di Nunzio Dell'Abate
Un plauso all’onesta’ intellettuale del consigliere di maggioranza Vincenzo Chiuri in un consiglio Comunale ad alta tensione
E’ un’amministrazione instabile e litigiosa, lontana anni luce da quel processo di pacificazione tanto conclamato in campagna elettorale dal Sindaco. Sino a cinque minuti prima di ogni Consiglio non si sa chi verrà o meno e chi resterà sino alla fine, con frequenti sospensioni delle sedute per trovare la quadra.
La verità è che non c’è leadership, non vi è un pensiero politico unanime, i gruppi consiliari viaggiano a compartimenti stagno ed in alcuni casi conflittuali al loro stesso interno e comunque del tutto scollati dalla Giunta.
A tutt’oggi non si sa neppure a chi faccia riferimento l’ultimo assessore esterno nominato da Chiuri. In questo modo non vi può essere alcuna programmazione o strategia territoriale.
Lo si è percepito in modo evidente dalla seduta consiliare ad altissima tensione di martedì scorso, protrattasi sino alle 3 di notte. Una Consigliera rimaneva presente solo al primo punto delle comunicazioni del Sindaco sulla Giunta, ma poi su bilancio e restanti punti abbandonava l’aula.
Prima della votazione sul bilancio, un consigliere di maggioranza chiedeva la sospensione della seduta in quanto altri due si erano allontanati; si è assistito al loro ritorno stanza del sindaco per oltre un quarto d’ora per poi far ritorno in aula e votare favorevolmente.
Risparmiamo ogni commento sull’atto istituzionalmente scorretto del Sindaco di abbandonare l’aula ogni volta che lom scivente prendeva parola.
Si respirava aria pesante, tanta incertezza e tante ombre per il futuro soprattutto per i due assessori momentaneamente graziati, Peluso e Sabato, dei quali si dà per certa la revoca a settembre.
Naviagaizone a vista e di essere dicentrosx ma di prndere no-vax e dell’Assessora De Iaco, rea di aver avuto sul suo profilo fb, prima di essere rimossi a seguito della loro diffusione per l’intera città, post contro l’uso dei vaccini e contro l’accoglienza agli immigrati. dall’assestamento di bilancio votato ieri, un mero aggiustamento contabile, nessuno slancio, nessuna direzione.
Lo si comprende dal cronico ritardo con cui ogni anno vengono approvati gli strumenti contabili che costituiscono il cuore pulsante di ogni amministrazione.
Gli unici dati confortanti, quasi a scuotere la nostra comunità, sono i contributi concessi dalla Giunta Regionale e dal suo Presidente
Organizzata dalla Pro Loco di Santa Maria di Leuca e dalla Libreria “Idrusa” di Alessano, giovedì 8 agosto, inizio ore 21,00, nella sede della Pro Loco della Marina di Leuca (Lungomare Colombo) si terrà la presentazione del volume di Paolo Wieczorek Rossi papaveri a Montecassino.
Piccole storie familiari nella storia grande della guerra (Manni Editore).
Alessano,1944
Dialogano con l’autore Federico Martelloni (professore del Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università di Bologna) e Nello Wrona (giornalista). Letture curate da Liliana Wieczorek.
Il libro ripercorre una delle vicende più drammatiche della Seconda Guerra Mondiale: l’annientamento della Polonia, occupata dagli eserciti della Germania nazista e dell’Unione Sovietica staliniana, e la creazione rocambolesca del Secondo Corpo d’Armata polacco, costituito da militari polacchi provenienti dai gulag sovietici, e destinato a immolarsi a Montecassino, nel maggio 1944, per la liberazione dell’Italia.
In questa vicenda, l’autore incastona, come paradigma di un intero popolo allo sbando, la storia dei suoi familiari, e in particolare del padre Jan, scampato al bagno di sangue di Montecassino e trasferito poi, con altri suoi commilitoni ad Alessano, dove completerà gli studi interrotti a causa della guerra e sposerà Maria, una giovane del posto.
Se nel piccolo paese del Capo di Leuca, sfiancato dalla povertà, i polacchi portarono pancetta affumicata, carne in scatola, cioccolata, caffè, latte condensato e sigarette, gli alessanesi ricambiarono dappertutto con «sorrisi di uomini e donne» e con un calore umano, naturale e spontaneo, sconosciuto ai giovani soldati scampati alla morte, ma senza pace e senza patria.
Tante persone giorno dopo giorno casualmente attraversano la nostra vita; alcune passano, altre scrivono nell’anima, lasciano un segno indelebile della loro presenza.
Si prendono un pezzo di vita, lasciano i ricordi di tant insegnamenti ed eventi vissuti.
Ecco don Luigi era una di queste.
Un parroco non banale, una persona che sapeva e entusiasmare chi aveva davanti e coglierne l’essenza.
Lo conobbi circa 5 anni fa, quando mi propose di realizzare uno dei suoi sogni più grandi, ovvero dedicarsi ai più piccoli coinvolgendoli in un progetto che andasse aldilà della sola vita cristiana.
E’ così che nacque il coro di voci bianche dedicato a Santa Teresina.
Il coro era il suo orgoglio, e il canto rappresentava un momento di festa. “… siete le pupille dei miei occhi …” disse ai bambini durante il discorso in occasione del suo 60° anniversario di sacerdozio, ed è con queste parole che lo ricorderemo e continueremo a cantare perché possa sempre guardarci e vegliare su di noi.
Durante il percorso insieme ho conosciuto tutti i suoi aspetti di uomo, e ministro di Dio.
Parroco di una “piccola” ma speciale comunità che con dedizione ha guidato fino all’ultimo giorno della sua vita terrena.
Sì, dedizione è il termine giusto perché si preoccupava costantemente delle sue pecorelle.
Giorno dopo giorno, liturgia dopo liturgia ho imparato ad apprezzare le sue qualità e il suo spirito. Una persona determinata nelle decisioni, sapeva sempre cosa fare, cosa dire, soprattutto nelle difficoltà che ogni giorno si presentavano.
Disponibile verso tutti, pronto ad ascoltare e ad aiutare chiunque bussava alla sua porta, discreto ma presente nelle situazioni di bisogno del prossimo.
Pronto ad accogliere senza mai esitare i tanti che decidevano e chiedevano di approdare nella sua parrocchia, come in un “Porto di mare”.
Caro don Luigi, non hai mai mancato di ringraziarci alla fine di ogni celebrazione, invocando l’applauso dell’assemblea; ed ora tocca a me e noi, piccolo coro, ringraziarti per l’eredità che ci hai lasciato e invocare l’ultimo applauso per te.
Grazie padre, grazie don Luigi.
Tricase Porto, 4 Agosto 2019
Vincenzo
Tricase,contrasto all'abusivismo nel settore delle affissioni.
Si è concluso, con il deposito in cancelleria delle sentenze nn. 279/19; 280/19; 281/19; 282/19; 283/19 e 284/19, a firma del Giudice di Pace di Tricase, il contenzioso sorto in seguito agli accertamenti, effettuati a partire dal 19/06/2018 e compiuti da personale appartenente al Comando in intestazione nell'ottica di una capillare attività di accertamento degli illeciti amministrativi nel settore della affissioni pubblicitarie e della collocazione, in genere, su suolo pubblico, di mezzi pubblicitari.
In particolare, è stata confermata la legittimità degli 81 (ottantuno) verbali di contestazione al C.d.S. (per ognuno dei quali è prevista una sanzione edittale pari, nel minimo, ad euro 422 e, nel massimo, ad euro 1.695), per violazione dell'art. 23 del C.d.S., sancendo come la collocazione dei mezzi pubblicitari fosse avvenuta in assenza di autorizzazione ovvero successivamente alla scadenza della stessa.
Un importante successo per il contrasto all'abusivismo nel settore pubblicitario che potrà certamente contribuire a migliorare la sicurezza della circolazione stradale e l'ordinata fruizione degli spazi pubblici