di Alessandro Distante
E’ questo il nome che si è dato il Coordinamento nato a Tricase contro ogni forma di razzismo.
Da questo numero il nostro Giornale darà spazio alla voce di coloro che, venendo dal mare, hanno trovato ospitalità in Tricase.
Riteniamo che la conoscenza sia la fondamentale premessa per ogni utile forma di integrazione e che navigare in Mare aperto, senza limiti e confini, possa essere un luogo di incontro.
Se il mare, per noi salentini, diventerà l’appuntamento di un’Estate ormai iniziata, luogo di svago, di incontri e di piacere è bene pure ricordarsi di come il mare sia un luogo di speranza ma anche di disperazione per tante persone che lo affrontano per scappare da guerre o dalla miseria e sperano in una terra e in una vita migliore.
Non è giusto far finta di niente, quando a morire sono essere umani.
Come possiamo godere del mare se per altri il mare diviene sofferenza e morte? Neppure è possibile chiudere mari e frontiere, come se ci dovessimo difendere da altri essere umani, umani come noi, che cercano unicamente di trovare qui da noi quello che per secoli abbiano rubato loro.
Perciò come Giornale offriamo, a partire da questo numero, una pagina a chi, attraversato il mare, vive a Tricase.
Potranno scrivere di loro e di noi e così aiutarci a capire, a capirli e a capirci.