Per dirla con il Manzoni: “Pensino ora i miei venticinque lettori” di essere veramente soltanto venticinque e che tra di loro non ci sono i candidati alle regionali. Eppure quei venticinque lettori, siccome elettori, meritavano rispetto ed erano certi che qualcuno dei candidati avrebbe preso posizione su quanto scritto dal loro Direttore che aveva parlato di risorse comunitarie spese male, di sistemi di trasporto promessi e non realizzati, di infrastrutture pensate senza pensare a Tricase, di agricoltura dimenticata, di sanità inadeguata e accentrata a Gagliano, di sistema di raccolta e smaltimento rifiuti ancora da ottimizzare. Ringrazio Liquilab per aver replicato al mio pezzo sui mancati risultati in termini occupazionali malgrado le ingenti risorse pubbliche spese. Devo però ribadire che il punto non sono le iniziative, comunque meritevoli di apprezzamento, ma la qualità dell’impiego dei soldi pubblici. Il ricordo, la memoria, i canti, i cunti, possono essere riscoperti anche senza attingere a fondi regionali, comunitari o comunque pubblici. La responsabilità non è ovviamente di chi beneficia di questi contributi ma -e qui viene il dibattito verso le regionali- di chi ha predisposto i Bandi e approvato i progetti. Per fortuna quanto da me sostenuto si inserisce e segue o precede altri più autorevoli interventi. Secondo l’ISTAT, tra il 2005 ed il 2013, il PIL della Puglia è sceso dello 0,9% mentre in Lombardia è cresciuto del 16,3%; l’occupazione in Puglia è scesa del 4,6% mentre in Lombardia è salita dell’1,7%. “Basta incentivi alle imprese, basta distribuzione a pioggia di contributi alla formazione e all’autoimpiego, basta progetti integrati e finanziamenti di area vasta per gratificare l’ego dei sindaci e amministratori locali” scrive sul Quotidiano il prof. Valerio Elia, docente universitario di Tricase. E sul Messaggero Romano Prodi, non proprio l’ultimo della classe, punta il dito sulla crisi del Mezzogiorno e della politica sul Mezzogiorno sottolineando che “L’avere sciupato l’occasione dei fondi europei rende a tutti evidente che anche la disponibilità di maggiori mezzi finanziari non è sufficiente per avviare una nuova strategia di sviluppo”. Ed allora il dibattito sulla qualità della spesa e sulle occasioni sprecate era proprio fuori luogo? E quale occasione migliore delle elezioni regionali utilizzando -perché no- anche i micro media locali? Per rispetto di quei “venticinque lettori” ma, soprattutto, per rispetto della politica.