di Guido Sparasci Nella mia vita mi sono cimentato in tre sport diversi: nel calcio, da adolescente, ma, se si esclude una breve quanto anonima parentesi con la squadra allievi del Tricase, si trattò solo di un “garrulo trastullo”, consumato nelle strade vicino casa -allora si poteva!- o in qualche campetto di fortuna (ero un'ala destra veloce, e sfruttai questa dote per una partecipazione estemporanea ai Giochi della Gioventù, dove vinsi la medaglia di bronzo negli 80 metri piani); poi, in età più matura, nella corsa, praticata amatorialmente lungo le strade di campagna; infine, più di recente,  ma solo per pochi mesi, nel ciclismo (in realtà s'è trattato solo di lunghe passeggiate in bicicletta, avendone acquistata una di discreta qualità con la quale mi son divertito soprattutto a scalare ripetutamente le vette “ardite” dei nostri luoghi). Ebbene, nessuna foto mi eterna intento nella pratica di tali discipline.

Beffardamente, appaio, invece, in una che immortala la squadra tricasina di pallanuoto, sport che non ho mai praticato, che non ho mai sognato di praticare e che evito persino di seguire in televisione.Era un giorno d’agosto del 1975; stavo andando a Punta Cannone, solo soletto, a fare il bagno, eccezionalmente di pomeriggio, e ebbi la fortuna di passare dal …posto giusto nel momento giusto.Roberto Santacroce, buontempone come sempre, storpiando volutamente il cognome della mamma (c’è una storia amena dietro questa storpiatura), mi invitò a unirmi al gruppo in posa: “’Ccarascia, vieni anche tu”.E io: “Roberto, ma non c’entro niente con voi”! Lui,di rimando: “Cci te ne 'mporta, veni lu stessu”!A quanto mi è stato di recente raccontato, non sono l’unico "intruso", in quella foto, ma lascio volentieri agli storici dello sport tricasino l’onere di svelare l’identità dell’altro. Resta, comunque, una delle poche in cui appaio sorridente, a ricordo di una stagione serenissima della mia vita: le amarezze cominciarono appena l’anno dopo!

Da sinistra, in alto: Guido Sparasci (io),Stefano Sodero, Maurizio Raeli, Mario Calabro (era soprattutto un pallavolista eccellente, prematuramente scomparso), Gery Ruberto, Maurizio Sodero, Tullio Corciulo, Pierangelo Errico, Giovanni Angelelli, Antonio Bramato (detto "Schollander" -dal nome di un grande campione di nuoto dell'epoca- o Cavallone, per la notevole massa d'acqua che spostava ad ogni bracciata), Sergio Cosi; accosciati, da sinistra:Domenico Santo, Vincenzo Ruberto, Roberto Santacroce, Luigino Fracasso, Fernando Esposito (Copeta).

 

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