Gentile direttore, approfitto della disponibilità de “Il Volantino” per replicare a quanto contenuto nella nota pubblicata con raccolta di firme contro l’impianto di compostaggio. L’opinione di un cittadino dipende dalle informazioni che riceve. Se qualcuno mi dicesse: “Il sindaco è l’unico che ha messo a disposizione il territorio per un impianto di compostaggio nella provincia di Lecce... L’impianto mette a repentaglio le aziende e crea allarme sociale alle unità abitative ubicate nei pressi... Vi sarà uno spropositato aumento del flusso veicolare... Vi sarà inquinamento atmosferico... vi sarà ostacolo per lo sviluppo turistico... Il sindaco ha dato la disponibilità a farsi carico delle ingenti spese... Il sindaco spenderà ingenti soldi per i capannoni senza sapere se vi saranno aziende disposte a rilevare il complesso Adelchi!”, firmerei anch’io contro l’impianto di compostaggio. Ma le cose non stanno così. Non metto in dubbio la buona fede di chi ha scritto il documento né di chi lo ha firmato, anzi. Guardo con estremo rispetto sia gli uni che gli altri. Il problema è che non sono ben informati. In questo vi è la nostra responsabilità perché, evidentemente, le tante assemblee pubbliche, i tanti articoli e il video sull’argomento, pubblicato sul sito del comune, non sono stati sufficienti. Rispondo per punti: 1) Unico sindaco a proporre l’impianto. In provincia di Lecce sono previsti, in quanto richiesti dai sindaci di quei comuni, 3 impianti: Cavallino; Surbo-Galatina, Tricase. Prima informazione errata! 2) Inquinamento atmosferico e allarme sociale. Si tratta di scarti alimentari che, per loro natura, non inquinano. Il progetto, per il quale si sta per dare incarico, ha come obblighi contrattuali e di appalto, quello che non vi sia alcuna emissione di odori oltre i livelli che stabilirà il comune, che saranno ancora più restrittivi di quelli imposti dalle norme. Nessun allarme sociale o rischio di inquinamento. Tutte le operazioni verranno effettuate al chiuso con locali in depressione (l’aria potrà entrare nei capannoni ma non uscire se non sarà stata prima depurata da ogni odore). Seconda informazione errata! 3) Spropositato aumento di traffico veicolare. Il flusso veicolare sarà di soli 4 (dico quattro) grossi camion al giorno, e di pochi piccoli mezzi che non attraverseranno l’abitato! Terza informazione errata; 4) Il sindaco spenderà ingenti somme. Il sindaco, meglio, la città di Tricase, spenderà molto poco (probabilmente sotto i 10.000 euro) per le procedure relative alla destinazione dei capannoni. I costi di progettazione sono solo anticipati e saranno recuperati con il finanziamento regionale. Il comune non acquisterà alcun capannone direttamente. Si stanno seguendo procedure che consentiranno la messa a disposizione dei capannoni fino alla gara. Se dovesse andare deserta non vi sarà alcun obbligo di acquisto. Quinta informazione errata. Invece sarà il comune ad avere il beneficio di un finanziamento, attraverso l’ATO, di non meno di €1.400.000. Nell’elenco dei firmatari ho visto i nomi di alcuni amici che ho prontamente chiamato. Tutti mi hanno detto di essere favorevoli all’impianto, una volta venuti a conoscenza di come stanno le cose. Siamo certi che anche gli altri firmatari, se bene informati, cambieranno la propria opinione.