L’imminenza della stagione estiva e i diversi cantieri attivi hanno riacceso i riflettori su Tricase Porto. Sembrano lontani i tempi delle petizioni infuocate, vere o presunte, in difesa dell’integrità del Muretto quasi fosse incorporato all’identità immutabile dei Tricasini. Era una polemica con il fiato corto, basata sull’informazione parziale e deformante. In quanto tale è subito scemata, nonostante fosse alimentata da qualche consigliere comunale di opposizione. Gli sguardi ora si concentrano sulle opere in corso, se ne intravedono le finalità e si misurano gli effetti estetici e funzionali. I giudizi non sono unanimi ma succede cosi per qualunque novità. Ogni cambiamento comporta una rottura dell’equilibrio consolidato che genera incertezza e inquietudine, ma apre anche nuovi orizzonti. Questo processo è insito anche negli interventi strutturali che incidono sulla fruizione dei luoghi, introducono una diversa prospettiva e dischiudono nuove opportunità. E’ importante saper leggere le novità. E queste diventano più chiare e significative solo se inserite in una visione più ampia e progressiva. Guardiamo da vicino che cosa sta accadendo e quali scenari si prospettano. Le opere in via di ultimazione vanno in questa direzione e sono in continuità con altri interventi effettuati nel primo quinquennio del Duemila. È da ricordare che sono stati pensati e realizzati tutti dalle Amministrazioni di centrosinistra guidate dal Sindaco Coppola. Sono serviti a incanalare il traffico proveniente dal nord della litoranea con l’apertura di via A. Doria e a ripristinare un migliore utilizzo della Rotonda, ma soprattutto hanno rotto un immobilismo di decenni. Gli interventi in corso si caratterizzano ancora come manutenzione e completamento, ma amplieranno e miglioreranno la fruizione dei luoghi interessati. La costruzione dei box per la piccola pesca permetterà ai pescatori a conservare le attrezzature per il lavoro liberando le banchine dall’ingombro La realizzazione del Laboratorio di Biologia Marina in un lotto dei locali del lungomare della Rotonda avrà funzione di osservatorio della salute delle nostre acque e sarà un centro internazionale di ricerca e studi collegato al sistema universitario I lavori alla Rena con il recupero delle grotte e del casotto valorizzeranno ancor di più il ruolo dinamico dell’Eco-museo progettato dall’Associazione Magna Grecia Mare. I lavori nella zona dei chioschi meritano anche altre considerazioni. Essi migliorano notevolmente l’impatto visivo precedente ma vanno superati i limiti strutturali derivanti dalla presenza dei chioschi per puntare alla pedonalizzazione della piazzetta compresa la parte di litoranea prospiciente. Queste opere vanno considerate tappe di un percorso in divenire che migliora l’assetto esistente ma non ignora ciò che resta da compiere per giungere alla fruizione dei luoghi diversificata, intelligente e sostenibile. Le questioni ancora aperte non sono nuove e richiedono ancora maggior coraggio e decisione a chi governa una comunità e vuole trarre dai luoghi che amministra benessere e ricchezza per i cittadini. L’Amministrazione Comunale si sta muovendo su questo solco e intende rispondere alle domande ineludibili per chi progetta il territorio mirando alla qualità della vita: Partendo dalla struttura di Tricase Porto consolidata nel tempo, come sono cambiati i bisogni e le domande che pongono i fruitori dei luoghi? Quali sono le funzioni che si svolgono nelle varie fasce orarie diurne delle diverse stagioni? È proprio indispensabile giungere con le auto e congestionare le poche aree di parcheggio. Quali interventi sulla mobilità veicolare bisogna prevedere per evitare l’ attraversamento della litoranea e creare un’area pedonalizzata nella zona dei chioschi? Bisogna tener conto da dove si parte e dove si vuole arrivare, dei mezzi a disposizione e dei rigidi vincoli strutturali e operativi. Con un solo punto fermo come valore guida: il rispetto e la valorizzazione dell’ambiente naturale e antropizzato come risorsa unica e irripetibile. Rispetto e valorizzazione vanno di pari passo. Bisogna preservare “l’anima dei luoghi”: non significa nessun intervento, ma operazioni mirate a esaltarne le specificità e le vocazioni. In altri termini, la bellezza come fonte di beneficio vitale ed economico. Altri progetti sono in cantiere per compiere altri passi in questa direzione. Intanto, per la stagione alle porte, si possono realizzare interventi parziali, ordinari ma pur sempre significativi: Istituire in via sperimentale un servizio navetta che colleghi Tricase alle Marine con parcheggi di scambio alla 167 e presso il Liceo Comi. Un’iniziativa simile fu avviata nell’estate del 2003 con discreto successo. Rendere possibile l’utilizzo almeno nelle ore serali dei parcheggi situati di fronte alla delegazione di spiaggia con accesso dalla Rotonda. Sistemare l’area utilizzata a parcheggio in zona Arco e illuminarla anche per renderla fruibile di sera. Chiudere al traffico la strada posteriore ai chioschi per aumentare la superficie pedonalizzata. Provvedere in anticipo rispetto agli altri anni alla pulizia delle discese a mare e dei luoghi di balneazione. Infine riappropriarsi di alcune strade aprendole alla percorribilità pubblica. Una di queste è Via A. Vespucci, che collega Via Duca degli Abruzzi con la Rotonda ed è prevalentemente pedonale. Il mancato intervento dei privati confinanti e la mancata manutenzione pubblica ostruisce di fatto il passaggio. Inoltre la sezione stradale si è ridotta notevolmente per la costruzione per la presenza di un nuovo muro di confine. L’altra è una strada che parte da via Marco Polo, corre quasi in parallelo con via Duca degli Abruzzi con cui si innesta all’altezza dell’inizio del tratto alberato a due corsie. L’inizio da Via Marco Polo è segnato dalla presenza di un cancello come se fosse proprietà privata. Il cancello è sempre aperto ma è sufficiente a ingannare e inibire l’accesso (vedi foto e mappa) Sono interventi piccoli ma dal significato simbolico grande. Segnerebbero un’inversione di tendenza e un ritorno della cura sui beni pubblici trascurati.