Gentile Direttore,
ho letto l’articolo a firma di Giuseppe R. Panico sull’impianto di compostaggio. Vi ringrazio per l’attenzione che ponete perché ci consente di dare maggiore informazione e rispondere a legittimi interrogativi.
Non è in alcun modo previsto il trattamento dei reflui da depurazione. Si prevede di trattare solo il rifiuto umido (scarti di cibo per intenderci) per 25.000 tonnellate all’anno oltre a 5000 tonnellate di rifiuti vegetali (rami da potatura o erba e simili). I comuni dell’ARO 8 (Tricase, Alessano, Tiggiano, Corsano, Gagliano, Castrignano del Capo, Patù, Morciano e Salve), si sono impegnati a conferire nel nuovo impianto il rifiuto umido, a meno di condizioni più convenienti in altri impianti o di trattamenti alternativi (compostiere domestiche o di comunità). Il rifiuto riciclabile, per legge, è di proprietà dei comuni che sono liberi di deciderne la destinazione.
Nell’impianto potranno essere conferiti i rifiuti anche da altri comuni entro il limite delle 25.000 tonnellate all’anno. Il problema dell’aumento di traffico, sollevato dal sindaco di Miggiano, non esiste, anzi. Già ora i camion della spazzatura passano da Miggiano portando i rifiuti indifferenziati, compreso il rifiuto umido, per andare alla discarica di Ugento. In futuro passeranno meno camion perché si fermeranno a Tricase per l’umido. Potremmo avere solo un piccolo incremento per i camion provenienti da Ugento, Acquarica e Presicce, ma già Casarano avrebbe maggiore convenienza a conferire il rifiuto umido all’impianto di Galatina – Soleto. Qualcuno ha proposto di realizzare impianti pubblici. Non è possibile ora. La legge finanziaria limita fortemente ai comuni la possibilità di contrarre mutui. Oltre all’importo finanziato (€ 1.400.000), occorrono circa altri 4 milioni di euro. Il comune non ha questa capacità di indebitamento e, quindi, potrà realizzare solo attraverso la concessione a privati. L’impianto ritornerà pubblico allo scadere del periodo di concessione, più o meno lungo a seconda dell’entità dell’investimento. La cosa più conveniente sarebbe la compostiera in ogni famiglia. Vi sono attività che, comunque, dovranno portare i rifiuti in impianti di compostaggio (ristoranti,alberghi, pizzerie, ospedali, case di cura, condomini etc.). Nonostante a Tricase siano pochi i condomini, non molti sono i giardini per cui la produzione non potrà essere annullata. Le compostiere di comunità, pur citate, fanno sorgere molti dubbi. Il rifiuto in esse accumulato, se non controllato e trattato adeguatamente, crea enormi problemi, oltre ad avere comunque alti costi di gestione, con prodotto finale non sempre adeguato e commercializzabile, e con problemi di accumulo. In una centrale di compostaggio, invece, i controlli devono essere continui. Il prodotto finito, se non idoneo, deve essere ritrattato o inviato in discarica.
Con o senza obblighi di legge, imporremo, comunque, il controllo della emissione di odori, con obbligo di chiusura dell’impianto nel caso di superamento dei limiti da noi imposti. Ultimo aspetto, non trascurabile, è quello economico. Per un impianto di compostaggio come quello previsto,il costo finale dello smaltimento dell’umido è circa la metà rispetto al costo per una centrale lontana con forte riduzione della tassa sui rifiuti, garantendo un trattamento di altissimo livello. Sono convinto che ce la potremo fare. La responsabilità per tutti gli impianti di trattamento è dell’Ambito Territoriale Ottimale di Lecce. Nonostante questo, abbiamo preteso che ogni fase sia controllata dai maggiori esperti del settore. Assicureremo la massima informazione e trasparenza in ogni fase fino all’appalto e vi informeremo per i prossimi incontri operativi ai quali ci farà piacere se parteciperanno tutti gli interessati. Grazie.