di Alessandro Distante
Non è stata una bella pagina di confronto e di ricerca democratica del bene comune.
L’idea di ascoltare tutti gli attori in campo e prestare attenzione a tutti gli interessi era positiva ed apprezzabile; buona la decisione di convocare un Consiglio Comunale Straordinario aperto ai cittadini, alle associazioni ed ai rappresentanti politici ed istituzionali.
Tuttavia molte cose non sono andate per il verso giusto. Innanzitutto la lunga e talvolta poco tecnica relazione illustrativa da parte del Tecnico ANAS, in alcuni tratti apparso più impegnato a rispondere ad antiche accuse che ad illustrare le problematiche delle varie soluzioni possibili;
poi interventi di rappresentanti politici più attenti ai rapporti verticali con il Governo (del quale si sono dichiarati addirittura portavoce) che a quelli orizzontali e cioè della appartenenza al livello di rappresentanza comunale o regionale; quindi scambi non proprio edificanti per una assise istituzionale; ma, al fondo, una articolazione degli interventi che ha “favorito” i rappresentanti delle Istituzioni più che dare spazio alle istanze della cittadinanza, sia essa organizzata o meno.
Certo gli impegni (sempre numerosi) dei rappresentanti delle Istituzioni ha imposto di dare la precedenza a chi veniva da fuori come ha spiegato il Presidente Martina, ma se l’idea era quella dell’ascolto dei cittadini, oltrechè ovviamente dei rappresentanti delle Istituzioni, lo scopo non mi sembra raggiunto.
Manca ad oggi un momento di sintesi. Dopo un incontro alle Scuderie prima dell’Estate, non ha fatto seguito alcun momento di sintesi e di proposta, fino a ripetere sostanzialmente lo stesso incontro a metà ottobre.
L’immagine di Tricase che ne è venuta fuori non è esaltante; la Città, nelle sue espressioni politico-istituzionali, è apparsa attendista ed inutilmente spettatrice. Se la politica è il momento della sintesi per il perseguimento dell’interesse comune, è l’Amministrazione che è chiamata a questa sintesi assumendosi la responsabilità delle scelte.
Diversamente si aggrava il rischio, già emerso nel corso del Consiglio Comunale e poi acuitosi nei giorni seguenti, di un isolamento di Tricase rispetto a tutto il Capo di Leuca.
Difendere alcuni ettari di terra è importante, ma difendere e proporre un’idea di ricerca del bene comune esteso ad un vasto territorio che includa Tricase ma che abbia al centro l’intero Capo di Leuca è altrettanto importante.