di Nunzio Dell'Abate

A Depressa di Tricase cala il sipario sulla “Scuola Materna Risa Bramato”, l’ultimo presidio scolastico rimasto in piedi dopo la chiusura delle elementari e medie.

Cancellato nella frazione il diritto all’istruzione, nell’insipienza di un Sindaco che non ha saputo, o forse voluto, salvare l’Istituto e mantenere alto il suo buon nome legato alla storia di un’intera comunità.

Parliamo di una eccellenza scolastica che si contraddistingueva per l’offerta educativa ricca ed
articolata, per l’elevato standard dei docenti, per la cura degli spazi, oggetto di recente ristrutturazione, e per l’iscrizione di bambini residenti a Tricase.

Encomiabili lo sforzo e la mobilitazione dei genitori letteralmente abbandonati a se stessi- per ripristinare la funzionalità del Plesso: note accorate al Sindaco, incontri con il dirigente scolastico, trasferte a Lecce all’U.S.P. e financo l’individuazione di altre tre iscrizioni per portare gli alunni da 12 a 15 unità. Ma senza guida istituzionale tutto ciò si è palesato vano.

Ora sono tanti gli interrogativi sulle responsabilità e sulle conseguenze per il tessuto socio-culturale della frazione.

Perché il Sindaco Chiuri ha tenuto in sordina il provvedimento di chiusura della scuola che risale a maggio scorso?

Perché non ha adottato alcuna delibera di Giunta che desse un indirizzo di segno opposto?

Perché non ha investito la Commissione Consiliare o il Consiglio nella sua interezza? Perché non ha posto in essere alcuna attività di sensibilizzazione?

Chi altri della maggioranza consiliare ne era a conoscenza?

Come mai Castiglione (frazione di Andrano), con un minor numero di abitanti ed ugualmente senza elementari e medie, conserva la scuola di infanzia a parità di numero di alunni iscritti?

Perché, come misura estrema, il Sindaco non ha disposto un servizio di scuolabus che assicuri ai genitori l’accompagnamento dei figli nelle sedi della scuola dell’infanzia di Tricase?

Eppure riecheggiano ancora i roboanti proclami del candidato Chiuri alle ultime amministrative dal palco della piazza di Depressa:

Ripartiremo dalle frazioni perché hanno eguali diritti”…

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