di Alessandro DISTANTE

E' indetta per lunedì 24 gennaio 2022 l’elezione dei sedici componenti del Consiglio provinciale di Lecce.

Le operazioni di voto si svolgeranno dalle ore 8 alle ore 22, in due seggi dislocati su piani differenti di Palazzo dei Celestini a Lecce

L’anno della politica nostrana comincia con l’assenza di candidati tricasini al Consiglio provinciale.

Un brutto colpo, non c‘è che dire; ma, per favore, non limitiamoci a rimpiangere il passato e gli antichi splendori, ma interroghiamoci sulle cause, individuiamo le colpe e troviamo le soluzioni.

Le frantumazioni all’interno della maggioranza e della minoranza sono evidenti e sono il frutto di una politica che vive solo in occasione ed in funzione delle competizioni elettorali; una politica nella quale il singolo vale di più del gruppo, dove non si trova un terreno sul quale confrontarsi ed anzi, per alcuni anche impegnati nelle Istituzioni, è meglio se nessuno parla e se nessuno scrive.

Ma la colpa è soprattutto nostra!

Se un’area politica (come il centro sinistra) si è presentata alla competizione elettorale comunale con tre candidati a sindaco ed un’altra area (centro destra) perde, subito dopo, il suo referente a livello locale, non c’è da meravigliarsi se poi, a livello provinciale, Tricase scompare.

Tutto ciò aumenta le distorsioni di una politica che, in generale e non solo a Tricase, non viaggia più attraverso forme democratiche e trasparenti di selezione delle candidature ma si muove intorno o, meglio, dietro i singoli referenti locali; le scelte diventano così sempre meno attente al territorio e sempre più funzionali a mantenere ed incrementare il peso elettorale del singolo referente-leader.

Vi è poi un isolamento politico della nostra Città sul territorio: Tricase –pur avendolo annunciato in campagna elettorale- non ha raggiunto alcuna intesa con i Comuni dell’Area del Sud Salento. Siamo fuori dall’Unione Terra di Leuca -che va organizzandosi e strutturandosi sempre di più con servizi, uffici e progettualità comuni- e siamo fuori da qualsiasi altra forma di collaborazione organica; al contrario, alcune prese di posizione sull’impianto di compostaggio lasciano temere ulteriori e nuovi motivi di conflitto che si aggiungono al vecchio contrasto sulla 275.

Anche la rivendicazione della sede del Distretto socio sanitario rischia di sembrare una pretesa in nome di una “superiorità” anacronistica e comunque non accettata dagli altri Comuni.

 C’è ora il fronte della avversione all’impianto off shore, ma anche lì la posizione del Consiglio comunale, apprezzabile e condivisibile, è stata differente rispetto a quella degli altri Comuni che si sono pronunciati per un secco no e non anche, come ha fatto Tricase, per una contestazione di metodo e non pregiudiziale su qualsivoglia forma e tipo di impianto eolico in mare.

Insomma l’assenza (persino) di candidati alla Provincia non è certo un fatto casuale, ma è una dimostrazione della “difficoltà” della politica tricasina, per un verso, a svolgere un ruolo esterno di concerto con le altre Amministrazioni locali e, per altro verso, a fare unità interna attraverso quelle mediazioni che sono il sale della politica della quale, ad oggi e da tempo, non si vede granchè.

 

 

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