Lucugnano di Tricase, evento internazionale del Jazz.
A Palazzo Comi -Domenica 30 aprile (ingresso gratuito) in programma 3 momenti di musica dal vivo.
ORE 20,30 - Jeangot Trio, Gypsy Jazz e Swing Manouche, il Jazz europeo del primo ‘900.
ORE 21,30 - Pino Pichierri Trio in C’era una volta il jazz, i classici del Jazz con le musiche legate alle colonne sonore più famose.
ORE 23 - Vinyl jazz dj set, con Antonio Durante.
Le offerte e i contributi raccolti saranno devoluti a Emergency.
L’evento è promosso da Pro Loco Tricase, Associazione Tina Lambrini, Cantiere Civico e Celacanto.
Media partner: Mondoradio
Giovedì, 27 aprile 2023
Le mascherine anti Covid resteranno obbligatorie negli ospedali e nelle Rsa anche dal 1 maggio.
Il prossimo 30 aprile scade infatti l'obbligo di indossare le mascherine negli ospedali, nelle Rsa e nelle strutture socio sanitarie e socio assistenziali (ambulatori e gli studi medici compresi), così come stabilito a ottobre 2022 dal ministro della Salute Orazio Schillaci.
Ma al Ministero si sta dunque lavorando a una nuova ordinanza anti-Covid che entrerà in vigore, per le strutture sanitarie, a partire dal 1° maggio.
La nuova ordinanza del ministero della Salute punta a tutelare anziani fragili e immunodepressi
di Alessandro DISTANTE
Era da più giorni che vagava per Tricase e, da ultimo, si era sistemata –si fa per dire- in zona Ospedale. Una donna di nazionalità francese ma di origini africane, senza tetto e senza meta. Prima di giungere a Tricase aveva vissuto, sempre per qualche giorno, in alcuni paesi vicini, da sola e sempre andando avanti con l’arte di arrangiarsi, dormendo sotto le stelle, nonostante il freddo e la pioggia.
Non intendeva dare conto a nessuno e se qualcuno –come è successo- le faceva notare che non poteva sostare in luoghi privati, reagiva con veemenza. A seguito di alcuni diverbi, è dovuta intervenire la Polizia Municipale che, con grande professionalità e garbo, l’ha affidata ai Servizi sociali che se la sono presa in carico e collocata presso una struttura per una accoglienza temporanea.
Il tutto dopo averla accompagnata al Pronto Soccorso dell’Ospedale Panico per rimediare ad alcune escoriazioni.
Una immigrata, anche se proveniente dall’Europa; una immigrata che, come tanti immigrati, è senza lavoro, senza un tetto ed addirittura senza identità, non identificata e non identificabile.
Un fatto di cronaca che si aggiunge agli sbarchi di immigrati che giungono anche presso le nostre coste senza lavoro, senza un tetto e spesso senza una identità.
Tutti bisognosi di una protezione speciale come quella offerta dalla Polizia Municipale e dai Servizi sociali unitamente alla Caritas che ha aperto le porte dell’accoglienza; nessuno di loro ha pensato –come qualcuno in alto vuole far credere- che quella signora possa far parte di un esercito di invasori dai quali difendersi.
di Pino GRECO
E’ proprio vero che “la cura delle relazioni tra gli operatori, i pazienti e la famiglia” è lo stile del nostro Ospedale Cardinale Panico.
Ci sono momenti nella vita in cui anche una buona “cura delle relazioni” con i familiari di un paziente è di per sé un aiuto vero.
E’ per questo che, in certe situazioni, si pretende – e si spera- un gesto di sensibilità e di conforto.
E’ questo che fa la differenza e lenisce il dolore come neppure una dose massiccia di medicinali potrebbe fare.
E’ questione di tatto e di educazione, imposte dall’Azienda e che devono essere di tutti gli operatori, nessuno escluso.
di Ercole MORCIANO
Le Missioni Popolari sono una forma di evangelizzazione straordinaria, una sorta di “terapia intensiva” della fede, tenuta da missionari incaricati dal vescovo o dal parroco, che dura in media 7-10 giorni e interessa un paese o una parrocchia. Storicamente sono stati i padri delle Compagnia di Gesù a pensarle e realizzarle nella prima metà del ‘500.
Tricase, angolo via T.de Revel-L.Romano.
Croce in ferro battuto del 1907 a ricordo
della prima missione popolare dei padri Passionisti
A Tricase la storia delle Missioni Popolari nasce nel XVII secolo ad opera dei missionari vincenziani che ne scrissero le cronache ora custodite nel loro archivio a Napoli. Fondata da s. Vincenzo de’ Paoli (1581-1660), al fine di evangelizzare specialmente i poveri e gli ambienti rurali, la congregazione operò a Tricase a più riprese. Io stesso ne ho documentato gli eventi straordinari descritti in commoventi pagine d’epoca e pubblicate sul mio Una storia della cristiana carità a Tricase. Sulle orme di S. Vincenzo de’ Paoli dal 700 al 900, mal d’estro edizioni, Tricase 2014, (disponibile in Biblioteca Comunale anche per prestiti).
I Vincenziani tennero missioni a Tricase fino alla prima metà dell’Ottocento. Dopo il periodo di assestamento politico per le note vicende risorgimentali, le Missioni Popolari ripresero a Tricase nel Novecento ad opera dei padri Passionisti. La congregazione, fondata nel 1720 da s. Paolo della Croce (1694-1775) si diffuse presto in Europa, nelle Americhe e in Oceania ed ha, come ministero proprio, la predicazione delle missioni al popolo.
La prima missione dei Passionisti a Tricase ebbe luogo nel 1907 durante il parrocato di don Pietro Dell’Abate (1892-1914) e a futura memoria venne eretta la grande croce metallica con i simboli della Passione, ora fissata sul bivio tra la via di Caprarica e quella verso la chiesa di S. Lucia. Croci analoghe si trovano in molti paesi vicini dove i Passioni hanno tenuto loro missioni. La seconda missione dei Passionisti a Tricase si svolse nel 1947, durante il parrocato di mons. Tommaso Stefanachi (1914-1957) e fu ricordata con una epigrafe marmorea posta sotto la croce in ferro. Durante il parrocato di mons. Giuseppe Zocco (1957-1978) si svolsero due missioni: la prima, a carattere diocesano, fu tenuta dai padri Cappuccini agli inizi del 1960 e diretta dal noto padre gesuita Riccardo Lombardi, chiamato “il microfono di Dio”, fondatore del movimento ecclesiale “Per un mondo migliore”. La seconda missione popolare si tenne poco dopo la fine del Concilio Vaticano II (1962-1965) e fu affidata da mons. Zocco ai missionari laici della Pro Civitate Cristiana di Assisi.
I padri Passionisti tennero a Tricase la loro terza missione durante il parrocato di don Andrea Carbone, dal 20 febbraio al 7 marzo 2010, com’è attestato dall’epigrafe in marmo allocata sotto la croce e sovrapposta alla precedente. Lo storico luogo tuttavia è stato oggetto di varie superfetazioni costituite da immagini, targhe, ringhiere e oggetti devozionali vari, messi da privati, molto probabilmente non autorizzati, che impediscono la lettura dell’epigrafe e turbano la sobrietà dello storico luogo.