Presidente, da qualche giorno Palazzo Comi è occupato in segno di protesta per quelli che vengono definiti suoi ingiustificati silenzi. Cosa ha da dire?
Trovo che l’occupazione di un bene pubblico sia una risposta inadeguata alla pubblicazione di un bando.Come mio solito agire, alla base dell’attività amministrativa mi muovo all’insegna del confronto e della collaborazione,che non sento di aver negato, non avendo, peraltro, ricevuto alcun invito.

Secondo Lei, vi è la possibilità di ripensare il bando indetto per Palazzo Comi?
Oggi sembra prematuro prendere decisioni in ordine alla prosecuzione o meno del procedimento di gara avviato, tenuto conto che non si conosce ancora il contenuto delle offerte, comprensive, tra l’altro, di progetto culturale e di progetto di valorizzazione e recupero dell’immobile in parola, che gli operatori invitati potranno presentareentro il prossimo 25 settembre.

Come giudica l’iniziativa del Comune di Tricase che ha proposto di acquistare il Palazzo?
La proposta è intempestiva e non supportata da impegni concreti.

È veramente possibile che un privato possa gestire con un ritorno economico un bene come la Biblioteca Comi?
È chiaro che il risultato delle offerte ci dirà se questo sia possibile, ma è altrettanto evidente che gli Enti Locali, nelle condizioni in cui si trovano, si stanno sempre più indirizzando verso la esternalizzazione dei servizi culturali.

Come giudica l’attività di Casa Comi in questi ultimi anni?
Assolutamente migliorabile.

C’è poi il problema del personale: che ne sarà?
Il personale seguirà i percorsi previsti da norme di ordine statale e regionale, la cui applicazione non è condizionata dalla gestione provinciale di Palazzo Comi.

La Provincia sta per trasferire funzioni e beni alla Regione e ai Comuni; come può giocare questo passaggio per Casa Comi?
La Provincia si riserva di conservare e tutelare comunque il suo patrimonio in ogni caso.

Torniamo alla gara indetta dalla Provincia:una concessione per trenta anni. È ancora vantaggiosa alla vigilia della sua fine?
Le Province non muoiono, si trasformano in Enti di Area Vasta. In base alla normativa vigente, non è prevista alcuna fine per gli enti intermedi; anche per il futuro, si prefigurano, semmai, trasformazioni, ancora oggetto di dibattito parlamentare e, quindi, di definizione.

Pensa di incontrare gli occupanti? E se si, cosa intende dire loro?
Ho già dato la mia disponibilità, a seguito di richieste, ad incontrare una delegazione del Comitato Pro Palazzo Comi, e vorrò ascoltare le loro ragioni e chiarire quelle della Provincia.

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