di Alessandro DISTANTE
Cesare Lia ha dato alle stampe un opuscolo dedicato, oltre che alla compianta moglie, anche “Ai cittadini di Tricase”.
Il titolo racchiude tutto: “Tricase Passato e Futuro”. Lia ricorda i suoi progetti, le sue battaglie e lo fa in una chiave non nostalgica o rivendicativa ma in chiave propositiva partendo dalla sua intensa attività politica: da consigliere comunale, a consigliere regionale fino a diventare assessore regionale. Ma proprio quando era al vertice della sua carriera, un grave incidente occorso alla giovane figlia Emanuela lo portò per “amore di padre” a non proseguire nel suo impegno politico “avendo le ali tarpate e l’onere di provvedere alla vita di mia figlia”. Rifiutata una candidatura alla Camera dei deputati nelle liste dell’Ulivo di Romano Prodi, si ritirò dalla politica attiva, continuando però a coltivare la passione per una progettualità del territorio.
Ed è su questa scia che Lia parla del Capo di Leuca, del Consorzio dei Comuni, dell’idea di una strada di collegamento tra l’Adriatico e lo Jonio, del finanziamento perso per la realizzazione di una struttura transfrontaliera tra Tricase e Corfù che il Comune aveva deliberato sorgesse a Marina Serra in località Palane. E poi lo studio per una metropolitana di superficie con quattro fermate da Gagliano via Tricase e Casarano per Lecce; l’idea di Tricase capoluogo di Provincia. E poi le occasioni perse dal Comune di acquistare il Castello di Tutino, il boschetto della stazione e la tenuta di donna Maria. E poi tanto e tanto ancora. Il viaggio nella politica viene accompagnato dal ricordo di personaggi che Lia ha conosciuto fino a diventarne amico, come Pierre Cardin e Sean Connery.
“Sicuro che qualcuno raccoglierà queste considerazioni, spero che un giorno del Capo di Leuca, con capofila Tricase, se ne parli nel mondo intero non solo per le naturali bellezze ma soprattutto per le capacità che i cittadini hanno dimostrato di avere, combattendo le loro necessità con gli scarsi mezzi a disposizione, la capacità di eguagliare altre realtà italiane e soprattutto quelle che hanno avuto la possibilità di sfruttare una posizione geografica in cui sono stati allocati dal Signore”.
Grazie Ninì, come affettuosamente ti chiamiamo: uno sguardo al passato ma soprattutto e sempre uno sguardo al futuro.