È venuto a mancare Carmine Panico, per noi un affezionato Lettore. È, ovviamente, limitativo ricordare Carmine in questo modo ma è il primo pensiero che mi viene, peraltro con grande nostalgia per il suo essere presente a tutte le iniziative che come Giornale abbiamo preso in questi anni: sempre a fare complimenti sui Premi giornalistici, sulle presentazioni dei libri, sui dibattiti organizzati, sempre pronto a dare coraggio ed entusiasmo; un approccio positivo e propositivo nel commentare gli articoli pubblicati. Un signore che è stato anche al servizio della comunità, avendo ricoperto per alcuni anni (dal 1983 al 1988) l’incarico di assessore. Soprattutto una persona che trasmetteva valori e tanta serenità. Il suo equilibrio e il suo bel fare rimarranno il tratto caratteristico di un Cavaliere, titolo che a lui si confaceva per l’eleganza del suo essere e per il cuore grande che traspariva dal suo parlare e dal suo modo di guardare in profondità chi con lui aveva la fortuna di dialogare. Quella fortuna l’ho avuta poche volte, ma mi è bastato per capire la grandezza di quell’Uomo.