Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi domenica 7 giugno  2020 in Puglia, sono stati registrati 2.033 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e è risultato positivo un caso in provincia di Foggia.

Sono stati registrati 3 decessi: 2 in provincia di Lecce, 1 in provincia di Bari.

Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 131.931 test.

Sono 3.253 i pazienti guariti.

733 sono i casi attualmente positivi.

Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 4.511, così suddivisi:

1.488 nella provincia di Bari (1 caso registrato nei giorni precedenti è stato eliminato dal database);

380 nella provincia di Bat;

653 nella provincia di Brindisi;

1.162 nella provincia di Foggia;

519 nella provincia di Lecce;

281 nella provincia di Taranto;

28 attribuiti a residenti fuori regione.

I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.

L’impegno dei volontari ai tempi del COVID-19

Ci stiamo lentamente lasciando alle spalle, ci auguriamo in via definitiva, l’infausta chiusura forzata che ha sospeso impellente e inattesa le nostre relazioni e le nostre vite di tutti i giorni. Nonostante e durante tutto questo, l’impegno di numerose associazioni cittadine e dei loro aderenti ci consentono oggi di raccontare una bella storia di solidarietà e di coesione sociale.

L’Amministrazione comunale, con il personale dei Servizi Sociali e del C.O.C., ha organizzato un servizio a supporto delle persone bisognose per la consegna a domicilio di generi alimentari e beni di prima necessità, realizzato grazie all’adesione di associazioni ed esercizi commerciali.

Alla chiamata rivolta al mondo del volontariato, inoltrata per il tramite della Consulta delle Associazioni,hanno risposto ben 45 volontari – che ringraziamo tutti della solidarietà dimostrata, prontamente coperti da specifica polizza assicurativa, i cui nominativi sono stati comunicati alle forze dell’ordine per gli eventuali controlli su strada. I volontari hanno gestito un piccolo call center con tre numeri mobili, due attivati ex novo dall’Amministrazione comunale e un terzo della Pro Loco Tricase, che per l’occasione ha curato il coordinamento delle attività.

I volontari hanno gestito più di 150 chiamate, rispondendo a richieste di informazioni sugli esercizi commerciali aderenti e sul servizio di consegna a domicilio da parte degli stessi esercenti. Hanno anche eseguito in prima persona 20 consegne a domicilio di beni di prima necessità in situazioni che richiedevano un intervento ad hoc.

Un’altra attività importante è stata la consegna e il supporto alla compilazione dei moduli per la domanda dei buoni spesa da inoltrare al Comune: sono stati consegnati a domicilio 101 moduli su indicazione dei Servizi Sociali. In molti casi i volontari hanno supportato i richiedenti nella compilazione, occupandosi poi della consegna presso l’ufficio competente.

Inoltre, nel giorno di Pasqua, sono stati consegnati a domicilio 36 pasti caldi alle famiglie meno abbienti di Tricase. Le attività elencate sono state svolte da 22 dei 45 volontari che si sono resi disponibili. Ma non è tutto, a supporto di questo lavoro la sig.ra Anna De Micheli dell'associazione Ago d'oro ha donato 130 mascherine cucite a mano, Caffè Cappuccini ha donato dei buoni spesa, La Cruna Sartoria dona 1 euro per ogni mascherina rosso-blu venduta, Antonio Raone e Michele Dell’Abate hanno donato guanti e mascherine, Acquaviva Tecnology di Diddio Luca ha donato altre mascherine, Lega Navale sez. di Tricase ha donato un contributo economico, ASD MTB Tricase ha donato altri buoni spesa.

In questo periodo di grave emergenza sanitaria in cui non è stato possibile realizzare manifestazioni ed eventi e tutti quelli già in programma sono stati rinviati o annullati” – riferisce il presidente di Pro Loco Tricase Paolo A. Scarascia, “abbiamo cercato di adoperarci per il sociale con iniziative di carattere solidaristico. E così, su invito dell’assessorato ai servizi sociali e insieme a diverse associazioni del territorio, abbiamo collaborato – come accade sempre più spesso da alcuni anni a questa parte, per tutelare e aiutare quei concittadini a cui la pandemia ha procurato maggiori difficoltà. È stato stimolante, dopo aver lanciato l’appello per creare l’elenco dei volontari, ricevere in pochissimi giorni l’adesione di ben 45 imperterriti volontari tricasini di tutte le età. Molti di loro, all’occorrenza, hanno indossato guanti e mascherine e si sono prodigati per rispondere alle richieste di intervento che quotidianamente abbiamo ricevuto alle tre utenze telefoniche che abbiamo gestito. Ovviamente questa iniziativa è stata portata avanti attenendosi scrupolosamente alle disposizioni delle normative emergenziali vigenti e confrontandoci quotidianamente con il coordinatore del C.O.C.

Siamo felici di poter testimoniare ancora una volta come la vitalità e lo spirito d’iniziativa del mondo del terzo settore, anche nella nostra Tricase, si dimostri in grado di garantire un importante contributo alla comunità nel perseguire l’interesse generale. Queste sono le associazioni che, oltre a quelle già citate, hanno sostenuto e reso possibile questa bella esperienza con i loro volontari: Tricasèmia, Adovos Messapica Tricase, Clean Up Tricase, Comitato San Vito, Coppula Tisa. A loro rivolgiamo il nostro sentito ringraziamento, con l’auspicio che la pratica collaborativa possa radicare sempre meglio insinuandosi proficuamente in tutti gli ambiti della nostra comunità.

Geremia De Giuseppe
Coord. Consulta delle Associazioni

Sabato, 6 giugno 2020

di Alessandro Distante

Gli spot pubblicitari avevano promesso una trama fatta di pacificazione e cambiamento ma poi il film, più è andato avanti, e più si è trasformato in un film degli scontri e del mantenimento fino a diventare un film dell’orrore.

Le ultime scene sono state veramente da incubo, proprio come in quei film nei quali non si vede l’ora che finiscano.

La fine, in effetti, era da tempo prevedibile, conseguenza inevitabile del come il principale attore protagonista, il Sindaco, aveva deciso di interpretare il suo ruolo.

Fin dalle prime battute aveva fatto capire quali sarebbero state le scene successive: in un incontro tenutosi, su iniziativa di una Associazione tricasina, presso la sala della Fondazione Caputo non era andato oltre una inutile ed ingiusta lamentazione sulle inefficienze della macchina amministrativa e sulle ristrettezze finanziarie, tracciando un percorso nel quale quello che si sarebbe potuto fare sarebbe stata la “manutenzione” dell’esistente e la realizzazione di qualche opera pubblica assolutamente necessaria.

Così è stato e di questo bisogna dargli merito: asfaltare le strade, realizzare oppure ridurre la larghezza di qualche marciapiede, aumentare il numero dei parcheggi per le auto, curare il verde pubblico, completare alcuni interventi già progettati, finanziati ed in parte realizzati, come Piazza don Tonino Bello, Tricase Porto e poco altro.

Quando però si è cimentato in alcune questioni che andavano oltre l’ordinario ha segnato tutti i limiti suoi e dell’intera Amministrazione: è quanto è accaduto per il PUG, l’ACAIT e Villa Sauli. In nessuno dei tre casi è riuscito a realizzare quanto invece aveva annunciato; ad oggi nessun finanziamento e nessuna seria idea per il complesso della ex Cooperativa (nel frattempo in parte crollata); nessun vero coinvolgimento sul PUG e nessuna adozione (ed al contrario dura presa di posizione dei Tecnici locali), mentre l’ecomostro sta ancora lì e il Giudice amministrativo dà ragione alla proprietà.

Alla base, una rinuncia a volare alto; la convinzione che il confronto non sia così importante se non addirittura inutile e da qui nessun incontro pubblico, né suo né delle liste che lo avevano appoggiato, così venendo meno al compito educativo che ogni Amministrazione deve svolgere, specialmente per appassionare i giovani al bene comune.

Eppure proprio il Sindaco Chiuri era riuscito a portare in Consiglio comunale tanti bravi giovani Consiglieri, poi lasciati soli e allo sbando con un pesante contraccolpo su un’intera generazione.

Al fondo, la convinzione che sia meglio anestetizzare il livello del confronto senza rendersi conto che questa scelta porta inevitabilmente all’inaridimento del dialogo e quindi allo scontro.

Famosi sono così diventati i suoi impegni istituzionali in occasione di incontri pubblici, sempre impegnato e sempre altrove.

Il ruolo che si è ritagliato, per sua scelta non difettando in lui capacità e competenze, è stato volutamente di basso profilo, pensando di poter governare una Città abbassando l’asticella del confronto democratico.

La gestione dell’ordinario è importante, ci mancherebbe altro, entrare in Tricase ed essere accolti da Benvenuti in aiuole pulite ed abbellite è positivo, ma intanto la Città perdeva le grandi battaglie come conquistare il ruolo di Comune trainante per l’intero Capo di Leuca (niente ingresso nell’Unione Terra di Leuca e scontro aperto con gli altri Sindaci sulla 275), ruolo marginale nel progetto di Area interna, esclusione dalle ZES.

Il rifiuto del confronto si è perciò tradotto nello scontro se non addirittura nella maldicenza e il basso profilo ha finito per contagiare l’intero cast.

E’ per tutto questo che le scene finali di questo film dell’orrore vedono una maggioranza, divenuta minoranza, che piuttosto che interrogarsi sul suo fallimento accusa la minoranza, nel frattempo divenuta maggioranza, e punta il dito su singole figure come il Presidente del Consiglio Martina, l’oppositore più battagliero Nunzio Dell’Abate e, negli ultimi fotogrammi, sul candidato sindaco Fernando Dell’Abate, fino al punto da imputare a lui, ingiustamente e paradossalmente, la paralisi dell’attività politico amministrativa.

Ma il tutto contro tutti è anche all’interno della stessa maggioranza: nell’arco di tre anni, due Assessori revocati e un altro “costretto” alle dimissioni; tre Consiglieri passati all’opposizione, tutto liquidato come questioni personali.

Lo scontro non ha risparmiato neppure la minoranza, dove la Consigliera Sodero ha spesso assunto posizioni contro la minoranza fino ad appoggiare la maggioranza e, nelle ultime scene, puntando pure lei il dito contro Dell’Abate (Fernando) addirittura possibile causa della invalidità di tutte le delibere del Consiglio dall’inizio ai nostri giorni così alimentando, infondatamente, la confusione tra i poveri cittadini.

Tutti contro tutti, ed intanto i Commercianti protestano, il Covid semina angoscia a famiglie e piccole imprese, e, soprattutto, i cittadini non si riconoscono in una politica improvvisata e confusionaria, litigiosa e rancorosa, miope ed asfittica.

Siamo ai titoli di coda, e non vediamo l’ora che questo film finisca, per appassionarci al prossimo film, sperando in una trama più robusta, in una sceneggiatura credibile e in attori protagonisti che riescano ad interpretare il loro ruolo con professionalità e passione

Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi sabato 6 giugno 2020 in Puglia, sono stati registrati 2378 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono risultati positivi 4 casi, così suddivisi:

3 casi nella provincia di Foggia;

1 caso nella provincia di Bari.

E’ stato registrato un decesso in provincia di Foggia.

Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 129.898 test.

Sono 3.231 i pazienti guariti.

758 sono i casi attualmente positivi.

Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 4.511 così divisi:

1.489 nella Provincia di Bari

380 nella Provincia di Bat

653 nella Provincia di Brindisi

1.161 nella Provincia di Foggia;

519 nella Provincia di Lecce;

281 nella Provincia di Taranto;

28 attribuiti a residenti fuori regione.

I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.

Venerdì, 5 giugno 2020

Report Asl sul Covid-19,

solo 18 i salentini che combattono contro il virus.

Ecco in quali comuni.

Gli attualmente positivi in provincia di Lecce diminuiscono ancora e scendono sotto le venti unità. Diciotto in tutto i pazienti affetti da Covid che ancora lottano per debellare il virus. 

Nell’elenco sono inclusi i due operatori sanitari di una struttura di Soleto e le due donne asintomatiche di Collepasso e Noha, frazione di Galatina.

Lo rivela l’ultimo report dell’Asl di Lecce sulla pandemia nella nostra provincia, con statistiche e dati aggiornati alle 10.30 di oggi 5 giugno, a cura del dottor Fabrizio Quarta, con la collaborazione di Angela Metallo e l’elaborazione dati di Carlo Indino.

Gli attualmente positivi nel Salento, come detto, sono soltanto 18 (il 3,46 percento dei casi totali, il 29 maggio erano 24), mentre il totale dei guariti è pari a 426 (82,08 percento) e quello dei decessi con Covid-19 è di 75 (14,45 percento).

MAPPA DEI COMUNI REPORT ASL 5 GIUGNO

Stando al report Asl, come detto, sono rimasti soltanto 17 comuni in cui è presente ancora il Covid-19. In alcuni di essi è ricomparso dopo essere sparito. I comuni salentini sono Lecce (2 positivi), Squinzano, Scorrano, San Pietro in Lama, Racale, Nardò, Melendugno, Lizzanello, Leverano, Guagnano, Giurdignano, Galatina, Collepasso, Corigliano d’Otranto, Casarano, Carpignano Salentino e Soleto (nelle strutture di ricovero).

TAMPONI, SESSO DEI PAZIENTI E DECESSI

Un altro dato riportato nel report riguarda il numero dei tamponi eseguiti in provincia di Lecce, comprensivo anche dei tamponi che vengono ripetuti per accertare il contagio o la guarigione. Al 29 maggio erano 14657, di cui il 5 percento è risultato positivo. Ad oggi 5 giugno, invece, sono 16309 (5% positivi).

Quanto al sesso dei pazienti che contraggono il virus, le statistiche confermano il genere femminile quello più colpito: 55% donne, 45 % uomini. Settantacinque, come detto, i decessi totali: + 1 rispetto ad 8 giorni fa. Il 60 percento dei morti con Covid è di sesso femminile (45)

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