di Nunzio Dell'Abate
UN ANNO DI COMMISSARIAMENTO NELLE MANI DEI CONSIGLIERI
Il Sindaco ha lasciato spirare l’ultimo termine utile (4 febbraio) che avrebbe consentito di andare a nuove elezioni già quest’anno, in un periodo compreso tra il 15 aprile ed il 15 giugno.
Ora le sue dimissioni, preannunciate urbi et orbi per consentirgli la candidatura alle regionali di maggio prossimo e la ricandidatura a sindaco nel 2021, qualunque giorno intervengano, faranno sprofondare irresponsabilmente la città in un anno e più di commissariamento.
A meno che non sia il Consiglio, o almeno 9 Consiglieri, a dimettersi congiuntamente entro il 24 febbraio. Noi come gruppo di minoranza siamo pronti a farlo, a costo di perdere di conseguenza i due rappresentanti tricasini in provincia, pur di
scongiurare la iattura di un commissario prefettizio per un così lungo tempo.
E gli altri Consiglieri lo sono? O invece sono complici del disegno scellerato del Sindaco e se la sentono di “regalare” alla propria comunità lo spettro di un deprimente commissariamento?
Nel frattempo su a palazzo Gallone, in questo clima di instabilità per una maggioranza da tempo frantumata e di incertezza per un Sindaco sul piede di partenza per il sogno barese e per il Chiuri bis targato 2021, regnano sconforto e demotivazione fra il personale comunale e gli stessi amministratori.
Da lontano leggermente ovattati riecheggiano i proclami di Cambiamenti e Pacificazione della campagna elettorale di tre anni fa, mentre si fa la conta delle problematiche ed esigenze sempre più Stagnanti della città e si rilegge il bollettino di guerra: Giunta azzerata, Assessori defenestrati, Assessori senza deleghe, Consiglieri dimissionari dalla maggioranza, accuse reciproche al vetriolo, denunce e denigrazioni ai giornali locali e tanto altro ancora.
E mentre il Sindaco è chino a riflettere sul giorno delle dimissioni e con quale schieramento regionale candidarsi, quando Tricase risolleverà il capo fiera di sé, della sua identità e delle sue potenzialità