Capisco l’ammiraglio Giuseppe R. Panico. Ha sempre fatto il militare e non gli si può chiedere vocazioni pacifiste. Può un sacerdote essere ateo? Il suo molto discutibile articolo sul Volantino dal titolo “Guerra e Pace” merita alcune brevi considerazioni, anche senza la pretesa arrogante di convincere nessun dotto sacerdote o premiato baluardo della superiore civiltà occidentale. Dal suo intervento emerge il rischio che, come purtroppo per larga parte della popolazione italiana, si finisca per vedere i sopravvissuti e poveri disgraziati che si imbarcano sulle coste africane come una seria minaccia per l’Italia. Affermazioni generiche, seguite poi dall’invito pressante e preoccupato ad investire di più in armamenti, appaiono proprio segno dei tempi, primo fra tutti l’assenza di uno studio sull’attuale situazione demografica: basti ricordare che all’inizio del 1900 eravamo appena un miliardo e mezzo di persone, ora abitiamo questo pianeta circa in 7 miliardi. Qualcuno prima o poi dovrà dire con chiarezza che sarà sempre più difficile nei prossimi secoli contenere gli uomini dentro confini geografici pre-stabiliti, mentre le merci circolano liberamente e Internet fa vivere tutti i luoghi virtuali nello stesso momento, senza limitazioni. Le popolazioni più povere cercheranno sempre di andare dove c’è più ricchezza, oppure qualcuno pensa che nonostante l’informazione globale quei giovani devono morire di fame nel loro paese piuttosto che tentare una traversata della speranza? Si rischia di confondere il controllo delle polizie internazionali su terroristi e fanatici (che sempre più popolano la nostra vita quotidiana) con investimenti e interventi militari che invece hanno generato solo guerre e povertà per i bombardati e ricchezze per chi traffica in armi. Bisognerà prima o poi convincersi che non ci sono soluzioni militari allo spostamento degli umani, che non ci sono frontiere e filo spinato che potranno tenere lontani i disperati di tutto il mondo. La soluzione è semplice e complessa allo stesso tempo: cercare di livellare quanto più possibile lo standard economico mondiale. Magari in basso perché tutti super-consumatori questo pianeta non se li può permettere (se n’è accorto anche Obama, finalmente). Per quanto riguarda l’Italia, così come desiderato da leghisti e fanatici di destra, si potrebbe pensare ad una soluzione più rapida, una scelta che ricordi magari “il posto al sole” di mussoliniana memoria. Ad esempio, senza tentennamenti, troviamo un Graziani, andiamo in Africa, occupiamo senza alcun motivo una qualche Regione, schiavizziamo qualche milione di indigeni, ne uccidiamo qualche migliaio al mese con gas proibiti, stupriamo un po’ di donne, bombardiamo tutto ciò che si muove e proclamiamo infine il Grande Impero Italiano. Confidando invece sull’intelligenza di Giuseppe R. Panico, penso che sia semplicemente caduto in uno di quei frequenti luoghi comuni nei quali, ahimè, con questi Media ognuno di noi, di tanto in tanto, scivola. Ma “il Volantino” è nato anche per essere un piccolo argine a quest’ignoranza dilagante e quindi anche il Direttore deve ricordare che noi scriviamo, pensiamo, immaginiamo per migliorare il mondo, non solo per bombardarlo.