di Pasquale Santoro Graziano Gala nasce a Tricase nel 1990. Completa gli studi classici sotto la guida dei maestri Romeo Erminio e Serena Jazzetti, che lo stimolano a cimentarsi nella scrittura. Già da studente liceale riceve delle proposte di pubblicazione, ma decide di aspettare. Non vuole bruciare le tappe. Si iscrive alla Facoltà di lettere classiche a Lecce, dove si laurea col massimo dei voti e la lode con una tesi su Cosimo Argentina, uno dei maggiori scrittori viventi del panorama nazionale, presente alla discussione.Passa buona parte della sua vita sui treni, e non certo per esigenze di viaggio. Ha bisogno di osservare la gente, di capire, di ragionarci su.Coltiva quell’esigenza di scrivere, di raccontare e di raccontarsi, che l’ha accompagnato sempre, fin da bambino.Inizia con le poesie. Nel 2012, con Madre vince il premio “Gazzetta del Mezzogiorno”. L’anno successivo per la stessa poesia arriva il riconoscimento dell’Association Européenne des Enseignants. Comincia anche a cimentarsi con i racconti, senza trascurare il suo primo amore.I racconti arrivano: prima brevissimi, come se fossero delle poesie in prosa, poi il respiro si allarga. Trattano di personaggi poco fortunati in cerca di un riscatto – quelli che lui ama definire gli affamati. Decide di farli leggere in giro, per avere conferme e confronti. Le “Officine Cantelmo” ne selezionano due (Il fuoco d’artificio e Anselmo Ganci) per dar corpo ad un’antologia. Le associazioni leccesi “Tha Piaza” e “Testi&Testi” ne scelgono degli altri (Variabili impazzite e Rumori da basso) inserendoli in dei volumi. A Lecce e a Roma vengono organizzate delle serate finalizzate alla lettura di alcuni suoi racconti. Nel 2015 arriva una chiamata da Viareggio: premio nazionale Bukowski, terzo classificato(per il racconto Sentir messa) con annesse proposte di pubblicazione. Intanto viene chiamato a Milano a insegnare, realizzando il suo sogno di bambino: diventare un professore. Nel capoluogo lombardo ottiene altri riconoscimenti: vince il premio “Alfa Romeo – città di Arese” con il racconto Polmonie un suo raccontodal titolo L’applauso viene selezionato nel corso della “Piano City Milano” e presentato nella prestigiosa scuola di scrittura “Belleville”. Maurizio Meo, editore, seleziona il suo racconto Casematte e lo inserisce nel volume “Salento quante storie”.
"Casematte" di Graziano Gala tratto dal libro “Salento quante storie3”
Dialoga con l'autore avv. Alessandro Distante Direttore de il Volantino di Tricase
Martedi 26 luglio ore 21 Palazzo Gallone
di Nunzio Dell'Abate A Bari l’ex Manifattura Tabacchi si trasformerà nella “Manifattura delle Idee” e sarà sede del Consiglio Nazionale delle Ricerche e degli incubatori d’imprese per la Città. Per la rigenerazione e rifunzionalizzazione della struttura sono stati stanziati 33 milioni di euro grazie all’intesa raggiunta tra il Comune di Bari e Invimit. Invimit Sgr SpA (Investimenti Immobiliari Italiani) è la società di gestione del risparmio del Ministero dell’Economia e delle Finanze. La sua mission è quella di acquisire beni dismessi, appartenenti alle pubbliche amministrazioni, per rimetterli a nuovo e consentirne la piena fruizione. Svolge dunque un ruolo di cerniera tra i soggetti pubblici, proprietari di rilevanti patrimoni immobiliari, e il mercato.Non di poco conto è l’indotto occupazionale che si crea, attraverso gli interventi di ristrutturazione e di valorizzazione.Invimit ha a disposizione ingenti somme e come al solito, attesa la penuria di proposte dal meridione, sono gli enti locali del nord a farla da padroni e ad aver fiutato le grandi potenzialità che offre la società ministeriale.Ora perché non pensare ad un accordo del genere per la nostra ACAIT che versa, dall’atto di acquisto risalente a quindici anni fa, in uno stato a dir poco penoso? Vi è da aggiungere che, per l’ex tabacchificio di Bari, Invimit ha indetto un concorso di idee ed ha premiato la progettualità ritenuta migliore ed innovativa a rendere quegli spazi poli di attrazione per la comunità, come fu nel passato. Insomma, in qualunque modo, ma muoviamoci per l’ACAIT!