Non vorrei attenuare l’entusiasmo del giovane Andrea Ciardo per il PD, le sue sagre, i suoi riti e le sue proposte e quindi tralascio tutto quanto riguarda la vita interna del PD e di come si sia giunti a queste elezioni. Ci sarebbe tanto da dire (basta pensare a candidature passate da figlio a padre, causa condanna penale) ma non era questo il tema del mio articolo precedente.
Andrea afferma di non aver ben compreso il senso di quell’intervento dal titolo “Tricasinità modesta”, eppure la genesi e lo scopo dell’articolo era alquanto semplice. Durante l’ultima campagna elettorale era risuonato sia nei candidati sia in alcuni “pensatori”, anche attraverso i social network, l’idea che la nostra cittadina dovesse esprimere un proprio consigliere regionale, per il semplice motivo che “Tricase lo merita”. Tale pensiero, spesso condiviso dal semplice cittadino, non trova alcun riscontro nelle dinamiche di avvicinamento al voto, poiché una candidatura forte non si costruisce in quindici giorni. Pur non avendo mai creduto a questa presunta primogenitura tricasina, specie in assenza totale di una politica condivisa sul futuro del Basso Salento, davo questa semplice lettura delle vicende elettorali di casa nostra e non mi sembra che dalla risposta di Andrea ne emerga una diversa. Faccio un esempio ancora più esplicativo: se davvero la candidatura dell’Assessore Fracasso era tanto importante da diventare quasi istituzionale – vedi lettera del Sindaco – e quindi da essere condivisa e accettata da tutte le forze della maggioranza non mi risulta che si sia tenuto un qualche incontro, dibattito, discussione, magari qualche mese prima, per compattare le varie anime del PD e della sinistra intorno a quella candidatura (e le recenti pesanti dichiarazioni di Guerino Alfarano del PD ne sono la conferma ufficiale).
In ogni caso, se alle precedenti Regionali del 2010 Giuseppe Iacobelli aveva ricevuto a Tricase 946 voti e Chiara Vantaggiato 735, al voto del 31 maggio Fracasso è giunto ottavo in una lista di dieci, prendendo 835 preferenze a Tricase, Nuccio si è fermato a meno di quattrocento e Piceci per tutto il centro destra intorno a cinquecento. Risultati modesti, modestissimi. Non ho parlato del M5S perché obiettivamente non era entrato in questa polemica tutta paesana.
Sui motivi per cui da anni Tricase non riesce ad esprimere una candidatura forte alle Regionali e alle Politiche si potrebbe aprire un bel dibattito, questo si costruttivo e funzionale. Una fase nuova della vita cittadina che dovrebbe vedere in primis il PD uscire dal cono d’ombra attuale, mettere in piazza i propri pensieri, discutere dei problemi concreti confrontandosi anche con altre forze senza nascondere la testa sotto la sabbia, in attesa di una nuova visibilità, oserei dire di una nuova poltrona. Una speranza vana, a quanto pare.