Venerdì, 18 marzo 2022
COVID: attualmente positivi
fonte Asl Lecce
ALESSANO 175
ALEZIO 147
ALLISTE 128
ANDRANO 132
ARADEO 221
ARNESANO 68
BAGNOLO DEL SALENTO 36
BOTRUGNO 101
CALIMERA 150
CAMPI SALENTINA 234
CANNOLE 54
CAPRARICA DI LECCE 42
CARMIANO 288
CARPIGNANO SALENTINO 83
CASARANO 469
CASTRI' DI LECCE 63
CASTRIGNANO DEI GRECI 68
CASTRIGNANO DEL CAPO 199
CAVALLINO 308
COLLEPASSO 107
COPERTINO 470
CORIGLIANO D'OTRANTO 160
CORSANO 132
CURSI 73
CUTROFIANO 189
DISO 87
GAGLIANO DEL CAPO 234
GALATINA 643
GALATONE 330
GALLIPOLI 454
GIUGGIANELLO 44
GIURDIGNANO 41
GUAGNANO 126
LECCE 2.255
LEQUILE 222
LEVERANO 250
LIZZANELLO 384
MAGLIE 305
MARTANO 184
MARTIGNANO 29
MATINO 389
MELENDUGNO 208
MELISSANO 133
MELPIGNANO 44
MIGGIANO 92
MINERVINO DI LECCE 109
MONTERONI DI LECCE 279
MONTESANO SALENTINO 69
MORCIANO DI LEUCA 92
MURO LECCESE 123
NARDO' 526
NEVIANO 74
NOCIGLIA 120
NOVOLI 254
ORTELLE 68
OTRANTO 134
PALMARIGGI 65
PARABITA 189
PATU' 41
POGGIARDO 158
PRESICCE-ACQUARICA 202
RACALE 217
RUFFANO 328
SALICE SALENTINO 156
SALVE 85
SANARICA 56
SAN CESARIO DI LECCE 297
SAN DONATO DI LECCE 166
SANNICOLA 100
SAN PIETRO IN LAMA 91
SANTA CESAREA TERME 67
SCORRANO 288
SECLI' 55
SOGLIANO CAVOUR 100
SOLETO 140
SPECCHIA 165
SPONGANO 101
SQUINZANO 316
STERNATIA 67
SUPERSANO 168
SURANO 53
SURBO 456
TAURISANO 243
TAVIANO 255
TIGGIANO 48
TREPUZZI 450
TRICASE 549
TUGLIE 107
UGENTO 242
UGGIANO LA CHIESA 136
VEGLIE 283
VERNOLE 147
ZOLLINO 56
SAN CASSIANO 77
CASTRO 37
PORTO CESAREO 135
Venerdì, 18 marzo 2022
fonte dontoninovescovo.it
Era il 18 marzo 1935. Alessano metteva alla luce l’ennesimo figlio, anche lui destinato a fare i conti con la povera condizione meridionale. Quella del sud è una realtà difficile da spiegare, è una “croce” ormai radicata da secoli in una avversa congiuntura storico-sociale che, accompagnata anche da pochi ed inefficaci interventi di natura politica, non ha permesso di allontanare il meridione dal suo antico stato di arretratezza. Anche Alessano è coperta dall’ombra di questa croce.
L’abitazione della famiglia Bello era sistemata in via Scipione Sangiovanni, al numero civico 17. E fu proprio lì che il piccolo Tonino aprì gli occhi al sole consegnando all’anagrafe, e alla storia, il suo nome: Antonio Giuseppe Mario Bello. Il papà, Tommaso, in passato era già stato sposato e da quel matrimonio erano nati due figli maschi: Giacinto Antonio Carmine e Vittorio Nunzio Emilio. Rimasto poi vedovo, sposò in seconde nozze Maria Imperato dalla quale ebbe altri tre bambini. Tonino fu il primo a nascere, e a lui seguirono in ordine Trifone Nazzareno e Marcello Fernando.
Tommaso, che era maresciallo dei carabinieri in congedo, fece appena in tempo a mettere al mondo i suoi tre cari pargoletti perché da loro, e dalla moglie Maria, dovette veramente congedarsi per sempre. La stessa sorte toccherà ai due figli del primo matrimonio. Carmine, che era radiotelegrafista sui MAS, morirà per infarto a Milano, nell’abitazione della sua fidanzata. Vittorio, cannoniere in Marina, perderà la vita in seguito all’affondamento della corazzata “Roma”. Era in pieno svolgimento la grande guerra.
Arrivarono per Tonino i tempi destinati a ricevere i primi sacramenti. Battesimo e Cresima gli furono amministrati nella chiesa di Alessano, a volte designata come la cattedrale del paese. Fu proprio in questo luogo che Tonino cominciò a muovere i primi passi di un lungo cammino, imparando di certo qui il passo degli “ultimi” che lo porterà alla sequela di Cristo.
Nel giorno della Prima Comunione
I primi passi nella vita sono sempre i più difficili e non raramente si è soli in questa circostanza; Tonino, invece, ebbe attorno a sé qualcuno che intuì in lui inclinazioni particolari. Don Carlo Palese, per esempio, che era il parroco del paese, aveva già capito che in quel ragazzo si sarebbe realizzato un grande progetto e lo seguiva con particolare attenzione nella sua crescita spirituale. Anche la mamma, la signora Maria, vuole la sua parte nell’aver accreditato al proprio figliolo una giusta strada. Anzi, fu lei a confidare al parroco, don Carlo, le sue intenzioni su quello che sarebbe stato di Tonino.
Infatti, quando il ragazzo terminò le elementari, i parenti non avevano alcun minimo sospetto di ciò che sarebbe accaduto. Per loro era normale pensare che Tonino frequentasse la scuola media nel proprio paese. Rimasero invece stupefatti quando vennero a sapere che il ragazzo stava per essere avviato al seminario diocesano di Ugento, dove avrebbe dovuto compiere gli studi ginnasiali. Questo fu deciso dalla mamma, e Tonino consenziente rimase contento.
Nel paese, intanto, il piccolo Tonino aveva già iniziato a conoscere la “sua” gente. Coetanei e adulti divennero subito i suoi privilegiati interlocutori. Nel tempo libero anche il mare diventò la sua grande passione. Le lunghissime nuotate e gli interminabili tuffi nel mare di Leuca lo vedevano assoluto protagonista di vere e proprie gare con amici. Nel nuoto non aveva rivali, era il migliore. Anche da adulto conserverà questo entusiasmo per il mare. Quando il tempo e il lavoro gli concedevano un po’ di tregua, ne approfittava per trasferirsi nella sua terra d’origine dove trascorreva brevi vacanze a nuotare nel mare di Santa Maria di Leuca. Tutta l’infanzia fu da Tonino vissuta nella semplicità e nell’umiltà, e in quei valori si forgiò il suo animo e la sua personalità. Era ormai pronto a realizzare quel grande progetto che si stava manifestando per volontà di sua madre. Intanto la seconda guerra mondiale era da poco finita. La miseria, la disoccupazione, le distruzioni furono anche in Italia le sue conseguenze. La gente iniziò a trovare fortuna altrove, lasciando le proprie città per recarsi in terre lontane. Anche per Tonino giunse il giorno della partenza, il seminario di Ugento apriva le sue porte al novellino alessanese. Qui iniziò una nuova vita...
Dalla pagina facebook del sindaco Antonio De Donno
Approvato il piano degli intervento dell’Area interna “ Sud Salento” per il miglioramento dell’accessibilità e sicurezza stradale.
A Tricase 200mila euro per i lavori di sistemazione e messa in sicurezza dell’incrocio tra via Einaudi e via Brenta nella frazione di Depressa.
L’assemblea dei sindaci dell’area interna “ Sud Salento”, convocata dal presidente Stefano Minerva e coordinata dal consigliere provinciale delegato Ippazio Morciano, si è riunita e ha approvato il Piano degli interventi della Provincia di Lecce tesi al miglioramento dell’accessibilità e alla sicurezza stradale dell’Area interna Sud Salento. Fra i 17 Comuni beneficiari anche la nostra Tricase, con i lavori di sistemazione e messa in sicurezza dell’incrocio tra via Einaudi e via Brenta nella frazione di Depressa. Siamo consapevoli della pericolosità di quell’incrocio.
Ecco perché abbiamo voluto fortemente che l’intervento fosse inserito nell’ambito della costruzione del Piano di investimenti dell’Area interna.
Adesso non ci resta che attendere la validazione del Piano da parte del Ministero competente!
Negli ultimi giorni le infezioni stanno risalendo: la nuova ondata Covid è cominciata? Un dato è certo: Lecce è la provincia italiana con il più alto numero di contagi ogni 100mila abitanti: sono 1.035. Lo certifica la Fondazione Gimbe (10 marzo 2022), secondo la quale si registra un aumento di casi nella metà delle province
COVID, dati del giorno: 17 marzo 2022
8.559 Nuovi casi
42.163 Test giornalieri
2 Persone decedute
Nuovi casi per provincia
Provincia di Bari: 2.500
Provincia di Bat: 601
Provincia di Brindisi: 845
Provincia di Foggia: 1.014
Provincia di Lecce: 2.683
Provincia di Taranto: 831
Residenti fuori regione: 67
Provincia in definizione: 18
92.101 Persone attualmente positive
550 Persone ricoverate in area non critica
27 Persone in terapia intensiva
Dati complessivi
814.428 Casi totali
9.213.918 Test eseguiti
714.487 Persone guarite
7.840 Persone decedute
Casi totali per provincia
Provincia di Bari: 265.373
Provincia di Bat: 78.322
Provincia di Brindisi: 74.780
Provincia di Foggia: 125.618
Provincia di Lecce: 153.121
Provincia di Taranto: 108.658
Residenti fuori regione: 5.889
Provincia in definizione: 2.667
Mercoledì, 16 marzo 2022
fonte Provincia di Lecce
Otranto - S-M. di Leuca su due ruote e a piedi: ecco il progetto da 22 milioni di euro della Provincia di Lecce per il CIS
E’ stato presentato oggi, in conferenza stampa a Palazzo Adorno, il progetto “Realizzazione di un sistema stradale per la fruizione ciclopedonale della costa Otranto-Santa Maria di Leuca”, per un investimento complessivo di 22 milioni di euro, proposto dalla Provincia di Lecce al Ministero per il Sud e la Coesione territoriale, nell’ambito del Cis-Contratto Istituzionale di sviluppo “Brindisi-Lecce-Costa Adriatica”.
Ad illustrare tutti i dettagli dell’ambizioso progetto, che punta a trasformare la litoranea adriatica del Salento, già individuata come “strada parco”, in un “lungomare panoramico” da percorrere lentamente e in sicurezza, anche in bici e a piedi, sono intervenuti il presidente della Provincia di Lecce Stefano Minerva, il consigliere provinciale delegato alle Politiche di valorizzazione del litorale adriatico e Pianificazione della viabilità Ippazio Morciano, il direttore generale Gianni Refolo, il dirigente del Servizio di Governance Strategica e Pianificazione territoriale Roberto Serra e il dirigente del Servizio Viabilità ed Espropri Luigi Tundo. Erano presenti i consiglieri provinciali Antonio De Matteis, Paola Povero, Francesco Volpe, Brizio Maggiore, Francesco De Vitis e i sindaci e gli amministratori degli undici Comuni interessati: Otranto, Santa Cesarea Terme, Castro, Diso, Andrano, Tricase, Tiggiano, Corsano, Alessano, Gagliano del Capo, Castrignano del Capo.
Il presidente della Provincia di Lecce Stefano Minerva ha evidenziato: “E’ un progetto ambizioso con cui abbiamo colto l’opportunità lanciata dal Governo attraverso il Cis. Come Provincia abbiamo messo a disposizione di un’area ampia una proposta che tenesse insieme tutti i Comuni interessati e che fosse al tempo stesso un progetto strategico per tutto il Salento e per tutta la Puglia. Per dare uno sviluppo che sia armonioso rispetto alla visione di crescita del territorio non potevamo limitarci ad interventi che si fermassero sul confine territoriale del singolo Comune. Conosciamo le difficoltà di uno dei pezzi di costa più belli d’Italia, la costa adriatica del Salento, dal punto di vista della viabilità. Considerata la sua importanza paesaggistica, i problemi di traffico e il numero di visitatori, e ispirandoci anche al nuovo modello di turismo sostenibile, abbiamo lavorato, con il consigliere delegato e con tutta la squadra dei consiglieri provinciali, su una proposta che va a risolvere problematiche antiche di quell’area e al tempo stesso a valorizzarla”.
Il consigliere provinciale delegato alle Politiche di valorizzazione del litorale adriatico e Pianificazione della viabilità Ippazio Morciano si è soffermato sulla portata del progetto, rivolgendo un invito alla collaborazione ai Comuni coinvolti: “La proposta progettuale si collega ed integra un progetto del Comune di Otranto, già approvato, finanziato e condiviso dalla Provincia, estendendolo fino a Santa Maria di Leuca. Va a rafforzare e mettere in sicurezza tutto il sistema di viabilità complementare necessario a fare della litoranea una strada parco. Non è un solo un progetto di pista ciclabile. E’ la realizzazione di una ‘passeggiata lunga’. L’idea progettuale è creare un ‘lungomare panoramico’, nel massimo rispetto ambientale, da percorrere in bici e a piedi, in sicurezza. Credo che la fase interlocutoria con i Comuni si svilupperà. Noi immaginiamo una conferenza dei servizi con gli undici Comuni coinvolti e con l’Ente Parco naturale regionale Costa Otranto-Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase, in cui ciascuno potrà fare la sua eventuale proposta migliorativa. Invito i Comuni a farsi promotori di un progetto, che non è della Provincia di Lecce ma di tutto il territorio, e non a non farsi sfuggire questa occasione di sviluppo del territorio che cambierà la storia di tutto il Salento”.
Il dirigente del Servizio di Governance Strategica e Pianificazione territoriale Roberto Serra ha spiegato in sintesi come l’attività di raccordo e coordinamento svolta dalla Provincia di Lecce con i Comuni nell’ambito del Cis sia stata finalizzata e focalizzata su due tematiche centrali, erosione costiera e viabilità, scelte anche in coerentemente con le previsioni del Piano territoriale di coordinamento provinciale. “Questo è un progetto di rilevanza strategica, perché mette assieme non solo la riqualificazione e rigenerazione della costa, ma consente anche di connettere la linea costiera con le infrastrutture dell’entroterra”, ha evidenziato.
Il dirigente del Servizio Viabilità ed Espropri Luigi Tundo è intervenuto ad illustrare nei dettagli il progetto per la fruizione ciclopedonale della costa Otranto-Santa Maria di Leuca, con cui la Provincia di Lecce punta ad incentivare una mobilità compatibile con l’ambiente e un nuovo turismo, lento, più attento ai luoghi, più consapevole e sostenibile. L’inserimento del tracciato ciclabile, infatti, consentirà un utilizzo maggiore e più controllato, riducendo nei periodi di alta affluenza i flussi di traffico veicolare, favorendo anche la salvaguardia delle specie esistenti.
Il percorso interessato dall’intervento di riqualificazione è lungo quasi 57 km e si sviluppa lungo la Costa Adriatica. Inizia da Otranto e prosegue sulla S.P. 87 fino a giungere a Porto Badisco, quindi, si dipana verso sud, lungo la S.P. 358 ed intersecando i Comuni di Santa Cesarea Terme, Castro, Diso, Andrano, prosegue verso Tricase Porto, Marina Serra, Tiggiano, Corsano (località Ciolo), Comune di Gagliano del Capo, sino a raggiungere il Capo di Leuca, nel Comune di Castrignano del Capo, attraverso la S.P. 214.
Il tracciato ciclopedonale sarà realizzato sulla sede stradale già esistente, rispettando i criteri di ecosostenibilità, e sarà di due tipologie: la pista ciclabile in sede dedicata, di colore verde, collegata da tratti di itinerario intermedio sulla carreggiata stradale, dove sarà posato un nuovo asfalto.
Nei pressi dei maggiori punti di attrazione turistica saranno realizzate venti aree dedicate alla sosta in sicurezza, al relax, al rifornimento elettrico e alla riparazione delle bici, all’osservazione del panorama circostante. Ciascuna area di sosta sarà provvista di rastrelliere portabiciclette, panchine monolitiche, cestini per la raccolta dei rifiuti e pannelli con informazioni utili e riferimenti al paesaggio e ai beni fruibili in quel tratto e, ancora, postazioni di bike sharing e colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici. Tutto il percorso sarà messo in sicurezza con interventi mirati.
La vacanza in bicicletta in questo tratto costiero del Salento può offrire l’occasione di scoprire e ammirare, al ritmo dolce delle due ruote, i paesaggi naturali e i beni patrimoniali che lo caratterizzano. Questi, a loro volta, saranno valorizzati e rivitalizzati proprio attraverso il turismo ciclabile.
Tra i luoghi raggiungibili attraverso l’itinerario ciclabile ci sono: il Laghetto di bauxite e il Faro della Palacìa ad Otranto, la Grotta dei Cervi di Porto Badisco, Santa Cesarea Terme, la Grotta della Zinzalusa a Castro, la Baia di Acquaviva di Marittima, Marina di Andrano, Tricase Porto, Marina Serra e la sua piscina, Torre Nasparo di Tiggiano, il Canale del rio della Guardiola di Corsano, la cala di Marina di Novaglie del Comune di Alessano, il Ciolo, Santa Maria di Leuca, sulla costa rocciosa tra Punta Ristola e Punta Meliso, con il Santuario di Santa Maria de Finibus Terrae.
Il progetto attua concretamente gli scenari proposti dal Piano Paesaggistico Territoriale Regionale (PPTR) ed è coerente con il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale della Provincia di Lecce (PTCP), che all’interno della sezione “Politiche della Mobilità” individua la rete degli itinerari narrativi del territorio (tra cui quelli della direttrice viaria da Otranto a Capo di Leuca), costituiti da infrastrutture esistenti a basso traffico o a traffico nullo che, per il loro valore storico, rappresentano una testimonianza delle movimentazioni tratturali del passato. Inoltre, il percorso ciclabile rientra in uno degli itinerari proposti dalla rete ciclabile Italiana Bicitalia e ripreso successivamente nel progetto Cy.Ro.N.Med.: il n.6, comunemente denominato “Ciclovia Adriatica”. Esso è ripreso all’interno del Piano Regionale della Mobilità Ciclistica (PRMC) della Regione Puglia adottato nel 2020, rappresenta l’itinerario più lungo (1821 km) e si snoda lungo tutta la costa adriatica, da Lesina al Capo di Santa Maria di Leuca, toccando tutte le principali città costiere della Puglia.
Attraverso il Cis (Contratto Istituzionale di Sviluppo), finanziato dal Fondo per lo Sviluppo e la Coesione, si punta a realizzare importanti investimenti nel territorio di 22 Comuni, di cui 6 brindisini (Fasano, Ostuni, Carovigno, Brindisi, Torchiarolo, San Pietro Vernotico) e 16 salentini (Alessano, Andrano, Castrignano del Capo, Castro, Corsano, Diso, Gagliano del Capo, Lecce, Melendugno, Otranto, Santa Cesarea Terme, Squinzano, Tiggiano, Trepuzzi, Tricase, Vernole), per un totale di 200 chilometri di costa di enorme valore ambientale e paesaggistico.