SLOGAN O PARTECIPAZIONE ATTIVA?
NOI SIAMO DIFFERENTI!
di Vincenzo ERRICO
Uno dei temi spesso affrontati, soprattutto durante la campagna elettorale, da tutti coloro che, nel fare politica, ci hanno preceduto è il coinvolgimento della cosiddetta “base” in quella che è l’attività amministrativa. Purtroppo, tale coinvolgimento è rimasto lettera morta, continuando le varie amministrazioni ad escludere dalle loro decisioni l’intera cittadinanza.
Per noi di “Tricase Insieme” non sarà così! A noi gli slogan non piacciono e alle belle parole preferiamo i fatti! Quali sono questi fatti?
Innanzitutto, il considerare la partecipazione non solo una parola, uno slogan appunto, ma una peculiarità dell’azione amministrativa. E, per tale motivo, ci definiamo “portatori sani” di un nuovo modo di amministrare la città, sollecitando il più possibile la partecipazione dei cittadini e fornendo il modo di concretizzarla.
Uno degli strumenti di cui potremmo servirci, qualora fossimo chiamati a governare la Città, sarà il bilancio partecipato. Di cosa si tratta?
Oltre ad essere un incentivo alla partecipazione, è sicuramente un coinvolgimento diretto nelle scelte più importanti che una amministrazione è chiamata a fare.
Nulla di trascendentale, ma solo l’approvazione di un regolamento ad hoc che, oltre ad istituzionalizzare la previsione di destinare una percentuale del bilancio alla realizzazione di proposte o progetti provenienti da associazioni o gruppi di cittadini attivi, darà la possibilità di analizzare pubblicamente la bozza di bilancio, dando ai cittadini la possibilità di avanzare proposte e correttivi, con una valenza consultiva, in quanto la decisione esecutiva rimarrebbe sempre in capo alla giunta ed al consiglio comunale.
È chiaro come questo strumento potrà dare, non solo l’occasione per una partecipazione attiva della cittadinanza, attraverso la discussione dei capitoli di bilancio, ma anche e soprattutto darà modo di stabilire la priorità e la modalità dei tanti interventi che, materialmente o meno, incideranno sulla vita e sulle prospettive delle comunità.
Ultimo aspetto, ma non per questo meno importante, il bilancio partecipato sarà l’antidoto alle cosiddette fughe solitarie, ovvero alla realizzazione di cattedrali nel deserto utili solo ad appagare l’ego di taluni amministratori o a favorire clientelismi, lasciando il più delle volte enormi voragini nei bilanci comunali unitamente a danni irreparabili all’ambiente ed alla qualità di vita della Città.
Le idee sono ben chiare e siamo pronti a realizzarle!