Proseguono, tra le polemiche, i lavori nel Centro storico. Se i commercianti fanno sentire la loro voce, lamentandosi per la difficoltà per i potenziali clienti di raggiungere i loro negozi, il Sindaco De Donno rassicura che i lavori termineranno a fine ottobre e che tutto è stato concordato con i commercianti.
Dal canto loro i Consiglieri di opposizione si muovono organizzando un incontro pubblico sulla questione ma, a quell’incontro, non partecipa nessuno dei diretti interessati, con l’unica eccezione di un commerciante che ascolta, da lontano, quello che si dice.
Un quadro che mette in evidenza problemi che vanno ben al di là della questione dei tempi del ribasolamento e che deve servire da “sveglia” sul futuro del Centro e di Tricase.
Forse, per esempio, è il caso di cominciare a discutere e a confrontarsi, da subito, su come si pensa il Centro storico. Se qualcuno, già adesso, si preoccupa di una possibile chiusura al traffico, c’è invece chi se lo augura; se c’è chi spinge per un incremento dei locali di intrattenimento, c’è invece chi teme una trasformazione in un luogo animato solo di sera e vuoto durante il giorno; se c’è chi è favorevole al decentramento degli Uffici verso l’Acait, c’è invece chi teme la desertificazione del centro della Città; se c’è chi propende per una mobilità essenzialmente pedonale non manca chi, pur essendo d‘accordo, pone la questione parcheggi. Le sfaccettature della questione Centro storico potrebbero continuare, non ultima quella di un utilizzo dei palazzi e della case esistenti da trasformare, secondo alcuni, in un albergo diffuso e chi, al contrario, teme che questo contribuisca a svuotare il centro, salvo ad essere rianimato nei mesi estivi.
Insomma una serie di questioni che vanno molto al di là del ribasolamento; un’opera, quest’ultima, che deve servire da lezione per evitare che ciascuno tiri acqua al suo mulino, perdendo di vista l’obiettivo finale. E’ il momento, forse, di discutere del futuro del Centro storico e del futuro di Tricase. La questione Centro storico non è l’unica; basti pensare al dibattito e allo scontro sui lavori della Piazza Sant’Andrea a Caprarica oppure alla questione ampliamento del Pronto Soccorso dell’Ospedale Panico che porterà ad una modifica della fisionomia dell’intera zona, quella di maggiore afflusso per chi viene da fuori.
Ed allora: aspettare che si facciano i lavori per poi lamentarsi oppure conoscere e discutere prima e condividere scelte così importanti?
A.D.