di Ercole Morciano
Una cornice manieristica sormontata dallo stemma mediceo esibito da due angeli, racchiusa alla base da una veduta cinquecentesca di Firenze: la svelano una coppia di putti ai piedi di due muse che sostengono, in funzione di cariatidi, la trabeazione ricca di fiori e di frutti. All’interno della cornice, come usava, il lungo titolo dell’opera: LE ISCRITTIONI/ POSTE SOTTO LE/ VERE IMAGINI DE/ GLI HUOMINI/ FAMOSI/
Le quali à Como nel Museo/ del GIOVIO fi veggiono/ tradotte di Latino in/ volgare da HIPPO/ LITO ORIO/ Ferrarese. Il libro risulta stampato a Firenze il 1552 presso l’impressor ducale Lorenzo Torrentino (Laureens van den Bleeck, di origini olandesi) che esibisce la sua marca.
L’autore, Paolo Giovio, è un medico, storico e letterato molto noto nel suo tempo. Nato a Como il 1483, dopo gli studi a Pavia e a Padova si trasferì a Roma presso la corte del papa Clemente VII (1523-1537), Giulio de’ Medici (a fianco del quale visse l’esperienza drammatica del “Sacco di Roma” nel 1527). Dal medesimo papa fu nominato vescovo di Nocera nel 1528.
Autore di opere storiche, di curiosità e vivace informazione, viaggiò molto e conobbe personaggi famosi. Alle loro immagini esposte nel museo da lui fondato a Como, la sua patria, diede le didascalie.
Trasferitosi a Firenze dal 1549, godette della protezione di Casa Medici e presso quella corte visse fino alla morte occorsagli il 1552.
Mentre avevo il suo libro tra le mani, davanti alla dott.ssa Gloria Fuortes, responsabile della Biblioteca Comunale trasferita temporaneamente a Palazzo Gallone, al secondo piano, non nascondo di aver provato una certa emozione.
Un’opera tanto antica quanto delicata e fragile; nata molto prima degli ambienti in cui si trova, tra le due fasi del Concilio di Trento (1545-1563), anni in cui la storia d’Italia e dell’Europa tutta era segnata dalla grave crisi politica e religiosa, fomite di guerre e laceranti divisioni.
Il raro libro è stato donato alla Biblioteca comunale da Ettore Abramo Cazzato. Tricasino di nascita, propriamente di S. Eufemia, svolgeva il suo lavoro di impiegato a Lecce, dove abitava in un’antica, grande casa del centro storico.
In quella dimora piena di libri si recava Tonino Maresca, all’epoca unico addetto alla biblioteca, su mandato dell’assessore alla pubblica istruzione del tempo, Gaetano De Giuseppe, per elencare e impaccare i libri che il Cazzato andava donando a Tricase.
Per conoscere meglio A. E. Cazzato, bibliofilo d’eccezione, e approfondire il suo rapporto col Comune di Tricase, v. C.V. MORCIANO, Abramo Ettore Cazzato
bibliofilo e benefattore tricasino nel ventennale della morte, in “Terra di Leuca”. Bimestrale di informazione, storia, cultura e politica, A. VI, n. 34, Tricase, dicembre 2009, p. 3.
Prima della donazione di Ettore Abramo Cazzato, la Biblioteca comunale di Tricase era piuttosto misera per quantità e qualità di unità librarie.
Il numero dei volumi era intorno ai 1.300 e pochissimi erano quelli di pregio; con la donazione Cazzato i libri diventano, negli anni Ottanta, oltre 5.000 e la Bibliotecacomunale di Tricase per decisione del direttore, dott. Francesco Accogli e del Comitato di gestione presieduto dal prof. Hervé A. Cavallera, si arricchisce, grazie alla donazione Cazzato, della “Sezione chiusa delle edizioni rare e pregevoli” il cui nucleo forte comprende 2 cinquecentine, 6 seicentine e svariate settecentine.
Del fondo Cazzato, mi informa la dott.ssa Fuortes, è in corso la ricostituzione al fine di valorizzarne ancor più il patrimonio librario che, grazie al programma OPAC-SBN, è entrato nella rete del Catalogo unico nazionale.
Contribuiscono a delineare la fisionomia del “Fondo Cazzato” - continua la dott.ssa Fuortes - libri di varia natura: dalle opere agiografiche e devozionali a quelle di tipo teologico dogmatico, esegetico e spirituale, dai trattati dell’ambito filosofico, pedagogico e scientifico-matematico ai classici delle letterature latine, italiane e francesi, dai testi giuridici alle esposizioni geografiche, alle enciclopedie e dizionari di varie epoche.
Quest’anno ricorre il 30° anniversario della morte di Ettore A. Cazzato e pertanto sarebbe doveroso ricordarlo dedicandogli una strada; per l’occasione si potrebbe presentare il fondo a lui intestato con una bella conferenza per svelarne gli aspetti bibliografici, scientifici, letterari e le immancabili curiosità.
Un appello e un auspicio a chi di dovere e a tutti i cittadini: valorizziamo le nostre biblioteche! La ciiviltà di un popolo si misura anche dalla cura con la quale viene trattata la biblioteca pubblica.
I lavori in corso presso la biblioteca comunale non solo servano a renderla un luogo di attenta conservazione e di accogliente fruizione, ma siano anche di stimolo perché essa diventi il cuore pulsante delle attività culturali della comunità, a servizio della quale essa è nata ed opera.
Il medesimo appello-auspicio valga per la biblioteca di “Casa Comi” a Lucugnano: arricchita dalla donazione Donato Valli, la biblioteca pubblica a p.t. dipende, col personale addetto, dalla Provincia di Lecce, mentre quella con i libri del Poeta è della Regione e si trova al piano nobile della Casa, gestito con competenza e impegno costante dall’associazione di volontariato “Tina Lambrini-Comi”.