il dono fatto da genitori che, in un momento di distanza sociale, si avvicinano agli altri, a chi vive firme nuove ma non meno gravose di povertà.
Un ringraziamento alle Dirigenti Scolastiche degli Istituti Comprensivi di Tricase, prof.ssa Anna Maria Turco e prof.ssa Rina Mariano che –da noi interpellate- non hanno mancato di trovare il tempo per fornirci le notizie e le considerazioni che sopra, seppure sinteticamente, abbiamo rappresentato.
Tricase,4 aprile 2020
Dalla pagina Facebook del sindaco Carlo Chiuri
Cari Concittadini, dai dati diffusi da Asl-Lecce, suddivisi per Comune, a Tricase vengono attribuiti tre casi totali, quindi due in più rispetto a quanto noto nei giorni scorsi. Ribadisco che, stante i tempi di comunicazione dell'esito dei test diagnostici, si tratta ancora di notizie ufficiose, delle quali sono in attesa di conferma tenendomi sempre in contatto con gli organi competenti. A prescindere da ciò, invito tutti ad evitare inutili allarmismi e a correre alla ricerca dell'identità delle persone coinvolte. Di ciò si occupa il SISP (Servizio di Igiene e Sanità Pubblica) della ASL.
IL NOSTRO IMPEGNO, INVECE, DEVE ESSERE QUELLO (SE ANCORA NON LO ABBIAMO CAPITO) DI #RESTAREACASA!
Ovviamente vi terrò aggiornati
Sullo studio che ammetterebbe la possibilità che il coronavirus si diffonda nell'aria, è intervenuto Gianni Rezza, direttore del Dipartimento di malattie infettive dell'Istituto superiore di sanità. Durante la conferenza stampa organizzata nella sede dell'Iss e trasmessa in streaming ha risposto a una domanda sulla possibilità che l'Oms riveda le indicazioni per l'uso delle mascherine da parte della popolazione.
La gente ha paura che andando per strada o stando sul balcone ci possa essere una trasmissione del virus. Al di fuori degli ambienti chiusi possiamo escludere questa ipotesi», ha detto.
Rezza ha sottolineato che «abbiamo dei segnali cautamente positivi, l'infezione sta diminuendo nelle aree più colpite e la curva dei casi sta appiattendosi o forse probabilmente questo è il preludio a una iniziale e graduale diminuzione del numero di nuovi casi. Ma dobbiamo essere cauti, questo virus non ci mette niente a riprendere la sua circolazione anche molto attiva».
Quanto al Sud, «siamo moderatamente ottimisti e moderatamente contenti che sia stato in parte risparmiato, ma questo è avvenuto non perché c'è una resistenza genetica all'infezione né perché la temperatura è più alta, ma semplicemente perché l'intervento di distanziamento sociale adottato su scala nazionale ha fatto sì che, laddove il numero di infezione fosse relativamente basso, continuasse ad essere basso. Sia ben chiaro che, se noi avessimo mollato, a questo punto avremmo tante Codogno».
«In questo momento non abbiamo evidenze per dire che il virus circola nell'aria». Così Silvio Brusaferro, presidente dell'Istituto superiore di sanità in conferenza stampa. «I dati che abbiamo a livello epidemiologico internazionale - precisa Brusaferro - ci dicono che le principali vie di trasmissione del virus largamente responsabili della sua trasmissione sono quelle per 'droplet' (goccioline) e quelle per contatto. Il contagio per via aerogena era stato ipotizzato e dimostrato in alcuni contesti particolari e in presenza di alcune procedure soprattutto in ambito sanitario. Dai dati della letteratura scientifica finora sappiamo dunque che queste due sono le principali modalità di trasmissione, poi valuteremo man mano che arriveranno nuovi dati».
La richiesta di accesso al beneficio deve essere redatta esclusivamente secondo la modulistica reperibile sul sito istituzionale del comune di Tricase e si può presentare a partire dal 4 aprile.La richiesta deve essere compilata dettagliatamente in ogni sua parte, debitamente sottoscritta, corredata dalla copia del documento di identità del dichiarante in corso di validità, ed inoltrata tramite il servizio Whatsapp al numero 3669382479, attivato a tal fine dal Comune di Tricase o tramite email al seguente indirizzo di posta elettronica: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
Per chi non avesse alcuna possibilità di scaricare online i moduli per la richiesta dei Buoni Spesa, può farne richiesta ai seguenti numeri: 3392048853 – 3347473514 – 3924511787, dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 18; dei volontari provvederanno a consegnarli a domicilio.
Per consentire l’invio della domanda per conto di terzi, non sarà necessario che il numero whatsapp corrisponda al nominativo del richiedente, purché nella domanda sia indicato un numero di cellulare cui effettuare una chiamata.L’Ufficio provvederà alla gestione delle domande pervenute ed alla relativa istruttoria sulla base di quanto auto dichiarato nella stessa domanda.Il Cittadino verrà informato telefonicamente dell’esito della richiesta con le indicazione di tempi e modi per la consegna del Buono Spesa.L’elenco dei beneficiari sarà approvato ogni tre giorni.L’istanza dovrà essere presentata da un solo componente del nucleo familiare. Le domande saranno esaminate a scorrimento, seguendo l’ordine di arrivo, fino ad esaurimento delle spettanze o delle risorse comunque disponibili.L’amministrazione si riserva la facoltà di disporre controlli su quanto dichiarato nelle autocertificazioni.In caso di falsa dichiarazione si procederà alla denuncia alle Autorità preposte e al recupero del beneficio indebitamente percepito.
Possono beneficiare dei buoni spesa per l’acquisto di prodotti alimentari e di prima necessità i nuclei familiari residenti nel Comune di Tricase che si trovino attualmentein stato di disagio socio-economico determinato dall’emergenza epidemiologica da virus Covid-19, temporaneamente impossibilitati a soddisfare le esigenze primarie di vita, in seguito alle restrizioni imposte dall’emergenza sanitaria in corso.
I requisiti di accesso per l’ottenimento dei buoni spesa sono i seguenti:
essere residente in Tricase;
non aver altro membro del proprio nucleo familiare che ha presentato medesima istanza;
obbligare ognuno dei membri del nucleo familiare a non presentare alcuna ulteriore istanza al Comune di Tricase;
EUROSPIN, Via Imp. Claudio – Ang. Imp. Adriano, Tricase;
CONAD, Via Leone XIII, Tricase;
BIO & SENZA DI GRECO ANGELICA, Corso Roma n. 103, Tricase;
AZIENDA AGRICOLA AGOSTINELLO ANGELO, vendita di carni rosse e bianche, Corso Ottavio Augusto, Tricase;
FRESH FRUIT, vendita di frutta e verdura, Via C. Cattaneo, Tricase;
COOP MASTER, Via Pertini n. 1, Tricase;
ALTER, Via Aldo Moro n. 5, Tricase;
PESCHERIA DA DANIELE, Via Sant’Agostino n. 34, Tricase;
MACELLERIA DA ANDREA, Via Diocleziano snc, Tricase;
SHOP SERVICES SOC COOP, prodotti surgelati, Via Aldo Moro snc, Tricase;
CASEIFICIO TRILAT DI LATTALIS SRL, Via Galvani n. 13, Tricase;
SOCIETÀ MUTUA COOPERATIVA LUCUGNANO, Via F. Carrara, Tricase;
ALIMENTARI RUSSO DI Russo William, Via Vittorio Emanuele Orlando n. 21, Depressa;
L’OASI DELLA QUALITÀ DI Ciardo Matteo, Via Fiume n. 17, Depressa;
MACELLERIA CIARDO DI Ciardo Manuel, Via SS Medici n. 26, Depressa;
BUONGUSTAI SNC, Via Brenta n. 26, Depressa;
BABY PLANET DI Morelli Michelangelo (BRAND BIMBOSTORE), Via Galvani n. 68, Tricase;
FRUIT Store F.lli Nesca, Via F. Allatini n. 61, Tricase;
SUPERDAY – FDL SRL, Viale Stazione n. 36, Tricase.