di Alessandro Distante

Sui muri della Città manifesti annunciano lo stanziamento di ben 100.000 euro a favore di Tricase; per interventi su strade, scuole, edifici pubblici, beni del patrimonio comunale.

Tutto ciò “Grazie al Governo del cambiamento”; firmato: Movimento 5 Stelle.

L’illusione di essere stati destinatari privilegiati dal “Governo del cambiamento” finisce presto; girando, casualmente per altri Paesi, leggo, per esempio, a Maglie manifesti dei 5 Stelle che annunciano, anche lì, 100 milioni per strade, scuole, edifici pubblici e beni del patrimonio comunale.

Vado a Taurisano e vedo manifesti che annunciano uno stanziamento di altri 100 milioni di euro ancora una volta, guarda caso, “A favore di strade, scuole, edifici pubblici, beni del patrimonio comunale”. Ma a Taurisano, c’è una variante: ad annunciare l’elargizione di questi 100.000 euro non è solo il Movimento 5 Stelle ma anche la Lega, ma soltanto per il rifacimento di strade. Saranno forse un primo acconto sui 49 milioni di euro che la Lega dovrà restituire? Mah!

A questo dubbio si aggiungono, purtroppo, ben altri dubbi.

Il primo dubbio: a che serve questa pioggia, o, meglio, pioggerellina di soldi?

Bastassero 100.000 euro per uno solo di questi problemi! Alcuni decenni fa, si contestava la politica degli interventi a pioggia. In questo caso non è neppure una pioggia torrenziale ma, semmai, una pioggerella e le pioggerelle non risolvono i problemi della siccità.

Il secondo dubbio: è giusto appropriarsi di questi contributi statali in favore di Tricase, di Maglie, di Taurisano e di chissà quanti altri paesi?

Alcuni decenni fa si facevano dure reprimende allorquando quelli che venivano chiamati i notabili democristiani o i rampanti socialisti comunicavano, pure loro, l’elargizione di contributi per le scuole, per le strade e per le fogne. “I soldi non sono loro ma sono dei cittadini che pagano le tasse; loro, i governanti, devono impiegarli per fare quello che oggi presentano come se fosse un regalo!”. Erano battaglie di principio in nome di un cambiamento per il quale si lottava.

Il terzo dubbio: siamo sicuri che lo stanziamento sia proprio del Governo del cambiamento?

Se il cambiamento fosse arrivato, non avremmo dovuto rivedere quegli stessi manifesti e risentire quelle stesse rivendicazioni propagandistiche dei Partiti che sono stati tanto contestati dai nuovi Movimenti.

Il dubbio cresce e lascia il posto ad un timore: e se non fossimo al Governo del cambiamento ma fossimo tornati ad una vecchia politica che più che allo sviluppo vero pensa di accontentare il pubblico degli elettori con i soldi e solo con i soldi?

Del resto il Governo, così detto del cambiamento, è un governo che ha alla base non un’alleanza politica ma un contratto che, per il codice civile, disciplina un rapporto giuridico di tipo patrimoniale ed in ogni patrimonio i soldi hanno la loro importanza.

Per fortuna a San Remo, un giovane italo egiziano ha vinto il Festival cantando che i soldi, soldi, soldi non sono tutto perché sui soldi e con i soldi non si aiuta a crescere e ciò vale per ogni ragazzo ma vale anche per ogni Sud.

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