di Pino Greco Prete da 50 anni. Mezzo secolo di sacerdozio, sono un anniversario speciale. Cinquant’anni fa “ prendeva Messa ”, come si usava dire allora…anche a Tricase…don Donato Bleve di Corsano. Quattro anni come vice parroco alla Chiesa Madre. Dal 1970 ad oggi, nella Parrocchia di S.Antonio da Padova. Don Donato Bleve, classe 1942. Parroco. Cinquant’anni di vita con tutti… Elencare mezzo secolo di sacerdozio, tra gioie e sofferenze, potrebbe essere causa di qualche dimenticanza, ma una cosa è certa: Don Donato, ha pianto con coloro che hanno pianto e gioito con coloro che sono stati nella gioia. Cinquant’anni anni di devozione a Dio,rappresentano una vita spesa per gli altri e fra gli altri…Dunque, quella di domenica 10 luglio 2016 alle ore 18,30, non può passare sotto silenzio…Sarà un giorno di festa, di riconoscimento, di testimonianza …dove tutta la sua “ Comunità ” si stringerà intorno ad un parroco che continuerà a testimoniare il Vangelo…Un prete da 50 anni … senza creare distanze con nessuno…
Buon cammino
Don Donato... Visto da me Un Personal Trainer di fede… Lo vedo così ! In tanti hanno il Personal Trainer, figura professionale preposta a gestire in maniera equilibrata la forma fisica e l’educazione a stili di vita salutari…Frequentando la Parrocchia di S.Antonio da Padova, da circa 15 anni…vedo in don Donato quella figura equilibrata,capace, di stimolare e motivare la pratica di fede cristiana. Dunque… un preparatore personale… Un personal Personal Trainer di fede... P.G.
di Nunzio Dell'Abate - Otto luglio 2016 - Da oggi diventa operativa la Stazione Unica Appaltante della Provincia che si occuperà della gestione delle gare d’appalto per la realizzazione di lavori, la prestazione di servizi e l’acquisizione di forniture oltre una certa soglia. Sono doppiamente soddisfatto. Come Consigliere provinciale, perché mi sono più volte espresso per la rapida istituzione e regolamentazione della S.U.A., strenuamente convinto che essa risponda non solo all’assolvimento di una delle funzioni, per me la più rilevante, attribuite dalla Legge Delrio all’ente provinciale, ma soprattutto alle vitali esigenze di assistenza tecnico-amministrativa e di coordinamento delle amministrazioni comunali, sempre più alle prese con la carenza di personale dedicato e costantemente aggiornato nel delicato settore degli appalti. Come Consigliere comunale, per aver convinto il Consiglio di Tricase ad abbandonare altri percorsi di aggregazione intercomunale e ad aderire, come primo Comune, alla Stazione Unica Appaltante della Provincia. Ora mi auguro che quella del Comune di Tricase sia la prima di una lunga serie di adesioni da parte delle altre municipalità.Sono certo che la struttura, sotto l’egida del Direttore Generale Gianni Refolo, lavorerà alacremente nell’interesse di tutti i Comuni aderenti, forte di una consolidata esperienza e professionalità ed imprimendo efficienza, trasparenza ed economicità nei procedimenti di appalto. Così come sono convinto che questo strumento centralizzato ed aggregatore profonderà maggiore affidamento negli addetti ai lavori ma anche nei cittadini che su bandi e gare ne sentono quotidianamente di tutti i colori.
L'Associazione Pro Loco Tricase è lieta di invitarVi alla Festa del Socio 2016 che si terrà il giorno 09 luglio alle ore 19.30 presso la Sala del Trono di Palazzo Gallone in Piazza Pisanelli a Tricase.Durante la serata il nuovo Direttivo avrà modo di presentarsi, si parlerà dei progetti per il futuro, si svelerà l'intitolazione dell'Associazione e la Sede che le è stata assegnata. Contestualmente ci sarà la consegna delle Tessere UNPLI 2016.Confidando in una forte partecipazione che sia d'auspicio per collaborazioni future e un momento di conoscenza porgoa tutti voi cordiali saluti.
Arch. Serena Colazzo (presidente)
Nel corso dell'incontro:
Saluti del Sindaco di Tricase Ing. Antonio G. Coppola
Intervento del Presidente Provinciale Unpli Rocco Sparascio
Intervento della Dott.ssa Stefania Mandurino - Responsabile Agenzia Regionale del Turismo Puglia Promozione
Intervento del Prof. Vittorio Serrano
Intervento del Dott. Carlo Vito Morciano
Gentile Direttore,
colgo l’occasione che mi viene concessa per formulare una mia proposta all’amministrazione comunale attuale e a quelle che verranno. Tale proposta è frutto di una riflessione scaturita dalla lettura dell’articolo pubblicato nei giorni scorsi dall’Avv. Pietro Quinto sulla Gazzetta del Mezzogiorno, riguardante le novità introdotte dalla nuova normativa in materia di appalti, entrata in vigore il 19 Aprile 2016. La mia attenzione si è concentrata in particolare sulla nuova formulazione degli articoli 189, 190 e 191 del decreto legislativo n. 50 del 2016. In particolare il primo comma dell’articolo 189 stabilisce che “le aree riservate al verde pubblico urbano e gli immobili di origine rurale, riservati alle attività collettive sociali e culturali di quartiere, con esclusione degli immobili ad uso scolastico e sportivo, ceduti al comune nell’ambito delle convenzioni e delle norme previste negli strumenti urbanistici attuativi, comunque denominati, possono essere affidati in gestione, per quanto concerne la manutenzione, con diritto di prelazione ai cittadini residenti nei comprensori oggetto delle suddette convenzioni e su cui insistono i suddetti beni o aree, nel rispetto dei principi di non discriminazione, trasparenza e parità di trattamento……per la realizzazione di opere di interesse locale, gruppi di cittadini organizzati possono formulare all’ente locale territoriale competente proposte operative di pronta realizzabilità…indicando costi e mezzi di finanziamento, senza oneri per l’ente medesimo”. Ancora, proseguendo nella lettura, l’art. 190 nuova formulazione, sotto la voce “Baratto amministrativo”, già oggetto di un atto di indirizzo da parte dell’attuale giunta comunale per ora rimasto inattuato, ribadisce che “gli enti territoriali definiscono con apposita delibera i criteri e le condizioni per la realizzazione di contratti di partenariato sociale, sulla base di progetti presentati da cittadini singoli e associati, purché individuati in relazione ad un preciso ambito territoriale. I contratti possono riguardare la pulizia, la manutenzione, l’abbellimento di aree verdi, piazze o strade, ovvero la loro valorizzazione mediante iniziative culturali di vario genere, interventi di decoro urbano, di recupero e riuso con finalità di interesse generale, di aree e beni immobili inutilizzati. In relazione alla tipologia di interventi, gli enti territoriali individuano riduzioni o esenzioni di tributi corrispondenti al tipo di attività svolta dal privato o dalla associazione ovvero comunque utili alla comunità di riferimento in un’ottica di recupero del valore sociale della partecipazione dei cittadini alla stessa”. Sempre nell’ambito della partecipazione attiva del cittadino alla vita sociale, un’importanza particolare assume, a mio avviso, il nuovo articolo 191, secondo il quale “il bando di gara può prevedere a titolo di corrispettivo, totale o parziale, il trasferimento all’affidatario della proprietà di beni immobili appartenenti all’amministrazione aggiudicatrice, già indicati nel programma triennale per i lavori o nell’avviso di preinformazione per i servizi e le forniture e che non assolvono più, secondo motivata valutazione della amministrazione aggiudicatrice o dell’ente aggiudicatore, funzioni di pubblico interesse”.
In buona sostanza e per semplificare, il legislatore attuale, con questa riforma, oltre a farsi interprete di una diffusa esigenza avvertita ormai da tanti cittadini, desiderosi di dare il proprio contributo alla cura degli spazi comuni in cambio di una minima riduzione delle tasse, cerca di rispondere anche alle difficoltà che hanno molti enti pubblici nella dismissione, obbligatoria per legge, di beni immobili di proprietà, che rappresentano un costo importante e ormai insostenibile per le casse comunali, alle prese con trasferimenti statali e regionali sempre in diminuzione. A ben vedere, si tratta di un’occasione unica e irripetibile da cogliere al volo, per il bene delle casse comunali, per la crescita culturale della nostra collettività e per il grande valore educativo che tale iniziativa avrebbe soprattutto sulle nuove generazioni. Contribuire alla conservazione, alla tutela e alla salvaguardia degli spazi comuni deve essere un obiettivo di tutti, nessuno escluso. Un impegno concreto in questa direzione potrebbe far crescere nella collettività quel sentimento di appartenenza e di collaborazione che sembra ormai andato perduto, in una quotidianità in cui le beghe politiche e il criticismo sterile e fine a se stesso la fanno da padrone.
Grazie per la disponibilità
Guglielmo CASAMASSIMA