Tricase, 25 agosto 2018. Nella giornata di ieri i militari della Stazione Carabinieri di Tricase, in esecuzione di ordinanza di applicazione di custodia cautelare emessa dal Tribunale di Lecce – Sezione GIP, hanno tratto in arresto per i reati di tentato omicidio, danneggiamento e lesioni continuate C.S., classe 1996, di Tricase.
L’ordinanza è scaturita da attività d’indagine curata dai Carabinieri della Stazione a seguito di denuncia querela presentata il 30 aprile 2018 da parte ex fidanzata del giovane, per un (maldestro) tentativo d’omicidio commesso dall’arrestato nella medesima data, nella zona denominata “167” di Tricase.
Infatti durante una lite scoppiata per la decisione della donna di porre fine alla relazione sentimentale dal carattere violento con il medesimo il ragazzo tentava di darle fuoco.
Il tentativo si concretizzava poiché durante l’accesa discussione l’uomo minacciava la fidanzata che le avrebbe dato fuoco se non fosse tornata sui suoi passi quindi, dopo essersi momentaneamente allontanato, usciva dalla propria abitazione munito di una bottiglietta contenente del liquido infiammabile che lo stesso versava sulla gamba della donna, tentando successivamente di innescarla con la fiamma di un accendino.
L’accensione della fiamma veniva congiurato solo grazie alla prontezza dei riflessi della donna che riusciva provvidenzialmente a fuggire e rifugiarsi nella propria abitazione.
Nella circostanza della fallita aggressione l’arrestato, non pago dell’esito della vicenda, sversava parte del liquido sulla finestra della camera da letto della donna, per poi innescarlo provocando lievi danni all’infisso.
I militari in seguito infatti in sede di sopralluogo tecnico scientifico hanno rinvenuto e sequestrata nr. 1 bottiglietta presentante tracce di liquido infiammabile.
A seguito degli approfondimenti investigativi (sentiti anche altri testimoni oculari fra cui il padre della ragazza anch’egli minacciato dal giovane nella stessa occasione, e vagliate le documentazioni sanitarie), i militari della Stazione di Tricase raccoglievano ulteriori elementi di reità per il ventiduenne, pienamente condivisi dall’Autorità Giudiziaria di Lecce, che era stato peraltro responsabile di precedenti comportamenti violenti come segnalato dalla parte offesa in sede di denuncia del 30 aprile e mai rappresentate prima.
L’arrestato, al termine delle formalità di rito, è stato tradotto presso la propria abitazione in regime di arresti domiciliari a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.