Il tema dell’immigrazione, in particolare quella islamica, insieme a guerre e terrorismi a noi vicini, turba ormai il sonno di governi e cittadini messi di fronte a situazioni geopolitiche e sociali sempre più gravi. Nel mio Guerra e Pace (Volantino 1 agosto), ho accennato, più che alla doverosa accoglienza, all’impatto sul nostro modo di vivere dovuto alle difficoltà di integrazione di così tante persone. Ai lettori che vorranno rileggere il pezzo anche alla luce delle tante tragedie umane e dell’ingigantirsi del problema in sede europea, ogni ulteriore considerazione. Gli sgradevoli toni dell’articolo I Profughi e l’Ammiraglio (Volantino 8 agosto), in risposta al mio scritto, mi inducono tuttavia a tornare sull’argomento. Spiace che l’autore, più che sostenere e motivare un diverso parere, si lasci andare a giudizi irrisori su tante persone e, sostenendo la sua idea di pace, non esiti invece scendere in una sua personale guerra, del tipo uno contro quasi tutti. Contro intere categorie di persone, adombrandone ruoli ed opinioni: ai militari non si può chiedere vocazioni pacifiste; può un sacerdote essere ateo? Militari e religiosi che, oltre ad essere tanto coinvolti nel problema immigrazione, sono da sempre parte attiva anche nelle relazioni internazionali e nei temi di geopolitica (dalle Nunziature Apostoliche, come il nostro illustre e benemerito concittadino Card. Panico, alle Rappresentanze Militari in seno alle ambasciate etc.) e dunque in grado di esprimere motivate opinioni che vanno anche oltre il loro specifico campo. Contro larga parte della popolazione italiana perché vedrebbe nella immigrazione un serio pericolo (pericolo percepito da tanti governi europei con chiusura di frontiere, muri di filo spinato e norme di ingresso ben più rigide etc.). Contro questi Media e luoghi comuni su cui scivolerebbe anche l’altrui intelligenza. Speriamo non quella del nostro Presidente della Repubblica che parla ormai di germi della terza guerra mondiale. Contro il Direttore del Volantino, (e di riflesso i componenti la sua redazione), con un deve ricordare sui contenuti del settimanale e sul dovere di porre un freno all’ignoranza dilagante (da intendere ovviamente quella degli altri). Un enorme problema, che tiene sulle spine e divide l’intera Europa e pone quesiti sul futuro di noi tutti, ben merita contrapposte valutazioni ma, sperabilmente, in una cornice di altrui rispetto. È difficile migliorare il mondo bombardando o dileggiando intere comunità, opinioni ed esperienze altrui, realtà sociali e libertà di stampa. Sulle Forze Armate, credo poi che ogni cittadino, con un minimo di cultura ed informazioni, comprenda come addestramento del personale e sviluppo dei mezzi siano essenzialmente in funzione difensiva e civile (dual use). Ma anche idonei a partecipare a missioni internazionali per riportare la pace in territori in guerra e contenere proprio l’immigrazione di quelle infelici popolazioni. Tanti giovani salentini hanno lasciato la vita per questo, altri la rischiano ogni giorno e tanti naufraghi ed immigrati devono la loro vita proprio a quei pochi mezzi militari (navi, elicotteri, aerei etc.), che ogni giorno li soccorrono a migliaia. La loro memoria, la loro dedizione meritano ben altro che distorsioni informative e non possono che respingere al mittente l’infelice idea o ironia di tornare in Africa a stuprare un po’ di donne o uccidere col gas migliaia di persone. Pace e disarmo, sono valori condivisi, ma che millenni di storia di guerra e pace di una umanità sempre uguale, relegano nel campo delle mere speranze se non di utopie ben lontane dai programmi governativi di qualsivoglia paese e dai cittadini di un mondo reale e non immaginario. ‘L’incomprensione del presente nasce fatalmente dall’ignoranza del passato’ scriveva Marc Bloch (militare e illustre studioso francese poi fucilato dai nazisti) e il cardinale Giacomo Biffi, tempo fa ammoniva ‘...o l’anima cristiana si risveglierà o l’Europa sarà islamica...’. La libertà di dissentire o quella di accettare o meno un diverso o incerto futuro non esime certo dal rispetto della dignità dei singoli e della civiltà di noi tutti. Che sia o che sarà questa di origine greco-romana-cristiana o islamica o... atea, nobilita sempre cultura ed intelligenza, a meno che non perseguano altri poveri fini. Nobilita anche il nostro Volantino, se, di fronte ad altrui deve... non usi obbedir tacendo anche su pezzi di sapienza che di sapiente rispetto altrui hanno ben poco.

Libertà di espressione e rispetto di chi la esercita; confronto sui contenuti e non scontro sulle persone. Sono obiettivi che il Volantino persegue ma che talvolta non vengono raggiunti. Mea culpa del Direttore.

-Alessandro Distante

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