di Ercole Morciano
Ripresa in pieno l’attività dell’Adovos (Associazione Donatori Volontari di Sangue) di Tricase con risultati sempre più promettenti.
Il 6 ottobre, presso le scuderie di palazzo Gallone si è tenuta l’assemblea con le elezioni della ricostituita associazione. Valentino Schirinzi, commissario da circa un anno, alla presenza del presidente provinciale dell’Adovos “Messapica”, Giovanni Coluccia, ha relazionato sui progressi dell’associazione, passata da poche decine di iscritti agli attuali 170 e da 28 donazioni dello scorso anno alle attuali 143 (raccolte negli ultimi mesi), che aumenteranno ancora fino alla fine dell’anno.
Dopo i calorosi ringraziamenti per l’ottima gestione commissariale, i soci hanno deliberato all’unanimità di intitolare la sezione Adovos di Tricase a don Tonino Bello, tra i fondatori del sodalizio nel lontano 1979, l’anno del suo ingresso a Tricase come parroco.
In seguito alle votazioni sono stati eletti i seguenti soci: Roberto Zocco (presidente), Alfredo Russo (vicepresidente), Silvia Sergi (segretaria), Pippi Rizzo (tesoriera), consiglieri: Giuseppe Agosto, Fernando Musio, Luigi D’Aversa, Gregorio Feline, Dario Longo, Vincenzo Scolozzi, Roberto Casamassima, Vincenza Zocco, Antonio Confalonieri. Il gruppo di lavoro è stato poi allargato a Walter Stefanelli, Vito Panico, Michele Dell’Abate, Marco Marra, Maria Domenica Maglie e Lino Peluso.
Lo specifico di questo gruppo, il binomio sport-donazione, di sicuro gradito a don Tonino, si rivela sempre più attuale. Gli iscritti donatori di sangue sono quasi tutti appartenenti a gruppi sportivi di vario genere. Sport e solidarietà per loro non è uno slogan.
L’acquisto della joëlette, realizzato grazie alle iniziative e agli eventi che hanno visto impegnati durante l’estate tanti donatori e donatrici, si è rivelata un’idea vincente.
Un gruppo di soci ha frequentato il corso per l’uso del veicolo a ruota unica e la mattina del 28 ottobre è accaduto passatemi il termine “il miracolo”, cioè il segno straordinario che la parola èvoca.
A Novoli, dove si svolgeva la 23a “Stracittadina” su un percorso di 10,200 Km., ha partecipato alla manifestazione un gruppo di volontari Adovos con Danilo a bordo della joëlette. È stata un’esperienza sorprendente, «un abbraccio collettivo a Danilo, ai suoi genitori, ai volontari, da parte di tutti i partecipanti alla gara, ma anche degli spettatori che hanno condiviso la sua gioia e che lo hanno avvicinato per salutarlo e per regalargli un sorriso.
A Danilo è stato offerto dall’organizzazione un premio speciale: l’ovazione che gli è stata tributata sul palco e il suo sorriso spontaneo sono la gratificazione per tutti coloro che si sono impegnati per stargli vicino.
I nostri podisti hanno smesso i panni dell’atleta competitivo per unire le forze e far avverare il sogno del nostro amico Danilo. Di fronte a tanto calore umano non si può che restare sorpresi per il bene che lo sport riesce a generare quando conserva la sua umanità e mette al centro la persona».
Un altro settore in cui l’Adovos di Tricase si spenderà, è quello di diffondere la bellezza del volontariato tra i giovani. La dott.ssa Elisa Nescis, consulente scientifica dell’associazione, col sostegno della Direzione Generale dell’Ospedale “Card. G. Panico”, ha messo a punto un progetto di in-formazione per gli studenti e le studentesse delle scuole superiori di Tricase, da svolgersi durante l’anno scolastico in corso.
Suscitare l’attenzione e l’interesse delle nuove generazioni verso coloro che hanno bisogno di vicinanza e di solidarietà significa contribuire a sconfiggere costumi di egoismo che generano odio e intolleranza.
Abdullah Mohammed è ospitato in uno degli appartamenti dello Sprar del Comune di Tricase (Sisema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati). Vive con sette altri rifugiati provenienti da differenti paesi del continente africano. Lui è l’unico asiatico: viene dal Kurdistan iracheno, parla curdo, arabo e inglese ma con i suoi coinquilini preferisce comunicare in italiano.
Ha 31 anni ed è arrivato in Italia dalla rotta turca circa due anni fa. Come tanti, lui ha lasciato la sua terra, la sua famiglia, i suoi cari e ha intrapreso un lungo viaggio che lo ha portato inizialmente ad Otranto, poi presso il Cas di Castiglione e infine nel nostro Sprar. Quando parliamo di Abdullah, parliamo non solo di una persona, ma anche e soprattutto di una risorsa.
E’ una risorsa in casa , perché è lui che aiuta a gestire gli spazi condivisi, che coordina le attività domestiche e all’occorrenza sostiene noi operatori nella mediazione con gli altri.
È attento al rispetto delle regole del vivere in comune e collaborativo in qualsiasi attività o nuova esperienza che gli si propone. Abdullah ha avuto un percorso difficile nella sua vita, lasciare suo figlio e sua moglie non è stato facile, ma nonostante questo si è dato da fare e si è messo subito in gioco. Tutt’oggi, chiedergli di parlare del figlio lo rattrista e il suo volto si incupisce.
Ha sin da subito frequentato il corso di alfabetizzazione, iniziando così ad imparare la lingua italiana. Abdullah è una risorsa a scuola e ha fin da subito dimostrato grande impegno e determinazione nell’apprendimento della lingua italiana seguendo a piè pari le nostre linee guida. Studioso e determinato ha fatto della conoscenza della lingua un veicolo per creare relazioni sociali e per raggiungere i propri obiettivi di integrazione sul territorio.
Oltre a seguire le lezioni, Abdullah ha da subito intrapreso il percorso di alfabetizzazione alla lingua italiana presso il CPIA, ottenendo dapprima una certificazione di livello A2 e successivamente il diploma di terza media.
La sua più grande soddisfazione è stata quella di ottenere la patente di guida. " E' stato un giorno bellissimo! " ci ha detto dopo aver raggiunto questo traguardo ricordardandoci come l’esame di guida sia coinciso con il terzo giorno della festa del Ramadan (il mese del digiuno islamico) e per lui questo è stato momento di grande orgoglio.
Il percorso di studi di Abdullah non è finito, il suo sogno è poter frequentare la facoltà di lingue e letterature straniere presso l’Università del Salento. Effettivamente comunicare con gli altri e mediare tra le diversità è sempre stata una delle sue attitudini migliori, nonché una passione, che col tempo lo ha fatto diventare anche una risorsa per gli altri e ad oggi collabora frequentemente con l’Ufficio Immigrazione della Questura di Lecce nelle attività di mediazione linguistica per i migranti, soprattutto curdi, che giungono sulle nostre coste.
Come molti altri rifugiati Abdullah è diventato una risorsa per il territorio: la sua capacità di adattarsi e di voler sempre sperimentare e conoscere, lo ha portato ad apprendere e svolgere numerosi lavori, facendosi sempre apprezzare per il suo impegno e per l’attenzione che ripone in ogni attività in cui si cimenta.
Ciò lo ha portato ad essere un cittadino attivo nella comunità di Tricase: ha partecipato come comparsa al Presepe Vivente, alle varie escursioni e guide turistiche del territorio, agli eventi organizzati da noi o da altre associazioni...
Oggi lavora nel settore della ristorazione, torna tardi la sera ma, dimostrando grande senso del dovere, continua a frequentare le lezioni di italiano ed educazione civica e anche i laboratori.
Ultimamente ha seguito, insieme ad altri rifugiati il laboratorio teatrale tenuto dall’attore e regista Fabrizio Saccomanno che il 5 ottobre ha messo in scena lo spettacolo “Storie dell’altro mondo”.
Abdullah ha portato in scena uno dei tanti ricordi della sua infanzia, ed è stato il suo modo per salutarci e ringraziare la comunità di Tricase.
Tra pochi giorni, infatti, Abdullah lascerà il progetto di accoglienza per raggiungere il padre ammalato in Turchia e si prenderà cura di lui prima di far ritorno in Italia per dar seguito ai
suoi obiettivi: studiare, acquisire una laurea italiana, trovare un buon lavoro e ricongiungersi con la sua famigliain un posto sicuro. Noi operatori siamo orgogliosi e fieri del percorso di integrazione che ha portato Abdullah a conoscere il territorio, a costruirsi delle reti sociali e quindi ad essere una persona indipendente, capace oggi di costruire il suo futuro in maniera autonoma anche in un Paese che non è il suo.
Per tutto ciò gli auguriamo ogni bene che la vita potrà dargli, sicuri che, grazie alla consapevolezza e al desiderio di conoscenza, sia esempio virtuoso di integrazione, per tutti.
Buona vita Abdullah!
Lunedì 19 novembre a Matino, presso la Sala Teatro della Scuola Media Statale "Dante Aligheri", il Prof. Ruben Razzante Docente di Diritto dell’informazione all'Università Cattolica Sacro Cuore di Milano, il Prof. Andrea Feltri Docente dell’Universitè Europeenne Jean Monnet Bruxelles e Criminologo e l’ing. Luigina Quarta Consulente in Analisi Forense in materia reati informatici discuteranno con alunni e docenti dell'Istituto di educazione digitale e di sicurezza sul web. Introdurranno i lavori il Sindaco di Matino dott. Giorgio S. Toma, la Dirigente Scolastica dell'Istituto Comprensivo di Matino, dott.ssa Giovanna Marchio e l’avv. Donatella Cazzato Presidente del Club Lions Tito Schipa di Lecce.
I genitori dedicano diverso tempo a insegnare ai figli che per attraversare la strada è necessario controllare a destra e a sinistra, anche più volte, per essere certi che non arrivino auto. Spiegano, ripetendolo fino allo sfinimento, che non si apre la porta a sconosciuti.
Trasmettono loro la buona educazione, raccomandano di dire per favore e grazie, di comportarsi bene a tavola e più in generale a scuola e nel mondo.
Oggi i genitori di nativi digitali, la generazione “I GEN”, hanno un compito ancora più gravoso e per il quale sono impreparati: educarli ad un uso corretto del web, contribuire ad assicurare un uso adeguato della rete, che sostenga il pieno e armonioso sviluppo della loro personalità senza costituire un pericolo.
Si rende necessaria, dunque, una corretta educazione digitale.
Giovani informati ed educati diventeranno adulti più consapevoli e liberi e potranno contribuire a migliorare ed elevare lo standard di convivenza civile nelle comunità :questa regola, nata nelle civiltà antichissime, ha un’attualità’ prorompente.
I fatti di cronaca di bullismo e cyberbullismo, di vite bruciate da una foto o da una frase postata sul web, dimostrano quanto e come sia necessario sviluppare tra le nuove generazioni, nutrite e agite di informazioni spesso emulate e non frutto di una scelta consapevole, e perciò estremamente vulnerabili, la conoscenza come prerogativa della formazione delle loro coscienze e della costruzione di un futuro libero: da una parte conoscenza e dall’altra educazione all’utilizzo dello strumento, l’una complementare all’altra
Con questi principi il Club Lions Tito Schipa , in collaborazione con le Scuole del Territorio, vuole dare il suo contributo a diffondere la conoscenza e l’informazione e realizzare interventi educativi e preventivi con l’obiettivo di far comprendere ai ragazzi le molteplici sfaccettature e implicazioni sulla loro vita futura che uno scorretto utilizzo del web può determinare e ad assicurare un uso adeguato della rete, che sostenga il pieno e armonioso sviluppo della personalità dei minori senza costituire un pericolo, consapevoli che un’effettiva protezione dei minorenni sul web passa anche dalla creazione di una vera e propria“cultura della sicurezza” che, attraverso gli adulti, deve essere trasferita ai più piccoli.
Cultura della legalità. I Carabinieri di Tricase incontrano le scuole
I Carabinieri della Compagnia di Tricase nella mattinata del 13 novembre 2018 hanno mosso ulteriori passi nel percorso nell’ambito del progetto nazionale dell’arma denominato “cultura della legalità “ tenendo una conferenza sul tema presso l’istituto secondario di 1° grado di Salve.
Dopo una breve ma significativa introduzione a cura della vice dirigente, dott.ssa Viviana Greco, il Capitano Alessandro Riglietti, comandante della Compagnia Carabinieri di Tricase e il Luogotenente Tersigio Zezza, comandante della Stazione Carabinieri di Salve, hanno tenuto, insieme agli alunni delle classi seconde e terze, un dialogo relativo al concetto di legalità, approfondendo quindi, più nello specifico, gli innumerevoli rischi legati all’uso di sostanze stupefacenti ed alcoliche, norme connesse al rispetto del codice della strada, l’importanza di utilizzare con consapevolezza e criterio i social network, luoghi “reali” e non “virtuali” accessibili da tutti ovunque ed in qualsiasi momento nei quali si possono annidare diversi pericoli rappresentati, soprattutto per i minori, dalla pedopornografia al cyberbullismo in genere.
Dopo un richiamo all’importanza del “non restare mai indifferenti”, in un’ottica di una sempre maggiore, stretta partecipazione attiva e collaborazione con le istituzioni, nello specifico i carabinieri, si è ribadito il valore del dialogo con le istituzioni e sull’importanza della prevenzione di situazioni di grave pericolo che possono essere arginate e allontanate, in primo luogo, soprattutto attraverso una più profonda consapevolezza delle medesime.
Di qui il ruolo chiave delle istituzioni, ed in particolare della famiglia, primo fondamentale avamposto di ascolto, controllo e tutela dei minori. Al termine della conferenza, dopo aver risposto alle numerose curiosità, i Carabinieri hanno salutato con affetto i giovani alunni e raggiunto i loro coetanei dell’istituto secondario di Morciano di Leuca per un altro costruttivo confronto.
Caro Direttore,
rinnovo i complimenti per la riuscita manifestazione di sabato 20 ottobre scorso con la premiazione di Antonio Polito.
L’appuntamento che il “tuo” Il Volantino garantisce ormai da un certo numero di anni è diventato un evento culturale apprezzato non solo dai tricasini ma da un pubblico sempre più vasto residente nei tanti comuni del sud Salento-Capo di Leuca.
Questa realtà, conquistata sapientemente con il tuo impegno e quello dei tuoi collaboratori, mi spinge a sollecitarti a valutare se esistono le condizioni, come personalmente credo, di allargare lo sguardo di azione del giornale.
Non deve essere uno stravolgimento dell’attività consolidata, ma limitarsi ad ospitare uno o al max due interventi per accendere un faro su una comunità più vasta desiderosa di partecipare al comune risveglio.
In attesa di conoscere il tuo pensiero ti saluto fraternamente
Rocco Chirivì