Tricase, 26 settembre 2019. Oggi pomeriggio è stato protocollato un documento di “chiarimento” da parte della maggioranza (esclusa la vice presidente della Provincia la dott.ssa Federica Esposito) per capire la “posizione amministrativa” del presidente del Consiglio comunale di Tricase, il dott. Dario Martina.
“Dichiari pubblicamente se è ancora componente
a tutti gli effetti del gruppo di maggioranza ”
Il tutto dopo che il Presidente Martina, in questi giorni, ha inviato una lettera all’Esecutivo cittadino.
Il Presidente Dario Martina ha chiesto alla Giunta di informare il Consiglio Comunale sullo stato di attuazione delle tante mozioni deliberate dai Consiglieri ed ha così chiesto di dare conto del rispetto dell’indirizzo politico amministrativo che spetta al Consiglio stesso.
Insomma: una normale precisazione su compiti e ruoli oppure un campanello d’allarme, quasi un avviso ai naviganti a tenere ferma la rotta secondo quanto voluto dal Consiglio?
La lettera inviata dal Presidente del Consiglio contiene una vera e propria lezione, giuridicamente apprezzabile, sull’istituto della “mozione consiliare”: uno strumento -spiega Martina- attribuito dalla legge al Consiglio per promuovere una discussione su argomenti di fondamentale importanza; la mozione –conclude il Presidente Martina- è il principale mezzo che i Consiglieri hanno nel presentare e formulare istruzioni e/o direttive al Sindaco e alla Giunta. Riecheggia il perenne confronto/scontro tra potere legislativo e potere esecutivo, tra l’assemblearismo parlamentare e il decisionismo dell’Esecutivo, tra il dibattito politico su indirizzi e principi e l’emergenza del fare e dei problemi di ogni giorno.
Ma –sembra chiedere Martina- che ne è delle istruzioni e/o direttive approvate dal Consiglio? Sono o non sono state attuate?
La domanda è persino offensiva per chi la fa, considerato che è ben possibile verificare lo stato di attuazione; forse la domanda tradisce un retropensiero: le direttive non hanno trovato attuazione! Da qui la lettera trasmessa alla Giunta, ma inviata per conoscenza (?) al Sindaco, al Vice presidente del Consiglio (?) (Nunzio Dell’Abate) ai Presidenti di Gruppo e a tutti i Consiglieri comunali.
Il Presidente Martina non si risparmia nel ricordare –qualora qualcuno lo avesse dimenticato- che la funzione della “mozione è dunque quella di dare all’esecutivo un indirizzo politico amministrativo” anche se, precisa subito dopo, senza un effetto giuridico di “immediata obbligatorietà per la Giunta”.
Insomma: se non è necessario dare subito attuazione agli atti di indirizzo, è pur sempre necessario darvi attuazione.
Una iniziativa, quella del Presidente Martina, comunque e certamente inusuale: può essere letta come una rivendicazione di centralità del Consiglio che egli presiede, oppure, per continuare il parallelismo tra Comune e Stato, quasi una mozione, se non di sfiducia, per verificare la fiducia, la qual cosa non è di molto differente.