di Caterina Scarascia

Rido, leggendo il titolo dell’articolo di Alessandro Distante sull’ultimo numero de “Il Volantino”.

Titolo simpatico che, di primo acchito, sdrammatizza l’amarezza del contenuto, quello sulla lungaggine dei consigli comunali e, peggio, sulle beffarde frecciatine alle “testatine” locali, alias il settimanale cittadino che consente circolazione di informazioni ed opinioni da oltre 20 anni.

Poi mi chiedo: ma abbiamo davvero un sindaco ed una amministrazione comunale?

Mi dicono di si, da circa 2 anni.

Strano, perché non me ne ero affatto accorta, certamente per colpa mia e dei miei tanti impegni.

Spulcio un po’ di quotidiani, anche qualche numero della “testatina” locale e cerco di capire se è vero quello che mi dicono, cioè che Tricase ha una amministrazione.

Scopro che già nel primo anno di insediamento è intervenuta su tante emergenze e criticità (chiaramente lasciate da chi l’ha preceduta…espressione elegante ad uso e consumo di tutti, come nella migliore tradizione politica italiana): l’ordinanza di abbattimento di villa Sauli a Tricase Porto (che è ancora in piedi); il rifacimento di Piazza Don Tonino Bello (vi prego, non ci andate di sera, con le panchine accese); le infiltrazioni sulla facciata di Palazzo Gallone, e poi l’ACAIT, la limitazione del traffico nel centro storico, un’estate tricasina eccezionale (sospendendo Alba in Jazz…mi pare giusto, come i patrocini ad altre importanti manifestazioni culturali).

Ovviamente nel secondo anno si è continuato sulla stessa linea, perché le criticità sono davvero tante e in più a novembre scorso è arrivato il tornado sulle Marine.

Mi dicono che c’è anche un’opposizione, ma qui davvero non ci credo.

Insistono, anzi sottolineano che il PD di Tricase, che è appunto all’opposizione, ha pubblicato sull’ultimo numero della ormai famosa “testatina” una nota in merito. Riesco a leggerla (sempre i miei tanti impegni…ahimè) e scopro che, a parere del circolo tricasino: “Il comune di Tricase non deve essere gestito come fosse un’associazione di “fund raising”,perché non basta esercitare l’ordinario ruolo di una ipotetica raccolta finanziamenti senza avere una chiara idea di sviluppo della città….un cambio di passo sembra essere ormai indispensabile.”

Eh beh…adesso ci credo…sono oltre 30 anni che l’opposizione dice queste cose e oltre 40 che chi è al governo assicura di doverle e poterle fare.

Quale prova migliore??? Ricordo che un po di anni fa si tentò di mettere a punto un’idea di sviluppo della città (penso ai primi mandati dell’Amministrazione Coppola, agli anni di Agenda 21, ai lavori sul Parco Otranto-S. Maria di Leuca, all’analisi dello stato dell’arte rispetto alla società civile, ai processi di partecipazione, all’analisi dell’ ambiente antropizzato, della biodiversità, della produzione e dei consumi), idea che avrebbe dovuto “lanciare” le amministrazioni verso una progettualità lungimirante, ragionata e ragionevole, quindi fattibile, che andasse oltre le pure emergenze e l’ elenco quotidiano delle cose da fare, tipo lista della spesa.

Ma gli amministratori e i consiglieri di opposizione sanno che nel nostro Comune esistono questi documenti? Che possono rappresentare il punto di partenza, chiaramente da aggiornare, di una idea di sviluppo di Tricase? Sono consapevoli che senza una meta condivisa non si va da nessuna parte? Eppure sulla “testatina” locale queste cose le scriviamo da un po di anni.

Se, anzichè disprezzare, leggessero e comprendessero….forse qualche speranza ci sarebbe ancora.

Ed io, nonostante la mia dabbenaggine, mi convincerei che Tricase ha davvero un’amministrazione

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