LA PASSIONE DI EDUCARE E LA FOLLIA DI SOGNARE
di Ercole Morciano
Due sono i messaggi inviati da mons. Vito Angiuli, vescovo di Ugento-S.M. di Leuca, per l’inizio dell’anno scolastico: uno agli studenti e l’altro agli educatori (presidi, docenti e genitori).
Con gli studenti egli vuole «intavolare un dialogo fraterno» nello stile tenuto da papa Francesco a Roma, nel Circo Massimo, lo scorso 11 agosto. Un dialogo sui problemi delle giovani generazioni che parta dall’ascolto delle domande dei giovani e si svolga nella reciproca franchezza . Realistica, in premessa, l’analisi del vescovo ugentino sulla condizione dei giovani d’oggi secondo gli analisti più accreditati.
Egli, citando i nomi degli studiosi, ne riassume le posizioni con immagini di grande effetto, evocative di gravi difficoltà: giovani “nomadi”, “lattanti psichici”, “sdraiati”, “muti”, “nati liquidi”, “ammalati di nichilismo”. Ne esce un quadro «sconfortante», scrive il vescovo, poi continua chiedendosi «ma le cose stanno proprio cosi?». Senza minimizzare la complessità del fenomeno «che richiede una presa di coscienza di tutti, giovani e adulti», il vescovo Vito propone ai giovani di essere e diventare sempre di più «cercatori curiosi e sognatori folli».
Presa dai discorsi di Steve Jobs, il cofondatore di Apple, e di papa Francesco, «due figure differenti ma accomunate dal fatto che la loro vita e le loro parole contengono messaggi significativi ed efficaci», l’espressione invita a «non perdere la curiosità, l’ambizione di cambiare il mondo con un pizzico di sana follia – non nel senso dello sballo ma di «andare controcorrente», verso una «meravigliosa avventura… facendo tesoro anche degli insuccessi e di scelte che potrebbero sembrare sbagliate, ma che poi si rivelano apportatrici di novità».
L’invito di sognare in grande, rivolto da papa Francesco, viene riproposto ai nostri giovani studenti dal vescovo Vito: «i sogni grandi includono, coinvolgono e per restare tali hanno bisogno di una sorgente inesauribile di speranza, di un infinito che soffia dentro e si dilata».
Bella la conclusione del messaggio, con la strofa di una recente canzone di Renato Zero, che invita a non abbandonare i sogni e dare loro forza e consistenza.
Altrettanto ricca di spunti concreti, la lettera del vescovo Vito agli educatori. Premesso il rafforzamento dell’alleanza educativa tra scuola, famiglia e comunità ecclesiale, egli si sofferma sui cambiamenti in atto. Considerati dei veri «terremoti» anche per le istituzioni educative, essi richiedono discernimento e «saper stare nel cambiamento mantenendo saldi alcuni punti di riferimento come bussola» per orientarsi.
Di fronte a tre cambiamenti epocali: passaggio “dalla comunità alla identità”, dalla “collettività alla connettività” e dalla “disoccupazione all’esubero” e ad un «mondo “liquido” e in fuga» –concetti tutti ben argomentati nel testo – il vescovo adopera per l’educazione l’immagine del parto che porta con sé un carico di sofferenze ma è generatore di vita e di gioia.
Educare pertanto è “un’arte difficile” ma è anche “un’arte possibile” ed è un’arte “generativa” in quanto «processo vitale, uno stimolo a creare qualcosa di nuovo, di buono e di bello».
In questa prospettiva il primo compito dell’educatore è «mettersi in ascolto dei giovani»; l’ascolto, poi, deve «essere sostenuto dall’accompagnamento», dal farsi compagno di viaggio; segue il «sapiente discernimento» in cui l’educatore con passione pedagogica «deve saper trovare la chiave giusta per entrare nello scrigno della interiorità confusa e disorientata dei giovani per aiutarli ad entrare nell’intimità più profonda» allo scopo di scoprire se stessi e maturare fino alla capacità di fare scelte pienamente libere e responsabili.
Infine, scrive il vescovo, servono “testimoni credibili”: «il vero educatore parla per diretta esperienza e insegna con verità ciò che ha vissuto personalmente». Mons. Angiuli conclude la lettera con una preghiera di protezione e promozione di tutti gli studenti nella scuola e nella vita e di aiuto alla comunità ecclesiale affinché dia «un valido contributo alla costruzione della civiltà e dell’amore».
L’invito nostro è per la lettura integrale dei due messaggi da parte dei destinatari: solo così si potrà pienamente apprezzare la profondità di pensiero, la concretezza dei propositi, unitamente alla delicatezza pastorale del cuore che li ha pensati e donati.
Le due lettere sono disponibili nelle scuole e sul sito: www.diocesiugento.org
Giudice di Pace nel caos. Avvocati dai carabinieri:
“ Manca il cancelliere”. Il sindaco Carlo Chiuri “ costretto” immediatamente a porre rimedio.
E’ accaduto lo scorso lunedì 10 settembre. Diversi Avvocati non hanno potuto depositare i propri atti presso l’Ufficio del Giudice di Pace di Tricase ed espletare la normale attività professionale a causa della nota mancanza del Cancelliere, Fernando Melcarne,dipendente del Comune di Tiggiano, figura indispensabile per il funzionamento dell’ufficio di giudiziario, perchè in pensione.
Esasperati, si sono recati presso la locale Stazione dei Carabinieri per denunziare il disservizio.
Dopo un po' i militari hanno raggiunto l’Ufficio Giudiziario per i dovuti accertamenti. Intorno alle ore 13:00 la fumata bianca: Chiuri e la sua Giunta, informati dell’accaduto, hanno deliberato seduta stante di assegnare all’Ufficio del Giudice di Pace nelle vesti di Cancelliere l’Economo del Comune Rag. Giuseppe Surano.
Ora, secondo il Gruppo Consiliare Misto, con Nunzio Dell’Abate e Vito Zocco gli interrogativi sono tanti:
“Era proprio necessario che intervenissero i Carabinieri perché Chiuri si attivasse fattivamente?
Si doveva proprio compromettere l’immagine di una Città come Tricase?
Perché non si è dato ascolto e riscontro alle innumerevoli sollecitazioni che da mesi il nostro Gruppo Consiliare ha formulato all’attenzione del Primo Cittadino?
Siamo certi, poi, che la scelta frettolosamente assunta sia la più opportuna?
Perché si sottrae alla macchina amministrativa l’unità che ricopriva da anni e proficuamente la figura di Economo comunale, piuttosto che attingere dall’intasato settore dei Servizi Sociali ove sono presenti fra gli altri ben 4 dipendenti di superiore fascia D, una delle quali proveniente di recente per mobilità dal Tribunale di Lecce e quindi istruita in ambito giudiziario?
Personale certamente in sovrannumero per la tipologia delle mansioni demandate, visto che ormai progettazione, programmazione e conseguente distribuzione di risorse nel settore servizi sociali si decidono nell’Ambito Territoriale di Gagliano e quindi a livello comunale residua la sola fase esecutiva.
Perché il Sindaco non ha aperto un tavolo di confronto, magari coinvolgendo la sesta Commissione Consiliare competente in materia di personale, per individuare la soluzione più adeguata?
Tutto questo è l’ennesimo frutto della navigazione a vista di piena autosufficienza, ma di pari incompetenza, con cui Chiuri sta amministrando la Città di Tricase “
Il 23 settembre la comunità cittadina di Ruffano (Lecce), in collaborazione con l’associazione Mondo Charge, scende in pista in favore dei malati rari organizzando il primo evento “Rally Therapy” a sostegno dei bambini con disabilità per promuoverne l’inclusione.
L’evento Rally Therapy si terrà il 23 settembre 2018 dalle 9.00 alle 19.00 presso la “Pista San Marco” nella zona industriale di Ruffano, con il Patrocinio del comune di Ruffano, la Proloco, il partenariato nell'ambito di Casarano e la Scuderia Salento Motori. L’attività consisterà in una “parata non competitiva” a velocità moderata, per garantire sicurezza e nello stesso tempo divertimento e spensieratezza.
Questo evento di volontariato, unico nel suo genere, organizzato con la collaborazione di associazioni amiche e sponsor del territorio, consisterà nel far salire su auto da rally i bambini e i ragazzi con sindrome CHARGE e in generale le persone con disabilità, con il coinvolgimento di fratelli o amici al fine di promuovere l’abbattimento del pregiudizio sulla diversità e promuovere l’inclusione, facendo vivere a tutti un’esperienza di unione e di complicità oltre le barriere.
L’intero ricavato dell’evento sarà devoluto a Mondo CHARGE, prima associazione italiana dedicata alla Sindrome CHARGE.
Fanno parte dell’ambito territoriale di Ruffano diversi bambini affetti da questa patologia rara e molto invalidante, l’intento dell’associazione è seguirli nel loro percorso di vita, spesso costellato di complicazioni e sofferenze ma nello stesso tempo di grandi vittorie.
Sei le caratteristiche primarie riassunte nell’acronimo CHARGE: difetto della struttura oculare (coloboma), difetti cardiaci, atresia delle cavità nasali, ritardo della crescita e/o dello sviluppo e genitali e orecchie anomali con possibile sordità.
“La struttura alare del calabrone, in relazione al suo peso, non è adatta al volo, ma lui non lo sa e vola lo stesso.” E’ questa frase di A. Einstein ispirazione dell’intero evento e base dei principi fondanti dell’associazione Mondo CHARGE.
Vi aspettiamo numerosi!
LABORATORIO DI CO-PROGETTAZIONE
PER LA VALORIZZAZIONE DEL CENTRO STORICO DI TRICASE
di Maria Antonietta Martella
Associazione La Culonna Tutino
Il nostro punto di vista:
Riguardo alla encomiabile iniziativa dell'amministrazione di interrogare i cittadini e le associazioni sul progetto di riqualificazione del centro storico, l'associazione La Culonna non può fare a meno di manifestare delle riserve sul suo coinvolgimento.
Si chiede che venga chiarito di quale centro storico si tratta, dato che Tricase gode il privilegio di avere ben cinque centri storici di tutto rispetto, ma poiché si parla al singolare, si presume sia il Centro del centro di Tricase, il solo del resto preso da sempre in considerazione.
Infatti mentre i centri storici periferici sono ormai a memoria d'uomo abbandonati al loro destino (salvo sporadiche eccezioni per le due frazioni), il centro storico più centrale e' oggetto di attenzione e di, sia pure spesso grossolane, iniziative tese al miglioramento dell'immagine. Beninteso che ciò sia lodevole, resta l'amarezza di constatare continuamente l'abbandono e il disinteresse, anche solo a livello di buona volontà, per quanto riguarda le periferie.
Ne sia un esempio il rifacimento della piazza don Tonino Bello, pensata, progettata e realizzata in tempo record anche in assenza di finanziamento ad hoc, mentre per piazza Castello dei Trani sono trascorsi tre anni con tutto il finanziamento e il progetto approvato dalla sovrintendenza, senza contare i simposi tenuti per trattare l’argomento con entrambe le amministrazioni:ma Tutino può aspettare e, caso mai si facesse qualcosa, deve anche accontentarsi delle briciole.
Qui, come nelle altre periferie, dominano rigogliose piu' che mai le erbacce, che non si tolgono neanche dietro regolare richiesta da parte dei cittadini o delle associazioni in vista di eventi che pure richiamano un gran numero di forestieri.
E poco ci si cura dell'impressione che si offre perché semplicemente, al di là del Centro del centro, pare si sia fuori dalle competenze dell'amministrazione. Questo, detto solo per chiarire la posizione della nostra Associazione che, lungi dal disinteressarsi rispetto ad ogni progetto teso al miglioramento dell'immagine, dei servizi e della fruizione in genere del territorio, sente tanto amaro in bocca e vorrebbe vedere un minimo di attenzione e di impegno verso parti del territorio comunale che non sono da meno per interesse storico, culturale e, comunque, sono vissute da cittadini non di serie B, dato che pagano le tasse allo stesso modo degli altri.
Saremo molto attivi e daremo il nostro modesto contributo in termini di suggerimenti, di competenze tecniche e di informazioni storiche (che bisogna tenere sempre presenti quando si opera su un territorio storicamente importante), quando ci sarà la sincera volontà, fuori dalle campagne elettorali, di interessarsi di tutti i centri storici (al plurale) che dovrebbero rientrare tutti in un unico progetto globale e fare sistema.
La Scuola di Musica Mozart è una realtà consolidata nel panorama musicale di tutta la Provincia, con all’attivo il successo artistico e didattico di numerosi allievi e collaborazioni di grande prestigio. Lo scorso anno il Conservatorio "T. Schipa" di Lecce, riconoscendo l'elevato standard qualitativo dei docenti e delle attività svolte, ci ha selezionati come Scuola di Musica Convenzionata.
La nostra offerta formativa spazia dalla propedeutica musicale per bambini in età pre-scolare, alla musica classica, al rock e al pop. Rivolgendosi a noi i genitori hanno la certezza di affidare i propri figli ad una squadra di docenti dinamica la cui azione è finalizzata alla crescita dell’alunno. Ogni genitore nel dare l’opportunità ai propri figli di studiare musica affronta dei sacrifici e delle rinunce, ad essi devono corrispondere delle soddisfazioni misurabili in risultati evidenti e concreti.
Gli allievi della Scuola sono didatticamente equiparati a quelli del Conservatorio.
Ai corsi accademici affianchiamo anche i corsi di musica moderna nei quali in un contesto didattico in cui l’entusiasmo, le esperienze didattiche ed artistiche rendono unico ed indimenticabile il percorso musicale. In sede è presente un’attrezzatissima sala prove in cui i nostri allievi sono felici di suonare i brani dei loro idoli musicali in compagnia degli amici.
CORSI ACCADEMICI: programmi in linea con i percorsi di studio del Conservatorio “T. Schipa” di Lecce,didattica personalizzata volta a favorire l’accrescimento dei punti di forza di ciascun alunno, lo sviluppo consapevole delle sue preferenze e del suo talento. Promuoviamo le potenzialità e il successo formativo in ogni allievo con standard qualitativi di eccellenza.
Grazie alla Convenzione gli alunni che lo desiderano sono costantemente monitorati nello svolgimento delle loro attività trovando sempre il giusto equilibrio didattico e di apprendimento accumulando crediti formativi per il conseguimento del titolo di studio.
CORSI DI PROPEDEUTICA MUSICALE (4-6 anni): innovativi corsi dedicati ai bambini in età pre-scolare, attraverso una serie di attività ludico-creativo-ricreative i piccoli muovono i primi passi nel meraviglioso mondo musicale.
CORSI DI MUSICA LEGGERA E ROCK: percorsi entusiasmanti rivolti ai giovani amanti e cultori della musica leggera e rock, il percorso didattico viene modellato intorno all’allievo nel rispetto fondamentale dei principi tecnici, teorici e di lettura, imprescindibili per una corretta impostazione.
I nostri corsi prevedono lezioni individuali e collettive. Tutti gli allievi vengono coinvolti periodicamente in attività concertistiche, concorsi e masterclass in cui sono protagonisti sia da solisti che in formazioni di musica d’insieme (band rock, formazioni di musica da camera, coro, piccoli ensemble strumentali).
Tutti i nostri docenti sono diplomati e laureati presso i Conservatori di Stato e svolgono intensa attività didattica ed artistica.
Info: M° Giovanni Calabrese 3478022725
L’ Istituto Comprensivo Statale “ Tricase via Apulia” ha aderito all’iniziativa “THE BIG DRAW il festival del disegno”promossa da Fabriano e adottata come apertura dell’a.s. 2018/2019 .
Una giornata dedicata all’arte in tutte le sue espressioni e per tutte le età.
La manifestazione è prevista per Sabato 15 Settembre, a partire dalle ore 16.00 presso la sede di via Apulia.
Sono coinvolti gli alunni della Scuola dell’Infanzia, della Primaria, della Secondaria di primo grado e gli adulti.
Ci saranno laboratori di recitazione, grafica creativa, scacchi, scrittura creativa, collage, pittura, papier-collé, sport, danza, musica, canto, coding.
Sono invitati tutti coloro che volessero cimentarsi in attività di integrazione e di creatività e vivere questo momento fortemente aggregativo
Vi aspettiamo numerosi
Il racconto del “Cammino di Leuca” di Adriano, beneficiario dello Sprar di Tricase, gestito da Arci Lecce
Quello che vi proponiamo di seguito è il racconto di Abdikadir Abdirahman, meglio conosciuto da tutti come Adriano.
Adriano viene dalla Somalia e vive a Tricase da più di un anno. Insieme ad altri tre ragazzi, ospiti dello Sprar di Tricase, ha preso parte al programma “Carta di Leuca”, un’iniziativa della Fondazione Parco Culturale Ecclesiale "Terre del Capo di Leuca - De Finibus Terrae" e organizzata dal Servizio Nazionale per la Pastorale Giovanile.
La prima edizione risalente al 2016 consisteva in un “laboratorio permanente, interculturale e interreligioso, dei giovani che vivono nelle diverse sponde del Mediterraneo e che si impegnano vicendevolmente nella costruzione di un futuro migliore, avendo a cuore il futuro del Creato, la centralità della Persona e la costruzione di percorsi di Convivialità”.
Con il passare degli anni l’iniziativa si è evoluta acquisendo una dimensione internazionale attraverso l'adesione e il prezioso contributo di un numero sempre crescente di realtà autorevoli, tra cui diversi comuni della Provincia di Lecce, la Regione Puglia, le Provincie di Brindisi e di Lecce, le diverse Diocesi e Arcidiocesi del territorio, Arci Lecce, la Fondazione Migrantes, la Focsiv, la Caritas, ecc…
Con il titolo “Step by Step, Face to face” quest’anno l’iniziativa ha avuto luogo dal 5 al 10 Agosto 2018 ed ha coinvolto centinaia di giovani che hanno camminato insieme da Brindisi a Santa Maria di Leuca. Nel cuore dell’estate, Carta di Leuca è diventata un meeting internazionale che - attraverso il coinvolgimento in esperienze di volontariato e di cammino lungo le antiche vie di storia, di cultura e di pellegrinaggio – si è proposta come occasione per sollecitare un maggiore impegno di tutti verso la Pace. Paradigmi di questo impegno sono la lotta alle povertà, il contrasto alle mafie e ad ogni forma di illegalità e di abuso, il rispetto dei diritti umani e civili e la libertà: la libertà di migrare e la libertà di restare.
A distanza di qualche settimana dalla sua conclusione, Adriano ci ha raccontato la sua esperienza e le emozioni che ha provato a costruire insieme a centinaia di giovani provenienti da tutta l’Italia un percorso di integrazione.
“Nella mia vita ho sempre camminato tanto. In Somalia camminavo per trovare lavoro, per procurarmi il cibo, per raggiungere i villaggi vicini. Nel deserto camminavo per andare oltre. In Libia camminavo quando me lo ordinavano, altrimenti dovevo stare fermo.
Non avevo mai camminato per la gioia di farlo. Al “cammino di Leuca” l’ho fatto.
Ho incontrato tante persone sorridenti, ho parlato con loro e ho visto tanti luoghi belli. Mi sono fatto tanti video con cellulare e ogni tanto, la sera, mi riguardo i filmati per vedere la mia faccia in mezzo a tante meraviglie.
Al “cammino di Leuca” ho visto il mare, ma era un mare buono.
A casa mia oltre il mare c’è la guerra. Anche alle spalle del mare c’è la guerra. Somalia, Yemen. Sempre guerra.
In Libia il mare fa paura. La barca che mi ha portato in Italia era tutta rotta e il mare sembrava cattivo. Tanti piangevano.
Al “cammino di Leuca” le barche erano nuove e tutti ridevano e scherzavano. Anche io ridevo e scherzavo.
Abbiamo camminato tanto. Io sono abituato a camminare, ma camminare di gioia è molto faticoso. La gioia pesa tanto. Non so perché, ma è così.
La sera sentivo i piedi gonfi. Ma ero felice. Stanco e felice.
È stata un’esperienza bellissima. Sono musulmano, ma non era un problema per nessuno. Al contrario, ho ricevuto tanto rispetto per la mia fede. E ho capito che forse è vero che crediamo in un unico Dio.
Mi sono sentito parte di una comunità accogliente, che ha saputo ascoltarmi e voleva conoscere il mio pensiero.
È bello poter dire quello che si pensa, anche se si è giovani. Anche se si è stranieri. Anche se si fa fatica a parlare in italiano.
Mi è piaciuto camminare di gioia.”
E’ UFFICIALE: SIAMO SU SCHERZI A PARTE !
di Pino Greco
Estate calda…Autunno rovente …? Non abbiamo ancora capito se tutte le vicende accadute a Palazzo Gallone fanno parte del “pacchetto di Scherzi a Parte….”. Staremo a vedere…
Scherzi a Parte o no…sono passati poco più di 12 mesi.
Nell’Amministrazione comunale Chiuri c’è qualcosa che non va.
Nuvole minacciose, malumori e scricchiolii si addensano su Palazzo Gallone. Andiamo con ordine. Federica Esposito si dimette da capogruppo consiliare dell’Udc e Francesca Longo si dimette da Presidente della 7^ commissione Consiliare che riguarda anche il settore Igiene ambientale.
E’ datata 8 agosto la nota protocollata dall’ormai ex capogruppo Federica Esposito. Nella lettera la dott.ssa Esposito evidenzia come “nonostante le numerose sollecitazioni che invitavano a un lavoro più collegiale e concreto, si è evidenziata una mancanza di collaborazione tra la compagine consiliare. Purtroppo, nonostante l’impegno profuso -continua l’ormai ex capogruppo- per un ideale di correttezza e verità politica, che altro non vuoi dire che lavorare politicamente solo ed esclusivamente per fare il bene del proprio paese, ci si è trovati davanti a un <<muro sordo>> dove le uniche voci ascoltate sono quelle di <<alcuni fortunati>>. L’impegno andrà avanti per il rispetto verso tutti coloro che hanno dato il proprio sostegno con il loro voto, e soprattutto verso il proprio paese”.
Sono passate solo poche ore ed anche la dott.ssa Francesca Longo si dimette da Presidente della 7^ commissione consiliare che riguarda anche il settore Igiene ambientale; secondo la dott.ssa Longo: “non ci sono i presupposti per una fattiva e costruttiva collaborazione con l’Assessorato di riferimento, tuttavia, -dichiara la Longo-, intendo restare componente della Commissione”.
Dopo le due dimissioni prende la parola la vice sindaco, la dott.ssa Antonella Piccinni, che con una nota protocollata (il 10 agosto scorso) precisa in risposta alla consigliera Francesca Longo: “in qualità di vice sindaco nonché di Assessore anche all’Igiene ambientale, nonostante la dott.ssa Longo abbia specificato telefonicamente che non si tratta di un attacco diretto alla persona bensi all’ufficio ambiente. Ebbene, si tiene a comunicare, che Lei non ha mai interagito con la sottoscritta ma, direttamente si è interessata a recarsi negli uffici di competenza. Molto probabilmente la Longo, non ha ricevuto nessuna risposta o meglio le risposte che le sono state date non erano di suo gradimento. Mai si sono manifestati con la sottoscritta episodi di indisponibilità e meno ancora di contrasto, mai mi è stata palesata insofferenza verso il mio operato e assenza di comunicazione. Spiace sapere l’assenza di una fattiva e costruttiva collaborazione con il mio l’assessorato”.
Intanto corrono voci di un possibile cambio di assessori; in pole position sarebbero la vice sindaco Antonella Piccinni e l’assessore allo Sport Lino Peluso. Siamo su Scherzi a parte?
DAI GRUPPI IN CONSIGLIO
C’è tanta tensione nella maggioranza e tanta riflessione nella minoranza dell’Amministrazione comunale.
Infatti, dopo le dimissioni delle due giovani consigliere dagli incarichi in seno al Consiglio Comunale tricasino ed il chiarimento della vice sindaca Antonella Piccinni, il Presidente del PD e il Gruppo Misto chiedono chiarezza e le dimissioni del sindaco Carlo Chiuri. Il prof. Giovanni Carità, presidente della sezione del PD di Tricase e componente della direzione provinciale, sottolinea che questa situazione di inesperienza è frutto soprattutto della debolezza politica di chi ricopre ruoli istituzionali, spesso senza colore politico e ripiegati su uno sterile civismo. Al sindaco Carlo Chiuri, e a tutta l’amministrazione comunale, conclude il presidente Carità mi sento di chiedere chiarezza politica sulle vicende di questi giorni, invitando tutti ad una serie e omesta valutazione di quanto accade o non accade nella nostra Città
Altro intervento è quello del gruppo misto con i consiglieri comunali Nunzio Dell’Abate e Vito Zocco che, sottolineano che: “è terminata presto la luna di miele, come presto si sono liquefatti i roboanti proclami elettorali di Cambiamenti della Città. Eppure anche noi, per il bene della comunità, avevamo inizialmente dato fiducia e riposto speranza, salvo renderci conto, ancor prima dello spirar dell’anno di governo cittadino, del grande bluff. D’altro canto con un Sindaco privo di idee, avaro di confronto e di ascolto, irrispettoso nei confronti di collaboratori e contraddittori -salvo il suo ristrettissimo cerchio magico- ed afflitto da autoesaltazione non poteva andare diversamente. A questo punto solo una decisione gli resta da assumere: quella di rassegnare lui le dimissioni in modo da liberare il paese da un mortificante stallo amministrativo ed un altrettanto imbarazzante isolamento politico”.
Dunque, il clima politico-amministrativo si conferma ancora oggi alquanto teso e non mancano ingredienti che rendono l’autunno più caldo dell’estate ….
di Alessandro Distante
Ha ancora un senso uscire con un giornale settimanale cittadino?
L’accavallarsi frenetico delle notizie, delle opinioni, delle ragioni e delle critiche; l’utilizzo di mezzi di immediata e ampia fruizione, che non costano niente e che raggiungono tutti; la possibilità di esprimersi senza redazioni e senza mediazioni, sono tutti fattori che mettono in crisi un progetto editoriale che fa del tempo lungo (una settimana) il suo ritmo (lento) e di un luogo ristretto (una cittadina) il suo perimetro d’azione e di diffusione.
Non sono considerazioni alla ripresa di un’esperienza ultraventennale o segnali di una affiorante stanchezza, ma doverosi interrogativi per verificare l’utilità sociale e politica di un’avventura nata quando i social non c’erano.
Ed allora: un settimanale cittadino può avere un senso nella misura in cui (come si diceva una volta) offre un contributo diverso (non dico migliore) rispetto al continuo rincorrersi di opinioni l’una accanto all’altra che non trovano momenti di dialogo e di sintesi;
trova un senso se affonda le radici in un contesto dove la lettura del locale fa comprendere il globale; trova un senso se raggiunge quelle minoranze che, per età o per ignoranza tecnologica, non accedono ai social.
Un giornale può essere utile per affiancare ad una dimensione orizzontale dove “uno vale uno” una dimensione verticale dove “l’uno vale per l’altro” ed entrambe devono spaziare nella profondità; solo se le notizie e le opinioni di tutti si confrontano e danno luogo ad approfondimenti che contribuiscono a rendere la realtà a 3D.
Uno strumento che offra altro, fermando su carta e per una settimana- esternazioni ragionate, vogliose non di sovrastare e di rispondere, anche in malo modo, alle opinioni altrui ma di andare in profondità, al di là del numero delle condivisioni o dei Mi piace.
Uno strumento, insomma, che aiuti ad evitare il ripetersi di quello che è accaduto questa Estate a Tricase dove il confronto sulla immigrazione sviluppatosi sui social ha dato l’occasione per offendere e minacciare oppure ed è altrettanto deprimente- di dividere piuttosto che condividere.
di Caterina Scarascia
Non ho più nessuna voglia di scrivere.
“Meglio!”- dirà qualcuno
Si, forse….
Certo è che questo per me significa aver perso il mordente ed essere inconsciamente convinta che tutti i nostri sforzi, le nostre profonde convinzioni circa la necessità di diffondere idee, di prendere posizione, di lottare, di fare dell’impegno sociale uno stile di vita per il cambiamento non hanno avuto e non hanno più alcun senso.
Nostre…mi riferisco ovviamente alla mia generazione in particolare.
E non hanno più senso perché viviamo in tempi del…nulla, sotto l’egida di un governo giallo-verde dal populismo più sfrenato e dal razzismo subdolo, ma nobilitato, come sempre accade ed è accaduto nella storia quando la politica cavalca le paure e le insicurezze della gente.
Un governo frutto certamente della reazione (sacrosanta!) ad un sostrato ultradecennale di corruzione ed incompetenza di ogni colore politico, al fastidio per un partito democratico inerte ed inerme,diviso e divisivo, incapace di difendere con serietà argomentativa e coerenza d’azione le poche scelte effettuate in termini di riforme tendenzialmente strutturali (che è poi quello di cui abbiamo davvero bisogno), una reazione al voltastomaco per i vecchi big della sinistra che di fronte al mondo che cambia altro non sanno fare che dividersi per difendere le proprie, meschine, personalissime supremazie.
Facile e prevedibile che a farla da padrone sarebbe stato un populismo rozzo nella sostanza e volgare nella comunicazione, simile a quei violenti mal di pancia che a volte ti prendono all’improvviso, che ci mettono del tempo ad abbandonarti, ma che poi ti lasciano comunque uno strascico lungo e sottile, terribilmente fastidioso.
Lo strascico di questo “populismo qualunquista” è la costante ignoranza, la continua, sommaria conoscenza delle cose e delle situazioni, che riducono la complessità della realtà alla più assurda e sterile banalizzazione della stessa.
Hai un figlio autistico? E’ colpa dei vaccini!
Gli immigrati ti danno fastidio? Basta chiudere i porti e rimandarli a casa loro!
Vuoi pensionarti prima del tempo? Basta far fuori la Fornero!
Il reddito di cittadinanza? Basta rivedere i conti, i vitalizi e e le pensioni d’oro.
Vuoi cambiare l’Europa? Diventa sovranista!
Questi livelli dei discorsi e dei ragionamenti mi spaventano, sono quelli che mi tolgono il mordente e la voglia di combattere, perché con una posizione diversa dalla propria è possibile confrontarsi ed argomentare, ma contro il nulla non c’è rimedio.
Come abbiamo fatto a produrre tutto questo?
Ha ragione Umberto Galimberti, qui è evidente e palese il fallimento della cultura novecentesca, delle sue istituzioni educative e politico-sociali.
Non solo, aggiungo io.
E’ evidente la deresponsabilizzazione sociale come sommativa di quelle individuali: dove eravamo noi cittadini quando la classe politica si corrompeva e non governava secondo scenari e prospettive future chiare e trasparenti?
Noi, in modi e forme diverse, siamo stati complici di tutto questo: il favore e la raccomandazione chieste al politico di turno; l’omertà ed il silenzio di fronte alle illegalità; l’opportunismo di fronte ai problemi che non ci interessavano personalmente; i sistemi educativi ridotti allo sbando: dalle famiglie-ghetto alle scuole-diplomifici, fino all’associazionismo spesso trasformato e “riciclato” in forma di lucro.
Poi, naturalmente, quando il Paese è stato messo in ginocchio, sono stati mandati sulla forca i soliti noti e tutti noi ci siamo acquietati la coscienza dando agli altri la colpa di quanto andava accadendo.
E stiamo ben attenti: tempo un anno, non di più, se questo governo non manterrà le sue promesse, immigrazione e reddito di cittadinanza in testa, apriti cielo!
Anche questi nuovi “capi” saranno sacrificati e bruciati sull’onda del “sono tutti uguali!”
Mi spaventano in particolare i giovani, che pure sono le vittime prioritarie di questo sfacelo generale: da chi cavalca l’onda popolare e populista a chi se ne frega del tutto, a chi sceglie di rimanere in silenzio, passivo, convinto che le cose non potranno modificarsi mai.
Ma il risultato non cambia: il nulla galoppa veloce e logora i possibili tempi di un cambiamento serio e ragionato.
Dall’intervento di Mattarella per sbloccare lo stallo della nave Diciotti, all’arroganza di Salvini e al suo giustizialismo da quattro soldi, al buono e bravo Di Maio che brinda all’abolizione dei vitalizi, al Casaleggio che prevede la futura inutilità del Parlamento, ogni giorno ne vediamo e sentiamo una e, soprattutto, sentiamo tutto e il contrario di tutto.
L’unico che non ascoltiamo è Giuseppe Conte, questo presidente del consiglio perbene, ma muto, in balia di due vice di cui uno semi-muto o “parlante” solitario e l’altro intento a gestire una scena teatrale a 360 gradi.
Ora…sia chiaro…non è nostalgia per un passato che in buona parte ci ha portati alla rovina, l’ho già detto, ma neppure felicità per un governo ….di quale cambiamento?
Per valutare un’azione politico-governativa bisogna avere chiari gli scenari complessivi e non singoli provvedimenti che, se non ancorati ad uno sfondo coerente e fondato in termini di sviluppo futuro fattibile, lasciano il tempo che trovano.
Vogliamo creare lavoro? Con il Decreto Dignità?!
Vogliamo fare la voce grossa in Europa? Come hanno fatto Germania e Francia? E poi? Quali le prospettive di lungo periodo? Un bel ritorno alle guerre dei cento anni? Ma insomma…pretendere che qualcuno ricordi la storia…. è davvero troppo….
E notate che di cultura e scuola non si parla… a chi vuoi che interessi?
Al limite qualche intervento qua e là sulla famigerata Buona Scuola, giusto per accontentare tantissimi docenti, chi se ne frega se poi il sistema va in tilt. L’importante è rattoppare…fuori da ogni logica effettivamente autonomistica…basta tenere buoni i possibili fornitori di voti.
Tempi del nulla….come e più di prima.
In una perenne campagna elettorale di un governo che di cambiamento, per ora, ha solo il nome.
Mi spaventa il clima che si respira ogni giorno…in ogni luogo…reale e virtuale (Dio ci liberi dalle banalità e baggianate che in ogni istante si rincorrono sui social).
“E' quando lo Stato viene meno al patto sociale che nascono i populismi con le loro risposte semplicistiche", ha affermato Cacciari in una intervista del 2017.
Allora dobbiamo ripristinare lo Stato e il senso dello Stato, non la demagogia delle ricette da quattro soldi.
Sto leggendo in questi giorni il libro-intervista a Don Luigi Ciotti “Non tacerò” e c’è un passaggio, riferito alla lotta contro il crimine organizzato, che pare scritto apposta per il clima in cui viviamo: “Occorreva superare le reazioni emotive, canalizzando la commozione e l’indignazione in un impegno che aiutasse davvero a voltare pagina” .
E’ questo il vero coraggio del cambiamento.
Migliorare l’Unione Europea ai tavoli negoziali, nella fermezza di un confronto onesto e competente; salvare le parti positive delle politiche immigratorie fin qui effettuate; riconoscere che il mercato del lavoro ha una valenza di globalizzazione mondiale e che la flessibilità va gestita secondo logiche strutturali e non episodiche e via discorrendo.
Ci servono da un lato persone oneste, sì, ma allo stesso tempo molto competenti nei diversi settori e, dall’altro, un senso di cittadinanza che non veda dappertutto il complotto, il pregiudizio, le “manine” nascoste e i propri interessi personali.
Lo spirito critico è possibile patrimonio di ognuno di noi: coltiviamolo e facciamone buon uso.
Il vero cambiamento è prioritariamente e fondamentalmente culturale, di quello che incide sulle coscienze.
Infine ricordiamoci che per cambiare davvero l’Italia, e l’Europa, bisogna fare anchescelte impopolari, con obiettivi sul lungo periodo, di quelle che non ti fanno raccogliere voti ad ogni tornata elettorale, ma che danno una speranza, se siamo ancora in tempo, ai nostri figli o, meglio, ai figli dei nostri figli.
ASD ATLETICO TRICASE : SQUADRA MOLTO GIOVANE E CON PROSPETTIVE
Al via il nuovo corso del Tricase calcio che milita nel campionato regionale di Promozione che inizierà domenica 9 settembre. Sarà un Tricase molto giovane, con la squadra di mister Totò Preite tra le formazioni più giovani del campionato, un progetto che tutta la società vuole
La nuova società è cosi composta
Presidente : Luigi Nicolardi
Dirigenti: Roberto Nicolardi, Luca Cito, Valerio Maggio, Luciano Ruberto
Allenatori : 1° Totò Preite 2° Giuseppe Dongiovanni
Portieri: Marzo, Parisi, Stefanelli
Difensori : Mingiano, Rizzo, De Pascalis, Bonalana, Musio, Agnello, Zocco, Villani, Simone.
Centrocampisti: Staiano, Podo, Mendolia, Manganaro, Indino, Martena.
Attaccanti : D’Amico, Malorgio, Bruno, Perrone, Sacchi.
All.Portieri: De Francesco
Prep.Atletico: Sciurti
Massaggiatore: Piscopiello
Fisioterapista: Rizzo
Medico : Bello
Dir. Tecnico : Cazzato
Magazziniere: Scarascia
Segretario: Maglie
PALLAVOLO- LIBELLULA FULGOR TRICASE: SQUADRA RINNOVATA E AMBIZIOSA
È ufficialmente partita la stagione 2018-19 della Fulgor: la formazione rossoblu si è infatti ritrovata lunedì 3 settembre presso la palestra Catarsi e il palazzetto dello sport di Tricase per l’inizio della preparazione atletica in vista dell’inizio del campionato nazionale di serie B.
La formazione tricasina è profondamente rinnovata rispetto allo scorso anno. Alle conferme di Muccio, Tridici, Bisanti, Marzo, Cassiano, Malinconico e D’Alba,si sono aggiunti gli acquisti di Di Felice e Melcarne(opposti),Parisi (palleggiatore), il tricasino Michele Crisostomo ( centrale), il brasiliano Borghetti ( laterale) e il nuovo mister, il cosentino Fabrizio Marano. Prima di campionato il 13 ottobre a Marcianise.
Fanno parte della nuova Fulgor del presidente Francesco Cassiano:
Allenatori: 1° Marano 2° Amoroso
Palleggiatori:Parisi e D’Alba.
Centrali: Muccio, Tridici e Crisostomo
Laterali: Marzo, Borghetti, Cassiano, e Fracasso
Liberi: Bisanti e Malinconico
Opposti: Di Felice e Melcarne.
Vice presidente e direttore sportivo:AntonioScarascia.
Team manager: Angelo De Marco
Accompagnatore ufficiale: Donato Casciaro
Segretario: Stefano Sodero.
Fisioterapista: Francesco Ciardo.
Preparatore atletico: Massimiliano Coluccia ( Catarsi).