Nostra intervista a Francesca Sodero

di Alessandro Distante  Abbiamo incontrato Francesca Sodero, candidata a Sindaco di Tricase, nella sede di via Roma del Metup 5 Stelle. Ad accoglierci, la candidata ed un gruppetto di persone, tra le quali una attivista, particolarmente premurosa ma discreta; è la mamma della candidata che ci offre dolcetti e, a nostra espressa richiesta, acqua fresca. Ed il clima infatti è veramente caldo, ma Francesca non mostra alcun segno di stanchezza o di stress da caldo. Del resto è appena all’inizio di una lunga campagna elettorale che si concluderà nel 2017.

Perché hai detto di sì alla proposta di candidatura fatta dal tuo Gruppo?

Una questione di coerenza –risponde senza esitazione la Sodero- perché è da tempo che come Metup 5 Stelle di Tricase ci incontriamo per approfondire le problematiche del territorio e per prospettare soluzioni. Se ad un certo punto il Gruppo ha visto in me una cittadina che può, insieme agli altri, guidare un percorso, allora, per coerenza e dovere, non potevo tirarmi indietro.

Eppure l’impegno di sindaco sottrae tanto tempo agli impegni personali. Pensi di fare il Sindaco a tempo pieno?

Se sarò eletta, mi impegnerò nel compito affidatomi al 100% come ho sempre fatto per ogni impegno che mi sono presa o che mi hanno dato. L’ho fatto in Università, nel dottorato, lo faccio nella professione e lo farò, se Tricase me lo chiederà, come Sindaco. Quello che voglio dire è che il mio impegno sarà pieno e sarà svolto senza alcuna superficialità. Insomma un impegno al 100%.

Come giudichi la politica e la politica a Tricase?

Scollegata dalle problematiche vere dei cittadini. Ciò lo avverto a livello nazionale ed anche a Tricase. Chi siede in consiglio comunale non sembra perseguire progetti politici, ma insegue le singole emergenze e spesso va dietro piccole dispute che nulla hanno a che vedere con i problemi veri, quelli dei cittadini. Per me, la sfida della politica è creare entusiasmo intorno a progetti e questi devono essere concreti, aderenti ai problemi veri e alle sensibilità dei cittadini.

Cosa ti piace di più di Tricase?

Tricase ha tutto il potenziale per tornare ad essere il punto di riferimento del Salento. E’ questa ricchezza, spesso nascosta, che mi affascina della mia Città e che vorrei che venisse fuori. Di Tricase, insomma, mi piace quello che è già ma soprattutto quello che può tornare ad essere.

E quello che ti piace di meno?

La poca partecipazione alla vita cittadina. A Tricase c’è poco dialogo, c’è poco ascolto. Troppe proposte vengono affossate non per il loro contenuto ma per chi le propone. E questo è ciò che non mi piace.

Quale è il tuo giudizio sulla attuale Amministrazione comunale?

Quello che mi sembra il tratto caratteristico negativo è la mancanza assoluta di un progetto forte e chiaro di sviluppo. Dove vogliono portare Tricase? Tanti spot ma senza un progetto. E poi è un’Amministrazione che non cura in alcun modo il dialogo al suo interno e tra l’Amministrazione ed i cittadini.

Quali le cause e le responsabilità di questo giudizio?

Il percorso di sviluppo si è inceppato, soffocato da una politica che troppo spesso è stata gestita e vissuta in maniera clientelare. Troppo spesso si è votato un politico perché questo, in cambio, ha promesso di dare qualcosa all’elettore, soltanto uno scambio di interessi e questo non è politica. Occorre invece sviluppare una diffusa cittadinanza attiva dove chi si impegna non lo fa solo per sé stesso ma per il bene comune.

E il Sindaco Coppola?

Mi sembra un deciso accentratore di decisioni al di là di apparenti dichiarazioni di apertura al dialogo e al confronto.

La tua candidatura è conseguenza anche del fatto che sei donna?

La mia candidatura, come donna, può certo favorire e stimolare la presenza di altre donne perché di questo Tricase ha profondo bisogno. Ma la mia candidatura è conseguenza di una scelta nei miei confronti non in quanto donna, ma in quanto cittadina all’interno di un Movimento che da tempo ha imparato ad incontrarsi e a lavorare su progetti concreti.

E i giovani. Come coinvolgerli in politica?

Il problema è che a Tricase molti miei coetanei, ed anche più giovani, non ci sono. L’emigrazione giovanile è altissima e la fascia di età dai 19 ai 30 anni vede un vuoto che penalizza Tricase.

Nel nostro Movimento stiamo sperimentando e spingendo per favorire una loro attiva partecipazione. L’impegno è forte e speriamo di avere risultati utili per loro e poi per tutti.

Ci puoi dire su quali punti programmatici state riflettendo?

E’ ancora presto per offrire una proposta organica. Posso dire che il nostro metodo è quello di essere concreti e proporre progetti fattibili. Per esempio, siamo contrari alla condotta sottomarina perché noi proponiamo un sistema di fitodepurazione con un eventuale parco lagunare. E poi sui rifiuti siamo contrari all’impianto di compostaggio e proponiamo un compostaggio domestico o di prossimità. Un altro tema centrale è lo sviluppo delle attività commerciali favorendole con iniziative concrete, come abbiamo fatto con <<Le vetrine di Tricase>>. Unire turismo ed agricoltura e puntare sull’economia agricola della trasformazione e dell’ospitalità.

Tricase nel Capo di Leuca. Su cosa si dovrebbe lavorare?

Penso alla collaborazione dei Comuni del Capo di Leuca sul turismo. Non può esserci una proposta per ogni Comune: voglio chiarire che penso ad un Capo di Leuca come sistema, con interscambi e interrelazioni senza prevalenze e sudditanze. Ogni angolo è prezioso e deve essere messo in rete.

A Roma quando la Raggi si è insediata i suoi hanno gridato a viva voce Onestà? Sarà così anche a Tricase?

Sì, onestà, ma come onestà intellettuale. Voglio dire che chi sarà eletto dovrà essere onesto, dovrà far seguire alle parole i fatti. Onestà vorrà dire che il Palazzo dovrà aprirsi al territorio e ai suoi cittadini. La onestà, che vuol dire anche trasparenza, dovrà essere dimostrata e non solo dichiarata.

Un’ultima domanda: perché una candidatura con così largo anticipo?

Perché la candidatura serve a fare un percorso di progetto e di impegni. Perché bisogna spazzare via una mentalità che vede la campagna elettorale ridotta agli ultimi mesi, fatta di acquisizione di pacchetti di voti, con la costruzione di accordi più o meno sottobanco e tutto alle spalle dei cittadini. Io e il Metup di Tricase vogliamo invece innescare un processo democratico che leghi i cittadini ad un progetto forte e questo impedirà di fare trattative sulle candidature e sui voti e consentirà di creare quella unità che, intorno a persone decise, coerenti ed oneste, potrà dare un forte contributo alla Città.

 

 

 

 

 

 

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