NON CI DIMENTICHIAMO…

di Nunzio Dell'Abate

Nelle marine di Tricase aleggia un silenzio assordante.

Alla frenesia e rassicurazioni dei giorni immediatamente successivi al tornado, sembra aver preso il posto un sentimento di sconforto ed abbandono.

Eppure tanti effetti del devastante uragano sono ancora lì, con incresciosi risvolti sul piano ambientale e di immagine, non lasciando presagire nulla di buono in vista della stagione estiva: alberi, pali della pubblica illuminazione e segnali stradali divelti; muretti di recinzione abbattuti; un immenso deposito di materiale ligneo e scarti vari di fronte al piazzale della Rotonda che desta preoccupazione per il rischio di incendi e di cattivi odori, a causa della lenta macerazione del legno, e per il pessimo colpo d’occhio; diverse colonne di fumo che in modo un po' tetro si levano al cielo, segno dei tanti focolari cui si ricorre, talvolta in modo improvvido, per smaltire i materiali di risulta.

Ma ciò che ferisce di più è lo smarrimento, per non dire rassegnazione, dei tanti cittadini e titolari di attività commerciali colpiti dall’evento calamitoso.

Per questa ragione chiediamo al Sindaco di indire a stretto giro un incontro pubblico o meglio ancora un Consiglio Comunale aperto in modo da relazionare la comunità sullo stato dell’arte: cosa si è fatto e cosa si farà, tempi, modalità e costi; a che punto è il procedimento per la dichiarazione dello stato di calamità naturale; quali e quante risorse economiche sono state stanziate.

Non vorrei che a caldo nei primi giorni si siano generate eccessive aspettative.

Ricordiamo che il Sindaco ha richiesto a tutti i danneggiati una perizia corredata di idonea documentazione fotografica, di cui gli stessi hanno anticipato il costo.

Occorre trovare subito prime forme di ristoro, anche sotto forma di riduzione dei tributi comunali o di incentivi. La redazione dell’imminente bilancio di previsione annuale del Comune deve essere incentrato sul recupero e ricostruzione delle marine.

Guai se non fosse così. Non bisogna abbandonare nessuno, serve vicinanza e conforto più di quanto offerto nell’immediatezza dell’evento.

L’Amministrazione batta un colpo e tutti facciano la loro parte nel segno di quel senso di comunità solidale che ci deve contraddistinguere sempre.

in Distribuzione