fonte Regione PUGLIA
Il Dipartimento di Promozione della Salute con una nota ha precisato le modalità per l’accesso in sicurezza nelle strutture sanitarie, ospedaliere e territoriali.
Per l’accesso a queste strutture ai visitatori non è più richiesta la Certificazione verde o la certificazione di esito negativo del test antigenico rapido o molecolare, eseguito nelle quarantotto ore precedenti l'accesso alla struttura.
È ripristinato l'accesso, su tutto il territorio nazionale, di familiari e visitatori a strutture di ospitalità e di lungodegenza, residenze sanitarie assistite (RSA), hospice, strutture riabilitative e strutture residenziali per anziani, anche non autosufficienti, e comunque in tutte le strutture residenziali di riabilitazione e lungodegenza post-acuzie e in quelle socio-assistenziali.
Gli accompagnatori dei pazienti negativi al Sars-Cov-2 e dei pazienti con grave disabilità ai sensi della legge 104 del 1992 art. 3 comma 3 possono restare nelle sale di attesa dei dipartimenti di emergenza e accettazione, dei reparti di pronto soccorso e di quelli delle strutture ospedaliere, dei centri di diagnostica e dei poliambulatori specialistici, senza ulteriori formalità e senza dover esibire la Certificazione verde.
Per l’accesso al Pronto soccorso non è più necessario sottoporsi al test antigenico rapido o molecolare.
Gli accompagnatori dei pazienti con grave disabilità ai sensi della legge 104 del 1992 art. 3 comma 3 o con Alzheimer o altre demenze o deficit cognitivi con sintomi anche lievi o moderati, certificati possono prestare assistenza, anche nei reparti di degenza e di pronto soccorso, senza ulteriore formalità e senza esibizione del Green pass.
Le persone accolte nelle strutture di ospitalità e lungodegenza, residenze sanitarie assistite, hospice, strutture riabilitative e strutture residenziali per anziani, autosufficienti e no, strutture residenziali socioassistenziali e altre strutture residenziali possono effettuare uscite temporanee senza ulteriore formalità e senza possesso della Certificazione verde.
Rimane, invece, l’obbligo di utilizzo di dispositivi di protezione delle vie respiratorie da parte dei pazienti e dei visitatori.
È necessario eseguire un test antigenico di terza generazione o molecolare per SARS-CoV-2 per l’accesso:
Ciascuna direzione sanitaria di Azienda, Ente o struttura sanitaria del Servizio Sanitario Regionale, inoltre, può adottare per proprie oggettive esigenze misure peculiari.
Per sottoporsi a visite specialistiche in regime ambulatoriale o a esami medici non è più prevista la permanenza minima giornaliera nella struttura e non è più richiesto il test SARS-CoV-2.
È consentito l’accesso e la permanenza dei caregiver nelle strutture sanitarie, ospedaliere e territoriali, in particolare per l’assistenza a pazienti anziani, a donne in gravidanza e a pazienti non autosufficienti e in condizione di fragilità.
Inoltre, è consentito l’accesso e la presenza dei volontari nelle strutture sanitarie, ospedaliere e territoriali, secondo modalità organizzative che devono essere concordate con il Direttore Sanitario dell’Azienda o della struttura o con il Dirigente medico di Presidio ospedaliero o territoriale.
Caregiver e volontari devono indossare i dispositivi di protezione delle vie respiratorie e rispettare le indicazioni per la prevenzione dei contagi e per assicurare l’attività in condizioni di sicurezza, come da indicazioni contenute nei protocolli per la prevenzione delle malattie infettive in ambito sanitario
di Pino GRECO
Suona quasi ironico il cartello "divieto di discarica" affisso a pochi metri dall'ennesima discarica abusiva di Tricase.
Siamo in zona Matine, precisamente tra via Santa Maria e via Scorpione (alle spalle del “Vecchio” campo sportivo della Città di Tricase). Le due strade continuano ad essere disseminate, lungo tutto il percorso, di rifiuti di ogni tipo che sorgono al ciglio della strada – senza dimenticare le pericolose buche stradali. Lungo una delle due strade- sul bordo di un muretto a secco - si trova abbandonato un vecchio paraurti di grosse dimensioni.
A poche decine di metri, il percorso stradale è invaso dai rifiuti, diventando una vera e propria discarica abusiva. Considerevole la presenza di pezzi casalinghi, buste di plastica, piante secche, pezzi di mobili e di cemento.
Insomma, da queste parti della Città, dove vivono tante famiglie, insieme ai muretti a secco e alle pajare, i rifiuti costituiscono un tutt'uno con il paesaggio rurale tricasino. In attesa che le fototrappole siano installate al più presto – la situazione peggiora di settimana in settimana senza che nessuno intervenga
Domenica, 5 marzo 2023
AURISPA LIBELLULA ( Serie A3 pallavolo maschile) Vittoria con vista play off. L’Aurispa Libellula vince una spettacolare partita contro Aversa per 3 a 1. Mazzone e compagni si portano sempre più in alto - Ora i play off sono ad un solo punto. Domenica contro Roma al palasport di Tricase- Ore 18
VIRTUS TRICASE 1967 ( Serie C pallavolo maschile) I ragazzi di mister Bramato sono primi in classifica. Adesso bisogna dare continuità al percorso fatto. Domenica, ore 18,30 ad Alezio.
FULGOR VOLLEY TRICASE ( Serie C pallavolo femminile) La classifica dice settimo posto con 26 punti. Sabato, ore 18,30 in trasferta contro Parabita ( ultima in classifica)
NEW POINT VIRTUS TRICASE (Prima divisione pallavolo femminile). Sabato, 4 marzo a ore 18,30 dopo la giornata di riposo, in trasferta contro Galatone.
ASD ATLETICO TRICASE (Calcio -Promozione) Una facile vittoria contro il Martina ( 5 a 0), che non placa la contestazione della gradinata est. Domenica a Mesagne - Ore 15
TRICASE (Calcio -Seconda Categoria) I ragazzi di mister Desiderato ritrovato la vittoria fuori casa ( 0 a 4 a Soleto). Domenica gara interna al “ Vecchio” Comunale contro Alessano- Ore 15
di Alessandro DISTANTE
Mentre un ragazzo afghano giungeva nella nostra Città, accolto dalla comunità parrocchiale di Tutino, tanti suoi connazionali morivano sugli scogli a Cutro vicino Crotone.
Mentre il ragazzo afghano veniva accolto a Tricase dalle massime Autorità civili ed ecclesiali, le massime Autorità nazionali se la prendevano, a Crotone, con quelle madri che avevano messo in pericolo le vite dei propri figli.
Mentre canali umanitari portavano a Tricase quel ragazzo afghano, canali disumani portavano nell’abisso del mare altri ragazzi afghani, iraniani e pakistani.
Una speranza prendeva corpo in un ragazzo, la disperazione si trasformava in tragedia per tanti altri.
Due realtà opposte: da un lato l’accoglienza, dall’altra il respingimento; da una parte lo sfruttamento operato dai trafficanti di essere umani, dall’altra la generosità di una comunità che si apre al soccorso dell’immigrato.
Due logiche si confrontano: quella di polizia, per la quale, in nome della legge della terra, l’imperativo è non far partire i barconi carichi di “clandestini” e quella di chi, in nome delle leggi del mare, salva le vite nel segno di un’umanità che è valore supremo al quale le leggi devono essere conformate.
Speranza e disperazione, due termini contrapporti come sono contrapposti la paura della invasione e la gioia dell’aiuto. Eppure sono contrapposizioni che devono essere risolte: dalla disperazione alla speranza, dalla paura alla gioia. E’ questo il percorso del ragazzo afghano giunto a Tricase. Non è stato così per le vittime di Cutro, persone fuggite per disperazione e finite annegate nella disperazione.
E noi che c’entriamo in tutto questo?
La Caritas diocesana ha lanciato un appello all’accoglienza; “tutti da parte di Zeus vengono gli ospiti e i poveri”(Omero, Odissea, Libro 14^, 57-58), e l’antica civiltà non distingueva il profugo vittima di guerra o di persecuzioni da quello (povero) che ha fame e sete.
Un appello accolto dalla comunità di Tutino; il giovane afghano certamente ci aiuterà a comprendere che la risposta ad una disperata richiesta di aiuto non può essere costruire muri o mettere navi a pattugliare le coste, ma costruire canali umanitari, per favorire un’accoglienza dignitosa per chi arriva ed utile ad una parte del mondo che sembra aver dimenticato l’umanità.
Venerdì, 3 marzo 2023
Dopo l'ennesimo comunicato della "Gradinata Est - Ultras Tricase" Noi come Squadra ci sentiamo in dovere di rispondere. Volevamo farlo nell'unico modo che un attore calcistico conosca: lasciando che il campo parli per noi. Purtroppo, però, sono state dette cose che meritano una risposta dagli uomini che scendono in campo per l'Atletico Tricase più che dai calciatori.
Vogliamo spiegare, per prima cosa, le ragioni che Ci hanno portato a non dare seguito al primo comunicato della "Gradinata Est" e poi alla successiva contestazione. Contestare è un diritto di qualsiasi gruppo ultras e, come Noi siamo i protagonisti in campo, gli Ultras sono i protagonisti nel loro settore.
I risultati, è inutile negarlo, sono l'ago della bilancia nel calcio e quando non arrivano è giusto che una piazza storica come quella di Tricase pretenda di più.
È giusto quindi pretendere, è giusto chiedere rispetto per i sacrifici di quanti seguono la squadra in casa e in ogni trasferta e infine è giusto contestare.
I comunicati recenti della Gradinata Est, PERÒ, non erano tesi a contestare pretendendo di più dalla squadra in maniera lecita, ma erano tesi a DISTRUGGERE. Si chiedeva e si continua a chiedere di far cessare il calcio a Tricase venendo meno al rispetto di quanti orbitano intorno al Tricase calcio.
Senza ponderare le conseguenze, la vostra pretesa è stata ed è quella di ritirare la squadra, interrompere l'attività sportiva, annichilire i sacrifici fatti sino ad oggi da ogni componente dello staff e del gruppo Prima Squadra.
Tutto questo per delle ragioni che noi abbiamo sentito e letto ma che non riteniamo siano di nostra competenza. Quello che Noi dobbiamo fare e che facciamo, con merito e a volte con demerito ma MAI mancando di rispetto volutamente alla gloriosa maglia che cerchiamo di onorare, è sudare per l'Atletico Tricase, per i suoi tifosi e, ovviamente, per Noi stessi.
Forse non saremo all'altezza delle vostre leggittine aspettative ma Noi da agosto facciamo sacrifici e sudiamo dal martedì alla domenica per questa maglia.
Forse non saremo all'altezza delle vostre leggittine aspettative ma Noi mettiamo da parte impegni personali e professionali per questa maglia, se la domenica perdiamo non dormiamo le notti sino a quando non abbiamo conquistato nuovamente i 3 punti.
Fischiateci perché non siamo i giocatori che le vostre leggittine aspettative speravano di vedere difendere la gloriosa maglia rossoblù ma se chiedete a campionato in corso di ritirare la squadra, a questo punto voi ci state mancando di rispetto non come calciatori ma come uomini.
Se come calciatori siamo tenuti a venire da voi nonostante i fischi dopo una sconfitta, da uomini non verremo da voi nemmeno dopo una vittoria se non ci rispettate da tali. Sono questi i motivi che hanno spinto ognuno di Noi, senza nemmeno metterci d'accordo, a non venire da voi a Ceglie.
Il "Noi" è scritto sempre con l'iniziale maiuscola perché siamo un Gruppo vero, di quelli che si vedono rare volte nel mondo del calcio e tutti insieme lotteremo sino all'ultima goccia di sudore per l'Atletico Tricase. Non siamo in finale di Coppa Italia solo per la differenza reti e ad oggi siamo in piena corsa Play Off, obiettivo che da Gruppo Vero vogliamo raggiungere ad ogni costo!
Pronti poi a prendere applausi o fischi da calciatori ma mai accettando che venga calpestata la nostra dignità di uomini! Uomini che questa Società sta rispettando appieno onorando in maniera precisa e puntuale gli impegni presi con Noi; Societa per la quale continueremo a lottare e siatene certi che il nostro impegno è rivolto a qualsiasi tricasino tenga ai colori rossoblu, anche a VOI!
Prima Squadra