di Riccardo Distante
Domenica 21 luglio si è tenuta a Tricase Porto la quarta tappa del festival del mare “Porto Rubino”, ideato dal cantautore Renzo Rubino e ormai arrivato alla sesta edizione. Il fine: celebrare l’amore per il mare. Tricase ha ospitato l’ultima tappa del festival dopo Vieste, Giovinazzo e Monopoli. Per l’occasione è stato scelto un palco davvero unico come il caicco Portus Veneris, uno dei simboli di Tricase Porto. L’imbarcazione era ancorata a pochi metri da una delle banchine del porto, di fronte al locale Bolina. Il porto, per l’occasione, è stato reso molto suggestivo da un attento uso di riflettori che, illuminando il mare, hanno creato dei riflessi sulla parete prospiciente l’ingresso del porto.
Otto diversi artisti si sono esibiti sul caicco: Lucio Corsi, Maria Antonietta e Colombre, Marco Castello, Popa, Mace, Populous, Studio Murena, nonché la nota cantautrice Malika Ayane. Numerosa la partecipazione in un contesto reso davvero speciale non solo dalla luce artificiale dei riflettori ma anche da quella naturale della luna piena. Una partecipazione favorita da un servizio di navette garantito dal Comune di Tricase che aveva predisposto la partenza di bus (dalla capienza di 50 posti) a partire da tre punti della città: la zona 167, la zona dell’Ospedale “Cardinale Panico” e la zona del Liceo “Girolamo Comi”, con servizio di trasporto gratuito per persone diversamente abili su richiesta telefonica.
Se all’andata questo servizio ha consentito un regolare e costante afflusso di persone all’evento, complicazioni e disagi si sono registrati al ritorno. A partire dalle 23:30 circa, infatti, centinaia di persone si sono radunate nel punto di raccolta di via Cristoforo Colombo per cercare di salire sulle navette. Purtroppo, l’elevato numero di persone, non disposte in una fila all’interno di uno spazio delimitato da transenne, ha generato molta confusione.
Infatti, si è assistito a scene in cui, con molto nervosismo, le persone non sapevano in quale punto preciso radunarsi per salire sulle navette; non erano in grado di disporsi autonomamente in una fila grossomodo ordinata e spesso si è assistito a casi di persone che spingevano violentemente altre, arrecando anche molto disagio a taluni presenti.
Nel salire sui bus, la situazione ad un certo punto era diventata così insostenibile, che si è data priorità a donne incinte e anziani per evitare che dovessero aspettare troppo una prossima navetta. Le forze dell’ordine e i volontari ivi presenti hanno sicuramente fatto di tutto per cercare di gestire le operazioni di salita a bordo dei mezzi ma, purtroppo, senza poter contare su uno spazio anche solo temporaneamente predisposto ad organizzare in modo più razionale così tante persone.
Oltre a ciò questo rendeva anche pericoloso l’arrivo dei pullman in quanto alcuni dei presenti, nell’ansia di arrivare quanto più vicini possibili alle porte della navetta, si avvicinavano troppo ai bus in movimento che dovevano compiere delle manovre per permettere alle persone di salire.
Sicuramente “Porto Rubino” è stata una manifestazione culturale che ha portato tanto intrattenimento nell’estate tricasina ed è lodevole l’iniziativa del Comune di Tricase di garantire un servizio di bus navetta ma, purtroppo, è da segnalare che nella parte finale della serata, proprio a causa della difficoltà nel gestire l’elevato numero di persone, il rientro a Tricase non è stato del tutto sicuro e organizzato come avrebbe dovuto essere.