Qualcosa si muove per Palazzo Comi. Dopo l’allarme lanciato, anche su questo giornale, per l’affidamento trentennale della gestione a privati, si è tenuta martedì scorso un’Assemblea davanti a Casa Comi a Lucugnano. Il Comitato, costituito per mantenere la gestione pubblica e soprattutto per salvaguardare le finalità culturali del Palazzo, ha riunito cittadini (per la verità non moltissimi) e politici che, con diverse sfumature, hanno tutti condiviso l’iniziativa. Sulla questione si è aperto un confronto anche con la Provincia che è l’Ente proprietario del Palazzo e che ha bandito la gara per la concessione a privati. Mentre andiamo in stampa, è riunita la Commissione Patrimonio presso la Provincia per discutere e verificare possibili diverse soluzioni. Da un lato la Provincia, in conseguenza della Legge Delrio che sostanzialmente la priva di risorse e di funzioni, è costretta a disfarsi del patrimonio anche al fine di reperire quanto necessario per fare fronte alle competenze che le rimangono; dall’altro lato è forte la convinzione che un patrimonio di storia e di cultura come Palazzo Comi non possa essere trattato al pari dell’altro edificio, e cioè del Circolo cittadino di Lecce, che da decenni è utilizzato per feste e cerimonie. Sullo sfondo vi è la definizione delle funzioni della Provincia. In questi giorni la Regione Puglia dovrebbe approvare la legge che individua gli Enti, tra i quali i Comuni, ai quali trasferire le funzioni che non sono più di competenza della Provincia. Ci vorranno poi i decreti del Presidente Emiliano per le scelte di dettaglio. Tra queste anche quella che riguarda i beni e quindi anche il patrimonio immobiliare che serve per lo svolgimento delle funzioni trasferite. Sarà probabilmente in quella sede che si deciderà anche del destino di Palazzo Comi. Ed è per questo che procedere con l’affidamento per 30 anni a privati appare, in questo momento, una scelta affrettata e che, nella logica del Comitato, pregiudica le specificità culturali di Palazzo Comi. Il Sindaco Coppola ha ribadito che il Comune è pronto ad acquistare il Palazzo, anche procedendo alla alienazione di altri beni del patrimonio e contraendo un mutuo. Ma vi è pure la possibilità, per effetto del trasferimento delle funzioni e quindi del patrimonio, che il bene possa finire direttamente al Comune. Tante quindi le questioni sul tappeto ed è importante che su tutto ciò vi sia una mobilitazione della Città e una attenzione da parte degli Amministratori, sia di quelli del Comune che di quelli della Provincia.