di Alessandro DISTANTE
Secondo Corrado Augias (La vita s’impara, 2024) “stiamo attraversando un rivoluzionario passaggio d’epoca” come dimostrano i frequenti e velocissimi cambiamenti su dimensione planetaria.
Dalla carta siamo passati al digitale, dalla lettera al telefono e poi al cellulare, dalle calcolatrici ai computer e quindi alla intelligenza artificiale.
E poi che dire della crisi ecologico-ambientale, delle guerre che stanno mettendo in crisi i tradizionali assetti, delle popolazioni che migrano in cerca di terre migliori e delle intere popolazioni che vengono massacrate e scacciate verso terre straniere?
Ma siamo in Estate ed è tempo di riposo e di divertimento.
Eppure anche lì, e senza andare molto lontano (nello spazio e nel tempo), non possiamo non renderci conto o non toccare con mano cambiamenti epocali che verifichiamo, pur non volendo, ogni giorno.
Faccio un esempio: se andiamo al mare -principale meta delle nostre vacanze- ci tocca constatare che l’acqua, quest’anno e mai come quest’anno, è molto calda. Potrebbe essere anche una novità piacevole; se però poi leggiamo o ascoltiamo che l’innalzarsi della temperatura sta sconvolgendo la fauna marina con la scomparsa di alcune specie e l’arrivo di altre (solitamente nei mari tropicali), ci viene da pensare….
La preoccupazione aumenta quando incappiamo in réportage che proiettano scenari di una costa che rischia di essere sommersa dal crescere del livello del mare inondato da fiumi e da ghiacciai in rapido scioglimento.
Insomma uno scenario preoccupante se non apocalittico.
Anche il mondo della comunicazione –nel quale operiamo- vive cambiamenti che sono radicali; dalla carta stampata si è passati al digitale e dal quotidiano al “minuto per minuto” con le notizie che viaggiano in tempo reale sui social.
Per tenere il passo con gli avvenimenti, che si susseguono a ritmo accelerato, ci si limita, troppo spesso, alla cronaca senza avere il tempo per un approfondimento e quindi senza offrire elementi per una sia pur minima elaborazione culturale.
Si vive, a tutti i livelli, nell’immanente senza prospettive e senza radici, senza passato e senza futuro, senza storia e senza progetti. L’epoca del rizoma diceva qualcuno molti decenni fa.
Ed allora che fare? Per fortuna siamo in estate, tempo di ferie e di vacanze. Ed allora il rimedio (almeno momentaneo) è fermarsi, una pausa, per non essere presi dal fare e sfuggire al vortice nel quale siamo travolti.
Anche per questo il nostro giornale si ferma per un mesetto; un fermo tecnico utile per rifiatare ma anche per ripensare e ripensarsi.
Arrivederci quindi a settembre (il 14); intanto l’augurio di un sano riposo per tutti, un riposo magari condito con occasioni di riflessione che possono venire da serate dove allo spettacolo e al divertimento si associano idee e spunti di seria riflessione. I cartelloni delle estati salentine sono sin troppo ricchi e pieni ed anche quelli sono da prendere con lo spirito giusto della vacanza, per non correre il rischio di essere, ancora una volta, travolti.
L’Estate per fermarsi (almeno per qualche settimana).
Ci riusciremo?